Oggi ho il piacere di segnalarti un libro molto particolare. Inizialmente ho avuto la sensazione che fosse il classico mix di avventura e sentimenti, in seguito, scorrendo l’introduzione della sua autrice ho compreso che dietro alla stesura del testo c’era molto di più. È un messaggio accorato, intriso di buone intenzioni, sentimenti veri che vanno al di là del mero racconto d’amore o di avventura. Sabbia nera e candide mani è più di un romanzo di fantasia; è un libro che parla di umanità, un concetto a mio avviso, sempre più spesso depauperato dal suo significato originario, inversamente proporzionale all’invadenza eccessiva di un progresso che invece tende a cancellare ciò che è l’essenza dell’uomo stesso.
È una storia che, in apparenza, parte dall’immaginario ma che fonda le basi su aspetti concreti ed eventi realmente accaduti, si ciba di esperienze vissute di cui è vivo il ricordo e l’amarezza. Per scrivere di libertà perdute o diritti sacrificati in nome del dio denaro è necessario possedere una forte dose di coraggio, una sensibilità fuori dal comune che Maria Eugenia Veneri, autrice del libro, ha dimostrato in più di una occasione. Basta leggere le sue note biografiche per capire la sua personalità e la onestà intellettuale con la quale ha scelto di pubblicare il suo romanzo.
Chi è Maria Eugenia Veneri?
È una giovane operatrice umanitaria, è nata a Biella, ha 34 anni con una laurea in Diritto internazionale e Diritti umani. Durante il periodo universitario ha svolto tirocini formativi in Italia e all’estero, (Centro Unesco di Torino, Parlamento Europeo a Bruxelles) perfezionandosi negli studi in emergenze umanitarie, peacekeeping e diritto internazionale.
Nel 2011 pubblica in formato kindle e ebook il saggio Consoli e Ambasciatori 1861-2011, per il quale, nel 2014, invitata come Lecturer negli Stati Uniti presso Lake Erie College e Rhode Island University. Sua anche l’iniziativa di istituire nel 2015“Semi di bontà, Carla Cecilia Onlus”, una organizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo. Il secondo saggio “Diplomazia, Consoli e Ambasciatori.”è uscito in pubblicazione nel 2016.
Le aspirazioni della giovane operatrice esprimono l’esatta dimensione della sua forte determinazione nel perseguire strade importanti di condivisione e la responsabilità nel farsi carico della realtà circostante. Un’atteggiamento di controtendenza che in più occasioni si rivela un deterrente alle ingiustizie del mondo; lei stessa prende ad esempio figure femminili come Carola Rakete, o Silvia Romano, che in qualche modo hanno portato avanti battaglie per i diritti umani, lottando contro l’indifferenza del mondo.
La protagonista del romanzo è molto simile alle donne di cui parla la Veneri; Emma Fremont è una giovane operatrice umanitaria che per conto dell’ONU parte in missione a Nibadu un paese africano per combattere il fenomeno dello sfruttamento minorile nelle miniere che attualmente Amnesty International sta affrontando con grande impegno. È una storia immaginaria ma molto più vicina alla realtà di quanto si possa pensare…
“Il sole era cocente, batteva a picco sulle loro teste. Emma sentiva il
ronzio delle mosche, l’odore del pesce e della frutta
del mercato lì accanto, l’aria calda sulla faccia. Guardò in basso i suoi piedi, impolverati
di sabbia. Quella era l’Africa. E con tristezza pensò che quella sera l’avrebbe lasciata.”
Penso che il romanzo della Veneri possa rappresentare un punto di partenza per scuotere le coscienze, quelle più assopite, non è importante se a destarla è la fantasia o l’immaginario, l’importante è saperla interpretare nel modo giusto. Ti lascio alle sue parole, non potrei spiegarle meglio…
“C’è una storia fatta di aspirazioni e miraggi in questo romanzo, come solo l’aria mistica e selvaggia dell’Africa può ispirare. È un mondo in cui si vede di più, in cui le stelle sono più limpide, nitide e pulite, eppure è sotto lo stesso cielo che si nascondono le più grandi ingiustizie, che si accumula la sporcizia dello sfruttamento e della speculazione. Per questo Sabbia nera e candide mani è sia
impegno che lotta, è un romanzo fatto di fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nell’uguaglianza delle persone. Non ci sono vere ragioni per votare la nostra esistenza ad aiutare gli altri, fino al punto di rischiare la vita per difendere i loro diritti, se non che quello che facciamo per il mondo non muore con noi, ma resta: ed è immortale.”