Ritorno a Villa Blu. La recensione.
Caro iCrewer eccomi oggi a parlarti di questo romanzo, molto particolare e dai contenuti intriganti. Disponibile dal 17 marzo 2020 ed edito da Robin Edizioni, è il primo romanzo scritto da Gianni Verdoliva ma come opera arriva dopo un altro titolo, risalente al 2018.
La cover mi ha piacevolmente colpita nella sua semplicità: un ovale irregolare che racchiude la Villa Blu, fulcro di tutti gli avvenimenti raccontati nella storia e una splendida luna, che riporta a significati atavici e profondi. La trama esplica in maniera abbastanza approssimativa il contenuto, ma non è un male, anzi, io adoro essere sorpresa e scoprire la magia (e in questo frangente è proprio il caso di dirlo) nascosta in ogni storia.
Ecco che quindi comincio subito con un’AVVERTENZA. Nel libro vi è una presentazione, nella quale si conduce (abilmente, non v’è dubbio) il lettore a ciò a cui andrà incontro. Non spoiler, ovviamente, ma una sorta di “spiegazione” sul messaggio che questo romanzo vuole lasciare; e a parer mio, ciò rovina un po’ il gusto di andare avanti. Se quindi caro amico lettore sei, come me, più incline a goderti la scoperta di un’opera da solo, salta l’introduzione e leggi questa storia intrisa di magia, viaggi spazio-temporali e misteri.
Lo stile narrativo è particolare, ho dovuto un po’ adattarmi alla scelta stilistica dell’autore, che posiziona le virgole (o non le posiziona affatto) laddove non andrebbero messe e viceversa. Ma una volta entrati in sintonia con questa licenza poetica si gode di una cadenza decisamente ritmata, diversa dal solito e che può intrattenere piacevolmente.
I personaggi sono ben descritti, anche se ad un certo punto è come se ne comparissero tantissimi tutti insieme e, complici i numerosi salti temporali che ho affrontato capitolo dopo capitolo, a volte ammetto di aver fatto un po’ di confusione. Il libro si divide infatti in molteplici “qualche anno prima”, “oggi”, “molti anni addietro” e formule similari. Certo il tutto porta alla comprensione dei fatti, fino ad arrivare alla chiusura del cerchio in cui tutto prende senso, forma e compimento. Mi sono concentrata un po’ di più e finalmente, soprattutto nella parte finale, ho collegato tutti i puntini riuscendo ad apprezzare appieno anche quelle (poche) parti in cui avevo storto un po’ il naso.
Ritorno a Villa Blu, di cosa parla?
Questo romanzo è molto particolare, tratta di svariati aspetti che vanno dalla fratellanza alla sorellanza, dai rapporti familiari agli intrecci sentimentali, passando per pratiche magiche, riti benevoli e malefici, reincarnazioni e disegni del destino. Quindi davvero molto intrigante e assolutamente piacevole da leggere, qualche piccolo refuso a parte.
Tra le altre cose ho apprezzato moltissimo come l’autore metta al centro della vita dei protagonisti un altro superbo attore: il cibo. Parto di lontano e ti dico, caro iCrewer, che per me la convivialità, il cibo gustato assieme agli affetti, le premure nel confezionare un dolce con amore, fanno parte della mia infanzia e della tradizione romagnola che mi ha accompagnata per tantissimi anni felici; Gianni Verdoliva mi ha riportato alla mente tutto questo, descrivendo con dovizia di particolari molte pietanze che compaiono nella trama, anche qui intese come consolazione, affetto, vicinanza, legami di famiglia e, non in ultimo, come vera e propria magia.
Concludo quindi con una valutazione più che positiva, e il consiglio di lettura di Ritorno a Villa Blu ad un ampio pubblico: a chi ama gli intrighi, i racconti con un finale… no, questo non lo dico… a chi si chiede cosa siano la Magia Bianca e quella Nera, e a chi ha voglia di una lettura diversa, leggera e scorrevole e al tempo stesso intensa, e a parer mio è un libro che anche i più giovani dovrebbero leggere, per assaporare o riscoprire quell’universo di sentimenti semplici ma fondamentali che, ahimè, si sta un po’ perdendo tra le onde della rivoluzione umana.