Due cuori in affitto, un rosa originale
Felicia Kingsley mi ha sorpreso e tu, caro iCrewer che ami i romanzi rosa ma non troppo, un po’ come me, vai subito a leggere questo libro, te lo consiglio.
Naturalmente c’è lei, c’è lui, c’è l’altro, c’è l’altra e ci sono tantissimi equivoci. Il romanzo, come un po’ di moda in questo periodo, è scritto con i due punti di vista dei due protagonisti principali, entrambi protagonisti in ugual misura.
Summer è una giovane sceneggiatrice con una spiccata attitudine per il suo lavoro ma con tutta la famiglia contro e non solo per quel che concerne il suo impiego a Hollywood, lei è sempre stata la figlia di serie B. Fisicamente non con i canoni di bellezza della sorella e non accondiscendente al volere dei genitori. Nemmeno fortunata in amore. Tutto questo le forma un carattere che non l’aiuta nelle scelte ma ben descritto dalla nostra autrice e che è il perno del suo personaggio.
Blake è il classico bello senz’anima, con tante donna quante ne vuole, con un lavoro che ama, con una Ferrari e un appartamento a New York. Anche lui con problemi, soprattutto in giovane età, con i genitori. Anche in questo caso il personaggio è ben descritto, all’inizio del libro soprattutto sotto il profilo fisico e durante lo scorrere delle pagine evidenziando il miglioramento del suo carattere e del modo di porsi nei confronti dell’altro.
Le descrizioni dei diversi ambienti non mi hanno entusiasmato tanto quanto quelle dei personaggi anche se una villa sontuosa è il terzo protagonista di questo romanzo. Altre presenze fanno solo da spalla allo svolgersi della vicenda principale.
Due cuori in affitto, perché?
Felicia Kingsley gioca con la parola affitto in questo titolo. Perché esiste l’affitto nel senso vero del termine e perché i loro cuori sono stati in affitto, quello di lui a tante donne che non ha mai amato se non per poche notti, quello di lei donato ad un uomo che non l’ha mai amata ma che per lei rappresentava la figura paterna come l’avrebbe desiderata.