Wounds: African scars romanzo a quattro mani di Emma Altieri e Catherine BC
Wounds: African Scars è un romanzo completo, dove si ride e si piange, si prova sgomento e spensieratezza, questo sono riuscite a creare le nostre amiche Emma e Catherine.
ICrewer guarda la cover di questo romanzo, adesso guardala di nuovo: tutto quello che ci hai visto è nel romanzo e c’è anche molto di più. Protagonista indiscusso il bel dottorino come viene chiamato Ross Powell dalla coprotagonista Chloe, altro fondamento del romanzo è l’Africa con i suoi colori.
Chloe è una giovane donna che nasconde dietro la sua spensieratezza e spontaneità la voglia di stabilità affianco ad un uomo che non riesce a trovare; per raggiungere ciò che più desidera metterà a repentaglio ed in pericolo la sua stessa vita. Il personaggio è così ben descritto che ti sembra di vedere io lunghi capelli biondi e la salopette provocante, il carattere è delineato e costruito man mano che il romanzo prosegue.
Ross, beh che dire, bello e timido da farlo apparire subito simpatico, un uomo con un passato che lo ha indurito e che si trova a fare scelte difficili sia a livello professionale che sentimentale. Anche in questo caso le autrici non hanno lasciato nulla al caso, il dottore può essere disegnato… si disegnato!
I personaggi di Wounds che stanno attorno ai protagonisti risultano ben inquadrati e fatti entrare nella storia al momento più opportuno senza forzarne la presenza dove non necessario (ricordate Sam di Scars… qui c’è e non c’è).
Ho trovato interessante il modo in cui le autrici hanno concatenato tra loro gli avvenimenti, attingendo da un presente doloroso ma al quale, purtroppo, la vita ci ha messo di fronte. Sono riuscite a prendere spunto dalla cronaca e costruire una parte del romanzo senza essere banali, anzi con un bel colpo di scena.
Da sottolineare l’importanza degli ambienti che diventano il costrutto su cui è basata tanta parte della storia, le vicende si susseguono in luoghi differenti e sempre ben descritti.
L’unica cosa che balzava subito all’occhio erano i colori sgargianti di tutta quella variegata baraccopoli che riflettevano l’animo indomito di quella terra e magnificenza delle sue bellezze naturali. In questa zona di confine il pericolo che scoppiasse un’epidemia di morbillo, per esempio, era altissimo, perché l’accesso all’acqua era ancora più limitato che altrove e, di conseguenza, le condizioni igieniche molto precarie.
Non male il cambio di punto di vista nel susseguirsi dei capitoli anche se sta diventando un po’ ripetitivo nell’ultimo periodo. Alcuni refusi sono l’unica cosa che non mi fa dare cinque stelline. Anzi no, c’è un’altro fattore, se vi do quattro stelle, care Emma e Catherine, forse siete stimolate a continuare questa bella storia che qui ha trovato un punto di fine, ma lascia aperte tante possibilità per continuare.