Caro Lettore, eccomi qui con un nuovo libro letto: Ripercorsi… perché certi ricordi sono strade inevitabili di Lucia Boggia edito da Un cuore per capello. Un racconto autobiografico, ma romanzato in alcuni punti.
La prima cosa che voglio dire è che in questo romanzo l’autrice ha messo tutta sé stessa, ha lasciato scorrere i suoi ricordi non solo raccontandoli, ma riuscendo a riviverli e trasferendo tutte le emozioni legate ai momenti e alle persone che hanno segnato il percorso della sua vita.
Il titolo richiama proprio ciò che lei ha fatto con le parole: ripercorrere le strade della memoria per comprenderne meglio il senso e cogliere i significati che spesso, al momento in cui le cose accadono, sfuggono o rimangono sfumati. Mentre nel ricordare, e soprattutto scrivendo, tutto sembra ricomporsi e ogni accadimento assume il giusto valore: non sembra più così complicato da capire come lo era nel momento in cui lo si stava vivendo.
La protagonista Marta racconta la sua storia d’amore con Marco, che attualmente è suo marito e si percepisce molto bene tutto ciò che ha provato nel ripercorrerla: la prima estate insieme, il dolore della separazione, l’attesa, la felicità dei momenti vissuti insieme. Insomma ogni situazione è raccontata con dovizia di particolari, ma senza mai stancare.
Ambientazioni di Ripercorsi
La storia è ambientata a Napoli, città natale di Marta, dove rientra temporaneamente per alcune incombenze, e organizza un incontro con la sua amica storica Sara.
È sola nella casa dei suoi genitori e ritrova la scatola dove aveva conservato lettere, ricordi del suo passato. Iniziano così ad alternarsi al racconto del momento presente numerosi flashback, che mantengono l’attenzione alta. Infatti il suo racconto si intreccia con quello delle vite delle sue amiche e di altri personaggi che comunque contribuiscono a farle capire qual è la strada da intraprendere e la conducono a fare riflessioni sulle sue scelte.
“Li avevo contemplati così tante. volte i miei ricordi … Non ci avrei rinunciato per nessuna ragione, e non li avrei più lasciati all’ombra. Ero forte a sufficienza per farli fluttuare intorno a me affinché divenissero la mia aurea, affinché mi caratterizzassero e spiegassero al mondo chi ero davvero, senza più alcun filtro”.
Anche l’ambientazione è valorizzata attraverso delle belle descrizioni e il rapporto di odio e amore con la sua città, Napoli, è molto vivo e vibrante.
Il modo di scrivere lo definirei leggero ma intenso, le parole non si fermano infatti semplicemente sulla superficie ma riescono a portarti dentro al suo vissuto. Si capisce che donna è Marta e come è arrivata ad esserlo, attraverso le scelte che ha fatto e il modo in cui si è comportata davanti alle prove che la vita le ha messo davanti.
Consiglio questa lettura a chi ama le storie d’amore a lieto fine e a chi ha voglia di immergersi nei ricordi, immedesimandosi in Marta o comunque prendendo spunto dal suo racconto.
Come sempre buona lettura!