Caro iCrewer come promesso ho subito letto il secondo capitolo della serie di Emma Altieri: “Restless”.
Ti dico già che Restless mi è piaciuto molto. Ci sono dei colpi di scena e delle new entry rispetto da Adrenalin che hanno movimentato ancora di più la storia, se ce ne fosse stato bisogno.
Questa volta l’ambientazione cambia e il mondo delle moto e in particolare Bologna cede il posto a Barcellona dove Jamie decide di rifugiarsi, insieme a Paige, per proteggere il bambino che ha in grembo da George, il padre di Rayan. Anche se quest’ultimo è all’oscuro di tutto e subisce, con fiducia e amore sconfinato, le decisioni delle sua amata.
I personaggi che Emma Altieri fa emergere più degli altri sono Ian, George e Lucinda. Ian è il gemello di Rayan mai nominato dai fratelli Crow fino ad ora perché ritenuto il “cocco” di papà, il figlio perfetto per lui. Rayan e Jason hanno fatto le loro scelte mentre lui ha sempre fatto ciò che il padre riteneva giusto. A volte però si giudica senza pensare alle motivazioni che stanno dietro ad alcune scelte, e chissà magari Rayan e Jason si sono sbagliati su Ian.
George dopo aver raggiunto il successo è stato sempre un padre e un marito assente, ma non si è mai posto il problema, per lui “il fine giustifica i mezzi” e non esita ad utilizzarne anche di meschini per riportare suo figlio Rayan nella sua azienda. Ma c’è chi non la pensa come lui, e per fortuna che è così: Lucinda donna intelligente e mamma dolce e attenta saprà trovare la soluzione migliore per la sua vita e quella dei suoi figli.
“…Il fine giustifica i mezzi, non credi? La leggerezza con cui parlò mi fece vergognare di averlo sposato e giustificato così spesso. In quel momento aveva oltrepassato il limite.”
I personaggi di Jamie e Lucinda in particolare mostrano quanta determinazione e quanta forza possa avere una donna soprattutto quando deve proteggere i suoi figli. La frase “il fine giustifica i mezzi” usata da George per portare avanti il suo piano e riprendersi suo figlio Rayan, senza assolutamente pensare al bene di quest’ultimo, è ciò che serve a Lucinda per capire che suo marito non merita la sua dedizione e il suo amore e per riprendere la sua vita in mano senza guardarsi indietro.
La storia d’amore di Jamie e Rayan in questo secondo capitolo passa leggermente in secondo piano, ma non mancano i momenti emozionanti anzi forse sono anche di più che nel primo libro.
Il modo di scrivere dell’autrice è sempre molto leggero e scorrevole. La lettura di Restless è piacevole, rispetto al primo libro mi è sembrato di poter sentire ancora di più le emozioni dei personaggi, con dialoghi molto più pacati e profondi rispetto al primo denotando un percorso di crescita degli stessi.
A questo punto sono molto curiosa di conoscere il finale. Tornerò prestissimo con l’ultima recensione della serie: “Mistake”.