“Quando pensi che niente abbia il potere di distruggerti, fermati, rifletti e non cantare vittoria. Diventa cauto e mantieni il sangue freddo perchè è in quel preciso istante, invece, che tutto va a rotoli.” – Mayson Cole-
Questo è il prologo del secondo romanzo della giovane scrittrice Christy Devis, dal titolo:
Red Soul – I ricordi che ho di te
Un romance con effetti speciali, talvolta irriverente, ma efficace nella forma e per i contenuti; un romanzo in linea con i tempi di oggi, dove il linguaggio non è forbito come ai tempi di Jane Austen, o leggero come quelli delle collane Harmony; qui le parole sono veramente dettate dal “cuore” e dalla “mente”, non sono “filtrate”, sono le emozioni dell’autrice che scaturiscono dai personaggio, dagli scambi di battute (non molte) e dai momenti di intimità che non diventano volgari.
E’ il racconto di una storia tra due ragazzi, tra ieri e oggi, un passato che non si riesce a comprendere, la sparizione di Mayson, per il quale Emory è disposta a tutto, perchè è colui con il quale ha sognato di vivere serenamente il resto della sua vita; ed un presente, il ritorno, sempre lui, sempre Mayson, che però è cambiato, è incattivito, vive tra odio e risentimento.
Emory vive con la nonna, è felice, alla sua giovinezza non puo’ chiedere di meglio, è circondata d’amore, cresce spensierata con i suoi vicini, quattro fratelli, i Cole. Sembrano un’unica famiglia, e lei è una ragazza schietta, non si è mai creata problemi, i suoi discorsi sono sempre improntati alla massima chiarezza, tant’è che non si pone problemi neanche quando deve dichiarare il suo amore a Mayson, sicurissima di essere contraccambiata. Una mattina la giovane Emory, svegliandosi, scopre che la casa dei Cole è disabitata, non vi è traccia del loro vissuto, non ci sono spiegazioni e prova il primo grande dolore della sua vita, l’abbandono.
Cresce, frequenta l’università, ha un lavoro e condivide tutto con Callie, la sua migliore amica. Ma il destino ha deciso che la sua vita è piatta, bisogna movimentarla un pochino e… a distanza di un po’ di tempo se lo ritrova davanti ma…
“… Vorrei dirle mille volte scusa per tutto quello che è successo. Vorrei ribadire al suo cervello cocciuto – li stesso cervello che ogni parte di me adora – che ogni attimo che ho passato accanto a lei non lo cambierei per nulla mondo. Vorrei dirle tante cose, eppure me ne sto zitto, stringendo i denti per non far uscire nemmeno una sillaba dalla mia bocca…Ho paura a farle sentire la mia voce, perchè l’ultima volta che le ho detto qualcosa la macchina che controlla il suo cuore è come impazzita.”
Mayson con il suo bagaglio di vita tarpata, ostinato e fragile, a cui non è permesso di essere felice e spensierato, a cui non è dato vivere serenamente accanto alla persona che ha sempre amato perchè ci sono parole, situazioni da superare, ci sono segreti che devono rimanere tali e farà tutto il possibile perchè questi ricordi non riaffiorino, portando solo odio. E’ tornato, la sua vita è stata tenuta a freno troppo a lungo, cerca vendetta per la famiglia e un riscatto personale.
Nelle pagine traspaiono tutte le sensazioni che l’amore suscita, sono quelle che una volta che ti prendono non ti abbandonano più, puoi respingerle semmai, ricacciarle nelle profonde pieghe del cuore e della mente, ma quando ti si ripresentano soltanto allora ti rendi conto che nulla è cambiato, devi soltanto accettarle con le differenze dettate magari dall’età, perchè un conto è avere vent’anni, tutt’altro è averne trenta o quaranta… Ma, l’Amore, non ha età né confini.
Prendono così corpo riflessioni sulla vendetta, che non è mai la scelta migliore, sebbene a volte può sembrare la più ovvia per rimanere a galla; il tempo, altro elemento usato, che cambia le cose, ponendoci di fronte a sfide incerte che solo noi possiamo cercare di superare reagendo o facendoci schiacciare; il sentimento, desiderio o amore, che sebbene travagliato, lungo, condiviso o non, trova sempre il modo di rimediare, perdonare, anche rischiando e mettendo in gioco se stessi.
La ricerca della Devis è quella di far emergere non il solito cliché ma la consapevolezza che il racconto fa riflettere, non perchè la storia sia scontata, non perchè sia una storia già letta, ma perchè nella vita reale le relazioni nascono e finiscono proprio come le ha descritte lei. E non basterà dire “Questa è stata la peggiore”, perchè potremmo ritrovarci esattamente al punto di partenza, rifare esattamente le stesse cose, perchè ogni storia comunque lascia qualcosa di diverso della precedente.
Una storia ricca di mistero, un amore tormentato, ma che ti si attacca addosso e non ti lascia più. Rosso come il colore dell’anima che una vecchia signora “…seduta su di una seggiolina di legno spaiata, un tavolino altrettanto piccolo, tra le tante bancarelle, leggeva le anime, o almeno così lei diceva… A turno, uno per uno, ci aveva sottoposto al suo sguardo di ghiaccio; non ricordo molto delle sue parole perchè non ho mai creduto a queste strozzate, ma una cosa la ricordo perfettamente: i colori.
Quando aveva preso le mie, un ghigno le era passato sul viso tra la pelle segnata dagli anni. “Rossa”, aveva detto, “La tua anima è Rossa”. Il colore del cuore, della passione e della sensualità, dell’autorità e della fierezza, della fiducia nelle proprie forze e capacità; il colore della persona impulsiva, combattiva, competitiva.”
Saranno in grado di fondere tra loro i colori delle loro anime? Mayson riuscirà a superare il suo segreto? Riusciranno a trovare la pace? Mai giudicare le scelte altrui, mai fermarsi al primo scalino, perchè non esiste giusto o sbagliato, è solo questione di prospettiva.
Fra tutti questi interrogativi, tasselli non chiari, due anime che si appartengono, irrequiete, che talvolta non capiranno se saranno in grado di non soccombere, ti dico caro iCrewer, che vale la pena leggere Red soul ma con gli occhi prima, con il cuore e la mente poi, perchè le domande trovino le giuste riposte.