“Sguardi Persi” di Donatella de Filippo, racconto della raccolta “Quando il fine non giustifica i mezzi”
Ognuno di noi è diverso dall’altro ed è per questo che va rispettato, qualunque sia il problema che sta vivendo. E va ascoltato, non solo con la mente, ma con il cuore, è questo che rende le persone più sensibili di altre.
Caro iCrewer eccomi qua a recensire “Sguardi persi” di Donatella de Filippo racconto della raccolta “Quando il fine non giustifica i mezzi” curata da Maura Radice
Sinceramente questa recensione che sto andando a scrivere ora è frutto di una rielaborazione, perché seppur siamo dei redattori e siamo onesti e neutrali dietro di noi ci sono degli esseri umani e credo sia giusto che io ti dica quello che questa raccolta di racconti e in particolare il racconto della nostra Dony mi ha fatto provare.
In primo luogo io voglio dirti quanto sia fiera della mia grande amica di penna Maura Radice è grazie a libri.iCrewplay se ci siamo conosciute ormai quasi due anni fa e, anche se non posso dirti che sia stato semplice, entrambe abbiamo creduto in questo sito e lo abbiamo alimentato con nuove rubriche, a noi si sono aggiunti nuovi redattori e supportandoci l’uno con l’altro siamo arrivate a oggi. Sono felice di fare parte di questo gruppo e che Maura sia riuscita a coronare un altro grande sogno che ha avuto il potere di unire ancora di più questo team.
Ma veniamo al racconto della nostra Dony: è difficile recensirlo, Dony è una donna unica, forte, ma anche dolce che ha tanto in comune con Valeria, protagonista della nostra storia e sinceramente sono contenta che mi sia capitato da leggere e recensire proprio “Sguardi Persi“, perché sembra stato scritto per me.
Non l’ho mai svelato qui dentro a questo mondo virtuale, ma io nella vita quella normale sono un insegnante di sostegno e questo racconto mi ha molto toccato.
Questa storia rientra a mio parere nella narrativa contemporanea e tratta un tema che ultimamente mi sta a molto a cuore LA DIVERSITA’ e lo voglio scrivere in maiuscolo proprio per sottolineare l’importanza che deve avere questo tema.
La diversità non deve avere né regioni né confini sia che noi abitiamo al nord o al sud, a est o a ovest, questo argomento deve essere trattato.
Ne devono parlare i genitori, i nonni, i figli e i professori e perché quindi non i libri?
Questo tema viene analizzato in maniera affascinante dalla protagonista di “Sguardi Persi“, Valeria una ragazzina d’età delle superiori che si trova a dover aiutare, Miriam, la compagna di banco che è autistica.
Valeria si ritrova così catapultata in un altro mondo che può incutere paura quando è sconosciuto, ma che più ci si addentra nella sua unicità più sorprende e mostra quanto di più potente possa esserci: il conoscere se stessi nell’altro.
Tutti gli esseri sono unici, degni di rispetto, capaci di provare emozioni, questo insegna la piccola dolce ma forte Miriam, è infatti lei a far capire a Valeria di volerla come amica, di averla accettata come compagna della sua vita e come ponte tra ciò che è lei e ciò che sono i suoi coetanei.
Non tutte le persone sono dotate della sensibilità che mostra di avere Valeria, ma certamente se si apre il nostro cuore e si impara ad ascoltare con questo eliminando tutti i nostri pregiudizi possiamo trovare in noi quella capacità che ci consente di accettare ogni diversità e infine anche noi stessi.
Voglio spendere infine due parole per il titolo “Sguardi Persi” a mio parere azzeccassimo i ragazzi autistici hanno sempre, per usare le parole di Valeria: uno sguardo perso e io non riesco a capire…
Questa è proprio la difficoltà di vivere accanto a un ragazzo autistico: il capire cosa prova, se sta bene, se sta male, difficilissimo è comunicare con lui eppure è possibile. Questi ragazzi possono imparare esattamente come gli altri, possono fare gite, uscire con gli amici e avere una vita normale, ma solo a una condizione: CHE NOI GLIELO CONSENTIAMO.
Grazie Dony per le belle parole di questo racconto. Ho apprezzato molto questa lettura e mi piacerebbe che questa storia potesse tramutarsi in un romanzo.