Una telenovela formato romance d’inchiostro
Cara iCrewer, ogni tanto passa qualche romance fra le mie bramose mani di lettrice, anche se sai che non sono un’estimatrice del genere. L’ultimo romanzo che ho letto rientra infatti in questa categoria e, devo dire, non mi è dispiaciuto: sto parlando di Prendimi al laccio dell’ischiana Marianna Vidal, il quinto capitolo della serie Latinos ma che si può leggere come una storia a sé stante.
La prima cosa che mi ha attirato del romanzo è sicuramente la copertina: come è infatti possibile distogliere gli occhi dal cowboy caliente in primo piano? Eh, ardua impresa, ma se sono riuscita a leggere il libro, significa che l’ostacolo è superabile con tanta forza di volontà… Battutacce a parte, immagino che il soggetto della cover sia Demetrio Torres, il protagonista maschile del romanzo: una buona scelta di immagine, che dà l’idea estetica del personaggio… E fa già pregustare il contenuto del romanzo, che è sì rovente ma non scade mai nel volgare e non eccede con le scene più bollenti.
Prendimi al laccio narra infatti della turbolenta storia d’amore fra Ana Alarez (sorella minore di Clark e Luís, protagonisti rispettivamente di Vieni via con me e Uno scapolo da sposare) e Demetrio, dipendente dell’azienda del padre di lei. I due non potrebbero essere più diversi: lei è la classica ereditiera snob che non ammette di avere un’infatuazione per un suo sottoposto, mentre lui è l’arrogante e tormentato hombre che vuole dimenticare il suo più grande amore. Una coppia del genere non potrebbe funzionare, ma la Vidal riesce sapientemente ad amalgamarli grazie ad un’attenta caratterizzazione, che rivela personalità ben più complesse di quello che ci si immagina.
Altro punto di forza del romanzo è l’intreccio: i complotti, i colpi di scena e le rivelazioni nei momenti meno indicati sono una costante, tanto che in più punti mi è sembrato di leggere la sceneggiatura di una telenovela latina. In effetti, i riferimenti a queste produzioni non mancano: Ana ambisce ad un grosso ruolo in uno di questi format, quando invece è la sua vita a ricalcare i grandi sceneggiati messicani nell’istante in cui si ritrova a lavorare per Demetrio, dopo che la sua carriera e la sua relazione sentimentale con un produttore televisivo sembra siano andate a rotoli.
Leggere Prendimi al laccio è stata dunque una piacevole distrazione in questa afosa settimana di fine luglio. Con le sue vicende degne di una telenovela e il suo contenuto sensuale, mi ha intrattenuto quel tanto che bastava per farmelo terminare a tempo di record. Tuttavia, per quanto io abbia apprezzato il romanzo da un punto di vista prettamente tecnico, non è scoccata in me quella scintilla che solitamente mi fa emozionare e immedesimare nella trama e nei personaggi. Per questo motivo ho scelto di dare tre stelle complessive al libro, ma sono certa che Prendimi al laccio darà intense soddisfazioni ad un’amante del genere romance o della saga Latinos di Marianna Vidal.
Ciao. Grazie per aver scelto e letto “Prendimi al laccio”.