Il libro di cui voglio parlarti oggi, è molto particolare. Si tratta di Marina F. Eutanasia di un amore di Marina Di Dio, pubblicato da Giovane Holden edizioni.
Ti dirò, inizialmente non sapevo bene cosa aspettarmi da questo volume che, a leggere quanto scrive l’autrice, è nato quasi come un esercizio di scrittura. È stato creato a risposta a quel “Cosa sarebbe successo se… ?” che a tutti prima o poi capita di chiedersi. Solo che il soggetto della domanda non è Marina Di Dio stessa, o magari qualche personaggio storico conosciuto, ma Marina Fabiano, una donna di Catania condannata per l’omicidio del padre.
Per fortuna, però, non mi sono lasciata convincere dai mie dubbi, e ho intrapreso la lettura di quest’opera. Ho quindi scoperto quale strada l’autrice ha immaginato che Marina, di cui non si è più saputo nulla dopo la scarcerazione, potesse aver preso; su che pietre avesse costruito la sua nuova casa; cosa avrebbe avuto in serbo per lei la sua nuova vita.
È stata una sorpresa arrivare all’ultima riga, tanto la lettura è stata scorrevole e piacevole. E il giudizio riguardo a Marina F. Eutanasia di un amore ha stupito anche me.
Marina F. Eutanasia di un amore: la mia recensione
Leggere il libro di Marina Di Dio è stata una scommessa con me stessa, e sono felice di aver accettato la sfida. Eutanasia di un amore mi è piaciuto molto più di quanto mi aspettassi.
Lo stile dell’autrice è molto particolare, gli aggettivi che più si avvicinano all’impressione che mi ha dato sono, forse, dorato od ornato. Bada bene, non intendo assolutamente pomposo, ma più come una prosa d’altri tempi, che regala un pizzico di magia a ogni parola, che descrive le scene con eleganza e finezza, con rispetto. Se si trattasse di una voce fuori campo, credo sarebbe calda e senza tempo, indimenticabile.
Ho molto apprezzato il modo in cui la scrittrice ha sviluppato la trama, partendo da una sorta di riepilogo dei fatti di cronaca reale, ma approfondendo il punto di vista e la psicologia della protagonista, Marina. Ci è così possibile capire un po’ meglio le sue ragioni e i suoi stati d’animo. Marina diventa una persona in carne e ossa, non soltanto un nome sulle pagine di giornale.
Ugualmente bella è stata la vita che Marina Di Dio si è immaginata per la sua omonima. Uno scorrere fluido, che cambia direzione con il tempo, ma sempre rimanendo coerente a se stesso. E tra queste acque è stato possibile far affiorare temi forti e importanti come la consapevolezza di sé, dei propri diritti e del valore del proprio lavoro. La dolcezza dell’amore, e la crudeltà con cui può ferire. Quanto può far star bene mettere per iscritto le proprie emozioni, e come ciò possa diventare molto più di un passatempo. La difficoltà di riconoscere malattie mentali, prima che esse portino l’individuo sul bordo del dirupo.
Insomma, leggere Marina F. Eutanasia di un amore mi ha fatto commuovere, gioire e riflettere.
Penso, inoltre, che sia uno dei pochi casi in cui vale davvero la pensa leggere con attenzione anche le postfazioni: non solo ci consentono di conoscere meglio Marina Di Dio, ma spiegano con chiarezza il processo creativo di quest’opera. Io le ho trovate molto interessanti.
La cover non è niente male; ritrae in primo piano quella che, per anni, è stata la più grande passione di Marina: scrivere.
In conclusione, mi sento di dire che Marina F. Eutanasia di un amore di Marina Di Dio è il libro perfetto se si cerca una lettura breve ma impegnata, interessante e a tratti spensierata.
Marina Di Dio
Marina Di Dio lavora ormai da anni in campo legale, senza però smettere mai di ampliare le sue conoscenze e specializzazioni (ora sta completando un master in Customer care e Tutela del consumatore). Ha, inoltre, pubblicato svariati articoli e interventi di settore, oltre a essere la penna che segue la rubrica L’avvocato risponde.
Marina F. Eutanasia di un amore è il primo libro che pubblica con Giovane Holden Edizioni.