“Lo spessore delle cose”, pubblicato da Bonaccorso Editore, è l’ottimo esordio degli allievi del Corso di Scrittura Creativa del Teatro Stabile di Verona.
Il Teatro Stabile di Verona offre ogni anno un corso di scrittura creativa e alla fine del percorso si pubblica un libro con narrazioni dai studenti. Quest’anno la loro proposta è “Lo spessore delle cose”, libro scritto con la tecnica della chain novel, ovvero piccole storie che si intrecciano con un motivo comune. In questo caso, i racconti parlano del mondo prima della fine del mondo, una serie di storie incrociate tra loro per creare una immagine di memento mori.
Siccome ci sono diversi autori in gioco, il risultato non è omogeneo, il che è anche un pregio, perché permettere vedere la tessitura di ogni voce letteraria e la struttura delle storie fa che non pesi questa differenza. Invece l’argomento può diventare leggermente ripetitivo, ma ogni autore ha una visione diversa della fine del mondo e quello è il punto di forza: c’è spazio anche per delle sorprese per il lettore.
“Lo spessore delle cose”, pubblicato da Bonaccorso Editore, è un ottimo esordio per questi giovani che dimostrano talento e creatività nel modo di guidarci nella loro visione di un mondo che si sta disintegrando.