Non ci sono diversi modi per dirlo: a me Lo specchio macchiato dal tempo è piaciuto tantissimo! Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, uscito lo scorso mese di ottobre per la casa editrice che lei stessa dirige, Edizioni Convalle, è davvero un libro straordinario.
Per quantificare quanto sia il mio entusiasmo per questa lettura, ti basti pensare, amico iCrewer, che ho divorato tutto il romanzo in un solo giorno. Certo non si tratta di un testo biblico, ma le circa centottanta pagine che splendono di luce viva dalla prima all’ultima, mi hanno incollato al libro senza mai permettermi di staccarmene, se non solo una volta scoperta la strada che portava verso l’epilogo.
Una bella storia, un intreccio di trama che sale fino a costruire una matassa che lascia il lettore nella posizione di domandarsi più volte e adesso? Nel mio caso, nel mio gusto del leggere, quando un testo conficca nella mente un interrogativo così forte, ha vinto. Ecco il perché di una lettura che non può smettere e che ha fame di sapere e conoscere gli sviluppi della storia.
Stefania Convalle: Lo specchio macchiato dal tempo
É giusto che io dica che conosco l’autrice di persona. Come avevo già scritto nella recensione del suo romanzo precedente, Anime antiche, le nostre strade si incrociano di continuo in quello che è il meraviglioso mondo della scrittura, quindi, posso azzardare che in parte, ho imparato a capire e riconoscere il suo stile di narrazione. Stile che la stessa Stefania aveva condiviso anche con noi di libri.iCrewplay in una vecchia intervista.
La scrittura di Stefania Convalle non perde tempo. Va sempre dritta al punto e non si disperde in giri di parole che ruotano su se stessi. È sempre funzionale alla narrazione e ha un tono così incisivo da ipnotizzarti. Quando dico che non sono riuscito a lasciare Lo specchio macchiato dal tempo finché sono arrivato alla fine, mi riferisco sia al potere della trama che al talento di scrittura che caratterizza Stefania.
È così diretta che ti fa entrare in sintonia con i suoi personaggi, quasi senza avere il bisogno di descriverli. I protagonisti si svelano attraverso i loro pensieri, il modo di agire e la loro naturale essenza. Sembra quasi non siano frutto della fantasia dell’autore, ma vere persone che esistono e che potremmo toccare con mano una volta seduti al loro fianco. Come in molti altri lavori di Stefania, anche in questo romanzo, i protagonisti siamo noi.
Alice, Minerva e Vittoria incarnano la quotidianità di chi legge, senza essere nulla di straordinario o di inimmaginabile. Agiscono e pensano come se fossero nella vita reale di tutti i giorni, e non nella trama di un libro che potrebbe permettere di alzare il livello del vivere. Si destreggiano tra fragilità, amori, lavoro e imprevisti senza aver timore di mostrare al lettore le loro difficoltà e la loro anima.
Lo specchio macchiato dal tempo segue due binari di narrazione ben distinti. Da una parte conosciamo Minerva, un’attrice alle prese con un film girato dall’amico regista, di cui probabilmente è anche innamorata e dall’altra Alice, cameriera di una trattoria dal passato piuttosto burrascoso. Il confine tra le due storie, e le due linee narrative, è sottile. Anzi, direi proprio impercettibile. Ed è proprio questo che per tutta la prima metà del romanzo ti tiene incollato al libro. Chi è chi?
In un romanzo dalle forti tinte romantiche, si respira anche tanta tensione che fa pensare al thriller, pur non essendoci nessuna caratteristica che lo definisce. Eppure le domande che si aprono via via sono tante e il modo in cui la Convalle tiene viva la suspense dimostra ancora una volta tutto il suo talento.
Mi piacerebbe anche commentare l’epilogo, sottolineare la bravura dell’autrice nell’uscire dall’intreccio, ma il rischio di rovinarti tutto il gusto della lettura è molto alto e questo è un romanzo che merita di essere vissuto completamente.
L’amore è uno dei temi portanti de Lo specchio macchiato dal tempo, del resto è forse anche il più caro all’autrice che come sempre è capace di dispensare emozioni vere e forti, distribuendole nei cuori dei suoi personaggi.
E poi c’è Milano. La città in cui è ambientato il romanzo. La città che fa da sfondo a tutte le vicende, senza mai far pesare la propria forza e senza mai essere invadente. Diciamo che per chi ha dimestichezza con la città meneghina, il fatto di poter immaginare anche le ambientazioni, è senza dubbio un valore aggiunto che rende la lettura ancora più piacevole.
Concludendo, consiglio di leggere Lo specchio macchiato dal tempo a chi ha voglia di immergersi in un’avventura che non lascia tregua al cuore. Una storia ricca di colpi di scena e zone d’ombra che vengono portate al sole soltanto grazie ai sentimenti e alla voglia di vivere. Un romanzo ben scritto che coinvolge e che fa emozionare. E Dio solo sa, quanto bisogno di emozioni abbiamo in questo periodo storico che stiamo attraversando.