Caro iCrewer oggi voglio parlarti un po’ più approfonditamente di un thriller per ragazzi che avevo segnalato poco tempo fa, scritto da C.C. Omell, lo pseudonimo utilizzato dall’autrice, ed edito da una nuova casa editrice indipendente che ha molti interessanti progetti e una mission anche ecosostenibile: Le Commari.
Recensione L’enigma dell’ermellino
La trama: invoglia e incuriosisce, ma dirò la verità, a parer mio attira più l’attenzione di un pubblico adulto sebbene il libro sia concepito per una platea più giovane; non è necessariamente una nota negativa, ma ad un primo sguardo e ad una prima lettura della sinossi forse non si comprende bene ciò che di prezioso invece cela questo racconto.
Rimanda (forse un po’ troppo?) a schemi già visti, come Viaggio al centro della terra o Alice nel Paese delle Meraviglie; mi ha anche riportato alla mente un altro libro che ho letto di recente, Il viaggio dei Viaggi, di Gianluca Barbera. Infine, mi è venuto in mente anche un film che personalmente ho adorato ma che forse non è così conosciuto da tanti: Al di là dei sogni, con Robin Williams, del 1998.
Il mistero: perché L’enigma dell’ermellino? La storia inizia subito con l’incontro che catapulterà i giovani protagonisti in un mondo fantastico: Andrea e la sua cuginetta Gaia conoscono La Dama dell’ermellino, che per una distrazione li trascinerà all’interno di una realtà liquida, fatta di colori, storie, personaggi e personalità dai mille volti.
Dopo lo stupore iniziale, i ragazzi entrano in sintonia con la nuova condizione, cercando di tornare a casa il più presto possibile, ma non senza dare il loro contributo alla soluzione di un mistero che sta attanagliando il popolo di quella stramba dimensione. Si forma così una squadra di avventurieri molto variegata e, come non dirlo, colorita, pronta ad affrontare qualsiasi pericolo e a vivere un’impresa assolutamente unica nel suo genere.
«Lo uccideranno?» chiese preoccupata. Vincent le carezzò la testa, poi mettendosi una mano sul cuore le giurò che i gendarmi si trovavano in quella posizione, cioè fermi, da quando il signor Goya, autore del quadro, li aveva dipinti e che mai avrebbero sparato. «Meglio comunque non richiamare la loro attenzione. Dobbiamo passare inosservati» suggerì la dama.
«Dividiamoci. Per primi passeranno Vincent e Gaia. Seguiranno Edvard e Andrea. Mi raccomando, procedete adagio e rasentando il terreno, in modo da non essere visti dal plotone. Edvard caro, ti prego, prova a non urlare! Ci vediamo dietro al colle. È tutto chiaro?» «Sì!» gridò a pieni polmoni il signor Munch. Sia Cecilia che Andrea gli rivolsero uno sguardo freddo e pungente di chiarissima disapprovazione, che servì a zittirlo almeno per qualche minuto.“
Il Viaggio: durante le peripezie che si ritrovano ad affrontare tutti i protagonisti, si viene a conoscenza di tante curiosità sui alcuni dei dipinti più famosi al mondo e l’autrice è molto abile nel raccontare con parole semplici l’animo degli artisti che nel corso del tempo hanno lasciato al mondo un’eredità ricchissima, e non ovviamente quantificabile in denaro.
Le sfaccettature dei comportamenti umani: è difatti attraverso la ricerca della via di casa e della soluzione all’affaire che vengono esaltati gli aspetti dell’animo, sia quelli positivi che quelli negativi; il lettore riconosce molto bene nei comportamenti dei protagonisti sentimenti come l’odio, il risentimento, l’invidia, la premura, la generosità, la contemplazione e tutto ciò che rende una persona… umana. Ecco il lato davvero importante di questo libro: è in grado di far identificare il giovane che legge, ma anche di far conoscere ad un adulto che dovesse approcciarsi alla lettura, il punto di vista dei ragazzi, spesso sottovalutati nelle loro capacità di risoluzione delle difficoltà.
Il messaggio: si possono trarre numerose considerazioni durante la lettura di questo splendido racconto, che consiglio vivamente dunque non solo ai più giovani. Mi risuona in mente un piccolo paragrafo che ho letto nel libro e che credo sia la più idonea a sintetizzare il valore di questo romanzo:
… Nella vita tutto è mistero e le opere d’arte, il cinema, la letteratura e i sogni sono quei luoghi in cui la realtà si incontra con l’immaginazione per creare nuovi mondi da esplorare, in cui i confini della logica e del reale si dissolvono e tutto diventa possibile.
Concludo con una citazione di Pablo Neruda: “Se niente può salvarci dalla morte, che almeno l’amore ci salvi dalla vita.” aggiungendo: compreso l’amore per il bello.
Buona lettura!