Ecco a voi un altra recensione per gli amanti del fantasy e dello stile del mitico scrittore Tolkien! Se leggerete “Le torri di Kelt” scoprirete il perchè.
Il romanzo richiama fin dal primo istante uno dei fantasy più famosi, o per lo meno, lo ricorda: Il Signore degli anelli.
Già dall’inizio si viene avvolti dall’atmosfera magica del fantasy in tutte le sue forme, specialmente il genere che ha sempre caratterizzato Tolkien. Dunque: Elfi e demoni sono al centro di questa storia.
Il lettore dovrà vivere le paure di Akenor, il protagonista del romanzo, trovandosi ad affrontare un nemico che sembrava debellato da tempo. Ci troveremo a percorrere una sorta di viaggio, ma in questo caso non avremo un anello da portare a destinazione, ma il tesoro da scoprire sarà comprendere la vera natura del protagonista e la verità di tutto ciò che lo circonda.
Preciso che questa è una duologia, dunque il finale è aperto, così che possa dare al lettore la possibilità di soddisfare la sua curiosità, ma allo stesso tempo possa interrompere la lettura con il primo volume, visto che credo possa essere una storia che soddisfi appieno.
Lo stile di scrittura dell’autore è molto descrittivo, e ripeto, ha ricordato molto lo stile di Tolkien, facendomi chiedere se è stata una scelta escogitata a doc, ovvero, che lo scrittore voglia “imitare” questa tipologia di scrittura perché ne è totalmente innamorato o è “solo” una sua caratteristica.
In ogni caso, nutro delle ottime speranze per questo romanzo, potrebbe arrivare molto in alto! Complimenti all’autore.
Biografia dell’autore:
Walter Coccarelli è nato a Feltre (BL), ha sempre coltivato la passione per il “fantasy” letterario e fumettistico. Grande appassionato delle storie di Conan di Robert E. Howard e dell’eroic fantasy in generale, ha tuttavia abbracciato poi un fantasy più “morbido” rifacendosi un po’ alle “regole” non scritte dettate da Tolkien. Attualmente lavora come fotografo e grafico e forse anche questo gli permette di dar vita a “visioni”che altrimenti non potrebbe concepire.