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Lettura: Recensione: L’amore al tempo della musica, di Giulia Esse
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Recensione: L’amore al tempo della musica, di Giulia Esse

Cristina Speggiorin 5 anni fa Commenta! 6
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Ciao iCrewer! Eccomi qui oggi per parlarti della mia ultima lettura: L’amore al tempo della musica di Giulia Esse, edito da PubMe, nella collana Io me lo leggo.

Contenuti
Cosa succede?L’amore al tempo della musica di Giulia Esse

Si tratta di un romanzo storico, ambientato tra le tortuose calli della sempre misteriosa Venezia in un tempo molto complesso per la Serenissima. Napoleone, infatti, nella sua smania di conquista, sta per giungere anche nelle acque della laguna.

Cosa succede?

Tutto inizia in Austria, nell’incantevole Vienna di fine ‘700, che Anna Sommer, la protagonista, osserva dalla finestrella della sua mansarda. Il cuore della ragazza, tuttavia, non è leggero e spensierato come dovrebbe essere nei primi mesi di un matrimonio d’amore (ancora insolito per l’epoca): le preoccupazioni si fanno già sentire e hanno la forma dell’umidità che le penetra nelle ossa, degli gli spifferi che non vengono bloccati dagli infissi, di una minestra annacquata e di una cameriera a cui spetta una mensilità arretrata.

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Proprio così: il denaro. Per quanto immensamente ami il suo Lorenzo, non può fare a meno di chiedersi come mai facciano così tanta fatica a tirare avanti. Eppure, grazie alla raccomandazione da parte dello zio, il giovane è riuscito a entrare a far parte di un’orchestra!

Quasi fosse stato evocato, ecco che il marito ritorna, portando con sé notizie tutt’altro che rosee. I soldi sono finiti, se vogliono sopravvivere devono tornare nella città natale di lui, Venezia, e chiedere aiuto allo zio, il rinomato compositore Fosco Alvise Candiani. Il problema? Lorenzo detesta Fosco e, guidata dai suoi sentimenti impetuosi e dall’amore e l’empatia che prova nei confronti del marito, così fa anche Anna.

Come si risolverà la faccenda? Per saperlo ti basta che leggere il libro!

L’amore al tempo della musica di Giulia Esse

Un romanzo niente male, che non si limita a raccontare una vicenda, ma che tocca tematiche importanti come la consapevolezza e l’accettazione del proprio io, l’amore – in ogni sua forma – e la difficoltà di vivere in una società pronta a giudicare ogni dettaglio, a non farsi sfuggire nemmeno un passo falso, per presentare il conto alla fine.

Detto questo, il mio problema principale è legato al titolo. La prima perplessità è nata subito: solitamente, quando si dice “l’amore al tempo di…” si intende concentrare l’attenzione su un particolare periodo storico (l’amore al tempo di Napoleone, per esempio), e per quanto riguarda la musica, non credo che si possa dire, essendo essa presente tutt’ora. Magari Giulia Esse si riferiva a un tempo in cui la musica classica era predominante?

Poi, durante la lettura, mi è sembrato di intuire che la forma corretta potesse essere “L’amore a tempo di musica”. Può sembrare una pignoleria, ma credo che non avrei avuto nessun altra critica al libro, se non fosse stato per questa.

Lo stile, infatti, è molto scorrevole. Le ambientazioni sono descritte con gusto, evocando la scena e lo sfondo perfetto senza diventare pedanti e pesanti. La trama stessa è intrigante: non banale, non cade nei facili cliché e riserva molte sorprese.

Per quanto riguarda i personaggi, vorrei soffermarmi nello specifico su tre di loro. Partiamo con la protagonista: Anna. Una ragazza forte, pronta a lottare per ciò in cui crede, fedele a se stessa anche quando non è certa di quale sua il suo centro. È una personalità complessa, sfaccettata, quasi controcorrente, se teniamo presente che la sua storia è ambientata nell’ultimo quinquennio del 1700. A renderla più vera sono forse i suoi difetti e le sue contraddizioni, il suo spirito forte e sicuro, proprio di un animo giovane, anche se verso la fine del romanzo l’influenza di Fosco comincia a farsi sentire.

Giulia Esse, L'amore al tempo della musica
Giulia Esse

E proprio al signor Candiani vorrei dedicare un momento, a lui che, sebbene cerchi di conformarsi il più possibile, alla fine è unicamente se stesso. Negli anni è riuscito a prendere coscienza dei suoi difetti – il più grande, a sua detta, la vanità – e trasformarli in punti di forza. Certo, a volte verrebbe spontaneo dirgli di darsi una calmata, ma ciò non toglie che sia una figura molto interessante. Il suo animo è scosso da sentimenti che sembrano solamente domati o dormienti. La realtà è che l’unica maschera che indossa serve per proteggersi da se stesso.

Infine, lei, Venezia, signora velata che, seduta sulla una gondola dorata, si lascia trasportare dalle correnti del Canal Grande, altera e intoccabile anche quando sembra che stia per giungere la sua ora. A lei Fosco dedica la sua musica, il suo amore; lei è complice di Anna nelle sue rocambolesche avventure; lei si prepara al canto del cigno. Forse, Venezia domina il racconto più ancora delle note.

La cover non è male, di classe, anche se forse avrei preferito un richiamo un po’ più forte alla musica.

Tutto sommato, un romanzo niente male!

Giulia Esse, l’autrice di questo romanzo, oltre a L’amore al tempo della musica, ha pubblicato Cieli di sangue – Il cammino della rovina e Fuoco sotto la terra.

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