Caro iCrewer oggi scopriamo insieme La Bambina che annusava i libri di Manuela Chiarottino edito More Stories.
Questa autrice ha vinto anche il “Premio Barbera da… leggere” con il libro Tutti i colori di Byron edito Buendia Books.
E’ una storia d’amore che nasce da una passione comune, quella per i libri, che porterà la giovane libraia Stella e Manuel, un restauratore e antiquario, in un viaggio emozionante tra ex libris, fore-edge, libri antichi e dentro sé stessi.
Il romanzo è ambientato in Toscana e precisamente a Firenze, dove Stella e suo padre gestiscono la libreria di famiglia, dopo la scomparsa della madre Aurora a causa di un incidente. Stella ha ereditato la passione del nonno e della mamma per i testi scritti. E dopo la morte anche dell’amato nonno, Stella riceve da lui un libro del 1610 e una lettera affidata ad un notaio con un enigma da risolvere. Per risolverlo ha bisogno dell’aiuto di qualcuno che si intenda di libri antichi e Manuel Corsini è proprio la persona giusta.
Tra di loro scatta subito qualcosa. Manuel è affascinante, un seduttore, adora intrattenersi con le turiste che si fermano nel suo negozio, ama il lusso e per questo si è inserito in un giro poco pulito. Stella non lo conosce bene ed è diffidente per natura, anche se non è immune al suo fascino cerca di non cedere alle sue avance, concentrandosi sulla ricerca. Ma durante il viaggio qualcosa cambierà? Potrà fidarsi di lui?
«Noi siamo fortunati, amico mio…» sospirò Pietro. «Non solo abbiamo l’amore di una donna ma l’amore per i libri, e se il primo ti crea solide radici, l’altro ti fa viaggiare e ti permette di vivere mille vite. Certa gente non lo capisce. L’amore per il passato, poi, è qualcosa di confortante. Bisogna sapere da dove si proviene, per sapere dove andare!»
La trama di questo romanzo è ben costruita, tocca più generi letterari e coinvolge il lettore emotivamente: è saga familiare e romanzo di formazione raccontando della storia di Stella, il suo amore per i libri, la passione e determinazione nel lavoro di libraia, intrecciata alla storia della sua famiglia e ai suoi misteri con gli ex libris personalizzati, è romanzo rosa con la storia d’amore tormentata tra Stella e Manuel, e anche un giallo che tiene incollati alle pagine fino alla fine con l’enigma da svelare.
I personaggi: quello che mi è piaciuto di più è Stella. Lei ha seguito le sue radici e il suo cuore fino alla fine. Caparbia e determinata a raggiungere il suo obiettivo, intelligente e sensibile come può essere solo chi non si ferma alla prima pagina di un libro ma ne assapora ogni parola, ogni sfumatura e l’annusa fino a comprenderne l’essenza. Questa è Stella e i libri sono la sua vita e quando una passione ti infiamma dentro nulla può fermare quel fuoco.
E Manuel è un uomo-bambino, non consapevole delle sue reali potenzialità. Dovrà fare un percorso dentro sé stesso, fino quasi a perdersi, per poi ritrovare la persona che aveva dimenticato di essere.
Un altro personaggio che va menzionato è il padre di Stella che ha un ruolo importante in questa storia: lui non comprende la figlia perché non condivide la sua stessa passione, ma la ama e nonostante all’inizio la ostacoli nella sua ricerca, lui si batte per la sua felicità, cercando di imporle una strada diversa dalla libreria. E’ un uomo addolorato per la morte della moglie che si sente abbandonato anche dalla figlia, così presa dalla passione per i libri. Il suo è principalmente un istinto di protezione, ma il loro legame padre-figlia è più forte e li aiuterà a superare gli ostacoli che da solo gli sembravano insormontabili, imparando ad aver fiducia in lei.
La cover mi piace molto ed è uno dei motivi per i quali sono stata attratta dal libro. Ho apprezzato sia il colore, che l’associazione libri antichi e tazza di the, che da l’dea del profumo che emanano, creando una bella atmosfera, proprio quella che si ritrova leggendo il libro.
Altro aspetto interessante è la scoperta degli ex libris che non conoscevo:
“Sono etichette, un tempo erano cartacee, di cuoio o di pergamena, poi hanno iniziato a essere prodotte sotto forma di timbro. A inchiostro, a lacca, a fuoco “
Il primo al mondo è quello del faraone Amenofi III: una placchetta di terracotta azzurra del XV secolo a.C. che è stata ritrovata in una piramide con dei rotoli di papiro.
“Sulla placchetta hanno inciso il titolo dell’opera scritta sui papiri e i nomi del faraone Amenofi III, detto il Magnifico, e della sua sposa Tiyi. Proprio per ricordare il loro immenso amore.»
Nel libro ne sono richiamati altri: uno risalente al 1459, un porcospino con fiori in bocca, appartenuto al bavarese J.Knabensberg, detto Igler, e quello di Albert Einstein, una figura umana al centro del cosmo creata su litografia da Erich Büttner nel 1917.
E poi i bellissimi fore–edge “un dipinto a ventaglio che non è visibile quando il libro è chiuso. In passato servivano anche a nascondere dei segreti.”
Lo stile di scrittura è scorrevole e attraverso i dialoghi tra i personaggi, i ricordi e i profumi l’autrice riesce a creare un’atmosfera intrisa di emozioni tanto che a me è sembrato non di leggere, ma di guardare un film al cinema per quanto erano nitide le immagini che si sono create nella mia mente.
Unica nota negativa: ho trovato leggendo qualche refuso che ha disturbato un po’ la lettura.
Per il resto non posso che consigliare questo bel romanzo che sono certa divorerai in poco tempo. Il mio “fiuto” non mi ha ingannato! Come sempre buona lettura!