Un fantasy che trascende la spiritualità
Jophiel è una ragazza come tante: una studentessa universitaria che sta passando un momento difficile. Ha smesso di mangiare e non si sente capita da nessuno, nemmeno dalla sua migliore amica, Alexis. Passa le giornate nell’apatia più totale, cercando di capire perchè sta così e cosa significano gli strani sogni che fa. Proprio quando crede di non essere più in grado di sopportare questa vita, le viene proposto di studiare sei mesi a Parigi. Allontanarsi significherebbe darsi una chance e provare a riaggiustare ciò che non va, così decide di partire insieme alla fedele Alexis e ad Alan, un ragazzo dagli occhi di lupo incontrato per caso e che sembra seguirla ovunque lei vada, quasi volesse proteggerla da un male più grande di lei… Questo sarà l’inizio di una nuova avventura e di una nuova se stessa.
Raccontata così, la trama inganna, perchè dice veramente poco di ciò che veramente è questo libro. Io sono Jophiel, l’ultima pubblicazione di Jessica Verzeletti, è infatti molto più di ciò che appare e la categoria di romanzo fantasy gli sta piuttosto stretta, ma vediamo perchè.
Ho iniziato la lettura piena di aspettative, credendo che fosse l’ennesimo urban fantasy incentrato sugli angeli, invece ho visto demolire ogni idea che mi ero fatta in proposito pagina dopo pagina. Il particolare che mi aveva tratto in inganno è il nome della protagonista: Jophiel, che è anche il nome di un arcangelo. Avevo subito pensato ad un collegamento nella trama fra le due identià, invece la Jophiel della storia non ha nulla a che vedere con la sua controparte angelica. Anche se il nome della protagonista richiama una figura religiosa, Jophiel è una comune ragazza che combatte ogni giorno contro se stessa e la malattia che l’affligge: l’anoressia.
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La storia comincia quando il disturbo è già ad una fase avanzata ed è evidente la gravità delle condizioni della ragazza soltanto leggendo le sue riflessioni, toccanti e incredibilmente cupe allo stesso tempo. Non stupisce dunque che la ragazza decida di studiare sei mesi all’estero con la sua migliore amica come ultimo tentativo per stare meglio con se stessa. Quando Jophiel si presenta all’ufficio universitario competente per firmare i moduli per lo scambio accademico, fa la conoscenza di Alan: un ragazzo dagli occhi simili a quelli di un lupo che sembra seguirla ovunque lei vada, persino a Parigi! Fra i due si crea una certa complicità, tanto che lui le rivela l’esistenza degli Spiriti Guida: entità dalle sembianze animalesche che non tutti sono in grado di percepire e che si palesano tramite i sogni. Il loro compito è quello di aiutare chi è in difficoltà e adesso è il turno di Jophiel.
Gli Spiriti Guida sono l’elemento fantastico della narrazione e per questo motivo il romanzo della Verzeletti viene classificato come fantasy. Sinceramente, trovo questa catalogazione alquanto forzata e ingannevole, perchè, a parte le entità oniriche, non sono presenti altri particolari tipici del genere fantasy. Io sono Jophiel è il racconto allegorico di un viaggio sia fisico sia spirituale verso la guarigione da una malattia mentale e gli Spiriti Guida ne sono il veicolo. In questo è evidente l’influenza delle discipline olistiche, di cui l’autrice è appassionata, ma a mio avviso ciò non basta per poter definire questa un’opera fantasy.
Ritengo che sia più corretto dire che Io sono Jophiel sia un romanzo “spirituale”, dato anche il potente messaggio che trasmette. Il libro è infatti un incitamento alla vita e alla forza interiore di ognuno di noi, che ci spinge giorno dopo giorno ad avere cura di noi stessi e ad affrontare a testa alta ogni difficoltà che si para davanti il nostro cammino. Per essere produzione di una giovane scrittrice, il messaggio è davvero profondo e maturo e per questo merita di essere letto: perchè ognuno di noi ha i propri demoni e abbiamo bisogno di Spiriti Guida per ritrovare la forza che c’è in noi e combatterli.
Jessica Verzeletti nasce il 24 ottobre 1990 a Brescia. Interessatasi alla scrittura sui banchi di scuola, Jessica ha già all’attivo numerose pubblicazioni. Fra queste ricordiamo “Lucifer e i Cavalieri della Luce”, “Fidati di me” e “Run, baby! Run!”.