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Lettura: Recensione: “Il peso di uccidere” di T. R. Ragan
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Recensione: “Il peso di uccidere” di T. R. Ragan

Stefano Buzzi 6 anni fa Commenta! 4
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“Il peso di uccidere” è un thriller ricco di colpi di scena  con una suspanse crescente che incolla il lettore alle pagine del libro.

Il peso di uccidere è un bel thriller. E non servono molte altre parole per inquadrare questo libro scritto da T. R. Ragan già autrice de La tela dell’assassino.

In questo secondo romanzo ritroviamo Lizzy Gardner, l’investigatrice privata protagonista del primo romanzo, e le sue due collaboratrici Hayley e Jessica che tra alti e bassi sono impegnate a districarsi in due complicati casi di scomparsa di persona legati al mondo delle “sette per perdere peso”. I rimandi a Spiderman, l’antagonista del primo romanzo, sono frequenti, ma posso dire che si può tranquillamente leggere questo libro senza prima aver dedicato le attenzioni all’altro e venirne a capo serenamente. Forse, e sottolineo forse, leggendo anche il primo si riesce ad avere una conoscenza migliore delle tre ragazze in quanto entrambe cadute sotto le grinfie dell’assassino seriale, esperienza che si trascinano anche in questo romanzo nei loro modi di agire, pensare e vivere.

E’ un libro che ho letto durante le vacanze, e penso di poter dire che quella sia la giusta collocazione per un romanzo che scorre piacevolmente, che appassiona, che crea la giusta tensione e la giusta voglia di scoprire come vanno a finire le cose, ma che non resterà nella mia memoria come uno dei libri più importanti da ricordare. Iniziato sulle bianche spiagge della Sardegna e finito in tre notti subito dopo essere tornato dagli Stati Uniti, alle prese con il jet lag, anche se sicuramente devo dare merito all’autrice per avermi tenuto sveglio con la tensione che saliva pagina dopo pagina, specie sul finire del romanzo, e onestamente anche per la giusta dose di ansia che le vicende procuravano.

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In Il peso di uccidere ci sono due donne scomparse in situazioni misteriose, due donne che hanno grosse nuvole sul loro passato e una fitta rete di mistero sul loro presente. Per le tre investigatrici risulta assai complicato fare chiarezza e muoversi nella direzione giusta. Ognuna delle tre protagoniste è poi anche impegnata a gestire la propria vita, chi in una storia d’amore difficile, chi in una battaglia di vendetta personale e chi in scelte da prendere per il proprio futuro. Le vicende personali delle tre ragazze fanno da contorno alla storia principale, tranne quella di Hayley che è una vera e propria trama narrativa, che francamente io ho trovato un po’ troppo sacrificata. Una storia come quella, e lascio a voi il compito di andare a leggerla, avrebbe meritato un posto suo, una storia tutta sua, e non di essere infilata nei momenti di pausa della narrazione principale. Dico questo perchè senza dubbio la giovane “ribelle” è il personaggio che più mi ha colpito e più mi è piaciuto, e ripeto, il suo passato, il suo presente e il suo modo di essere meriterebbero il più classico degli spin-off.

Concludendo ribadisco il mio giudizio positivo sul romanzo, se preso come una lettura estiva e senza caricarlo di grosse responsabilità sul grado emozionale. Se sei amante delle storie che corrono e fanno un sacco di chilometri senza far capire quale sia la meta questo è il libro giusto per voi. Se poi ami che la meta sia distante da quella che ti eri immaginato allora davvero vai in libreria e immergiti nelle pagine di questo romanzo.

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