Il romanzo di cui ti parlo oggi è “Il palazzo dei sogni perduti” di Charlotte Betts, una storia di coraggio e di resilienza.
La storia, parte da eventi realmente accaduti. Si svolge in India nel 1798, anno in cui c’era la Compagnia britannica delle Indie Orientali ed erano in corso eventi militari per impedire ai francesi di estendere il proprio territorio acquisendo l’India come propria colonia.
La parte principale del racconto si svolge in un palazzo antico, il Jahanara Mahal, impregnato di storia e di segreti. Qui il sogno di salvare questa dimora ormai in rovina lega tante donne, che in quel palazzo hanno sempre vissuto, e Beatrice Sinclair (Bee), una donna inglese, che lotta per loro e insieme a loro.
“È la storia del palazzo», disse Usha. Indicò col dito le vignette ricamate, ognuna delle quali misurava pochi centimetri. Stavano disposte in fila lungo i bordi. «Questa qui ritrae Muhammad Quli Qtub Shah, il fondatore di Hyderabad che, duecento anni fa, costruisce il palazzo per farne un forte. Qui, gli invasori Marathi stanno attraversando il fiume Musi sulle loro barche e, in quella dopo, si vede la battaglia nella quale gli invasori sono stati sconfitti. Questa qui è una caccia alla tigre, e qui il regnante Mughal dell’epoca va a caccia con i falchi».”
Gli avvenimenti storici, romanzati nel racconto, fanno da sfondo e danno spessore alla storia di Bee e del suo ritorno dall’Hampshire alla terra nella quale aveva passato la sua infanzia e che le era rimasta nel cuore. Dopo alcune tristi vicissitudini che l’hanno toccata profondamente, decide, infatti, di accettare la proposta del fratello Ralph, che ha sposato una donna del posto, di raggiungerlo. Proprio nel palazzo, nel quale va a vivere insieme a lui e alla cognata, Bee ritrova la voglia di vivere e di lottare per un obiettivo, qui rincontra anche un compagno di giochi di allora, Harry, del quale si innamora perdutamente.
Nella narrazione si intrecciano, inoltre, il tema della condizione delle donne indiane dell’epoca, i loro usi e costumi, descritti con dovizia di particolari anche nei colori e nei profumi, raccontati attraverso la protagonista. Bee contribuisce, infatti, con la sua determinazione e forza d’animo, a creare un clima collaborativo tra le donne all’interno del palazzo in cui vivono e che sta cadendo in rovina, coinvolgendole e responsabilizzandole per salvare la loro casa.
Cosa mi è piaciuto?
Mi sono piaciuti gli intrighi e i misteri che pian piano emergono nel corso della narrazione e che tengono alta l’attenzione fino alla fine.
Mi è piaciuta la forza di Bee, la sua determinazione, la capacità di imparare dagli errori e aggiustare il tiro strada facendo senza perdersi mai d’animo, riuscendo a dimostrare che l’impegno e la collaborazione tra donne è un mix vincente. Questo personaggio ha mostrato la sua “profondità” lasciando scorrere le sue emozioni e facendole passare fino a me soprattutto nella seconda parte del romanzo.
Il finale è stato molto bello, ben descritto e molto emozionante.
Cosa ho amato meno?
La parte iniziale del libro non mi ha coinvolto, ho letto con un po’ di fatica, non riuscivo a sentire i personaggi, le loro emozioni, mi sembravano privi di spessore.
Successivamente, quando si sviluppa la storia tra Harry e Bee mi sarebbe piaciuto avere più dettagli sulla personalità di Harry che rimane sempre un po’ in ombra.
Nel complesso il romanzo è ben scritto con descrizioni particolareggiate soprattutto di ambientazioni e situazioni. Lo consiglio a chi ama i romanzi storici e a chi vuole leggere un romanzo rosa un po’ più impegnato.