Con questo libro ci “trasferiamo” in Inghilterra, nel 1818, e subito ci troviamo nel salotto dove lady Caroline Webster, figlia del duca di Clarendon, ha appena concordato il suo fidanzamento con il Duca di Rothsay.
La storia si svolge tra Londra e la contea di Devon. Ciò che viene messo subito in evidenza è il tipo di educazione impartito alle giovani donne del periodo in cui aspiravano a sposare un duca. Si trattava di un’educazione molto rigida, tramandata di generazione in generazione, basata su rapporti superficiali e principalmente volta a renderle immuni ad ogni emozione, dedite al futuro marito e al suo compiacimento e con il solo compito di dargli un erede.
Lady Caroline è la protagonista assoluta di questo romance: nonostante la rigida educazione impartitale dalla madre, che le rimane attaccata addosso come un vestito stretto, si ribella con tutte le sue forze alla stupidità di alcune regole che supererà dimostrando grande coraggio e intelligenza.
“Queste sue numerose qualità erano abiti che aveva indossato uno sull’altro, anno dopo anno, insegnamento dopo insegnamento, tanto che ora, a ventun anni, quegli strati sovrapposti celavano alla perfezione la sua natura.”
Le sue mani con le dita lunghe e leggiadre come ali di farfalla ammaliano il Duca e sono “ali” quelle che tiene legate dentro, a causa della rigida educazione ricevuta, fino a quando non decide di affrontare il vuoto che ha nel cuore imparando a conoscersi e ad aprirsi alle emozioni, quelle vere quelle che fanno volare.
Il personaggio del Duca di Rothsay, inizialmente poco coinvolgente e quasi irritante, verso la metà della storia si apre lasciando scorrere le emozioni che lo pervadono, conquistando con il suo sorriso, la sua gelosia e la sua ironia mista a dolcezza.
Gli altri personaggi, compresa Emma, la figlia illegittima di Rothsay, non vengono descritti con la stessa dovizia di particolari e compaiono nella trama richiamati dagli eventi o dagli stessi personaggi principali.
E’ una storia dal grande potenziale, ma che in alcuni punti è mancata di approfondimento, ad esempio c’e uno stacco troppo evidente dopo la morte di Lauren, la donna di cui il Duca era innamorato, dove il dolore per questa morte sembra essere durato molto poco e dove anche la bambina sembra non essere per niente colpita da questo evento.
Inoltre alcuni personaggi come il Duca di Clarendon padre della duchessa o il fratello, che solo negli ultimi passaggi sembra prendere spessore, potevano avere un ruolo più importante nella storia e renderla più densa.
La scrittura mi è sembrata in alcuni punti ripetitiva, soprattutto nel finale che mi è parso riduttivo e troppo concentrato.
Mi è piaciuta molto lady Caroline, una donna molto “moderna” per l’epoca, che riesce, per una nobile causa, a superare con grande intelligenza e forza i canoni femminili del tempo, dimostrando l’inutilità di alcune regole utili solo a salvare le insulse apparenze.
Ho apprezzato anche il percorso di crescita dei personaggi che li ha portati a superare gli ostacoli e le difficoltà che, rimanendo immobili nella loro educazione, non avrebbero mai potuto affrontare.
Consiglio comunque questa lettura nel complesso piacevole e veloce.
E’ il primo libro di Rebecca Quasi che leggo, mi piace scoprire nuove scrittrici e questo lo faccio sempre con voi, in questo caso mi sembra di poter dire di aver scoperto una gran brava scrittrice, la sua prosa è elegante e mai scontata e la storia che racconta è diversa dalle solite che si trovano in circolazione.
Il romanzo ambientato in Inghilterra nel periodo Regency, parte con un tono un pò malinconico ma per fortuna migliora da metà libro (forse anche più di metà…) alleggerendosi e regalandoci dialoghi fra Caroline e il Duca decisamente più ironici, certo è un’ironia sottile, elegante e mai troppo calcata.
E’ invece molto marcato nella storia il modo di porsi dell’Aristocrazia riguardo ai sentimenti, la stessa Caroline viene cresciuta in questo mondo apparentemente dorato, con un’avarizia di affetto che l’ha segnata per buona parte della sua vita, a renderla una persona migliore è pur non volendo il dolore.
Quest’ultimo è fondamentale nel cambiamento che avviene in Caroline perché le permette di rompere gli schemi, le imbracature e le catene con cui è stata cresciuta diventando così una donna nuova, più forte, caparbia e decisa a lottare per ciò in cui crede e a provare compassione per se stessa e per gli altri , e proprio su quest’ultimo aspetto a beneficiarne saranno proprio il Duca e la piccola Emma.
La donna fredda, riservata e praticamente “perfetta” nella sua immobilità che aveva sposato il Duca si trasforma in una donna per cui lottare, da amare e rispettare e soprattutto il nostro caro Duca dovrà riguadagnarsi la “fiducia” di questa nuova Caroline, diversa eppure migliore di quanto si fosse mai aspettato.
Una bella storia questa, di quella che raccontano dell’animo umano, del loro calvario e della loro presa di coscienza non sempre facile, e sono questi alla fine i libri, sono queste le storie che ci piace leggere, sono quelle che ti fanno riflettere, quelle che ti fanno sudare prima di arrivare all’ happy end ma sono anche quelle di cui lo apprezzi di più, perché per arrivarci ti hanno trasmesso emozioni profonde e alla fin fine è questo quello che cerco in un libro. Grazie a iCrewplay.
Grazie Alba per il tuo puntuale commento. Speriamo di ispirarti con nuove letture per poterci confrontare ancora su quelle che deciderai di intraprendere. Ti aspettiamo! A presto! Anna Francesca