Caro iCrewer, oggi in Tre libri per te ho pensato di parlarti di un libro diverso da quelli che di solito trovi in questa rubrica, perchè penso che sia un romanzo dal quale è possibile trarre ispirazione e soprattutto attraverso il quale poter riflettere.
Si tratta del romanzo d’esordio di Margaret Wilkerson Sexton: La libertà possibile. L’autrice è nata e cresciuta a New Orleans, ha studiato scrittura creativa al Dartmouth College e Legge all’Università della California, Berkeley. Il romanzo, finalista al National Book Award 2017, molto apprezzato dalla critica, è stato incluso nella lista dei migliori libri di quell’anno da tutte le testate più autorevoli.
Tre generazioni, tre destini e tre epoche a confronto.
La libertà possibile
racconta la conquista della libertà da parte dei membri di una famiglia di colore, che riesce ad andare oltre i pregiudizi sociali e quelli tra famiglie che hanno raggiunto livelli diversi nella scala sociale, come succede a Evelyn e Renard. La loro storia inizia nel 1944 a New Orleans quando si conoscono. Renard sogna di diventare un medico, ma come molti altri giovani decide di arruolarsi per sfuggire alla fame e all’intolleranza razziale. Evelyn e Renard, entrambi neri, non sono sullo stesso livello: Evelyn è la figlia di un medico molto stimato, Renard proviene da una condizione di grande miseria. La loro unione non è ben vista dai familiari di Evelyn. Ma lei segue il suo cuore.
Nel 1986 la figlia di Evelyn e Renard, Jackie, educatrice presso un asilo nido, partorisce il figlio: T.C., avuto da Terry, che era uno studente della facoltà di Farmacia, poi caduto nella trappola della droga.
Nel 2010 T.C. ha ventitré anni ed è appena uscito di galera, New Orleans presenta i segni del post-Katrina con l’odore della muffa e di abbondano. Lui era un giocatore di basket fino al grave infortunio che l’aveva allontanato definitivamente dall’agonismo. Cresce senza padre, coltiva erba per uso personale e occasionalmente la vende agli amici. Il suo migliore amico, Tiger, lo trascina di nuovo in un traffico di droga, nel frattempo la sua compagna aspetta un figlio.
L’autrice parla di Libertà possibile e nei racconti delle vite dei personaggi che attraversano tre generazioni, questa libertà rimane tale: POSSIBILE e non realizzata, perché appunto le possibilità di avere un posto nella società e soprattutto poter modificare la propria posizione sociale non sono aumentate nel tempo. La società continua ad essere basata sull’intolleranza e sulla violenza anche a distanza di anni.
L’autrice ci racconta soprattutto le illusioni e le paure di chi nelle storie rappresenta i “perdenti”: come Jackie che spera che il marito possa tornare ad essere la persona di una volta, come Renard, Terry e T.C., descritti come uomini incapaci di ottenere ciò che più desiderano, perché qualcosa non va mai come sperato. Le donne, invece, appaiono più forti, alcune raggiungono una posizione di privilegio, altre rimangono imbrigliate in un destino non benevolo, in un contesto sociale che rimane ostile, ma continuano a lottare.
La libertà possibile non è un romanzo facile, i temi sono complessi ma al di là delle storie dei personaggi, l’autrice riesce a raccontare molto di più attraverso la sua scrittura vivida, capace di far uscire le immagini dalle pagine, lasciando una certa inquietudine, un senso di solitudine che ti rimane attaccato addosso e ti fa riflettere.
Come sempre buona lettura!