Boccioli di rose. Diario di un’anoressica. Perché l’anima di ciascuno di noi è un delicato fiore
Ho iniziato questa recensione del romanzo breve di Maria Cristina Pizzuto con il suo titolo per esteso. Romanzo o diario o racconto o biografia…
Maria Cristina Pizzuto ci introduce nel mondo dell’anoressia con 84 pagine di cui la metà è data solo da una frase. Mi spiace ma non si più ridurre a così poco un problema così grande. Io non voglio entrare nel merito di ciò che l’autrice sa di questa grave malattia, ma posso constatare che con questo libro trascura così tante sfaccettature che non è per nulla corretto.
Avere una malattia di questo tipo è combattere ogni giorno contro se stessi e cercare di rialzarsi solo quanto ci si rende conto di aver toccato il fondo e non quando lo si è toccato. Non ci si può permettere di dare dei consigli se non si è un medico specializzato in questo genere di problematiche, che eufemismo è una malattia e anche grave, e non si può farlo nemmeno se si è stati ammalati, nemmeno se la persona più cara a noi è ammalata, nemmeno se ammalati lo siamo noi. Tutto questo perchè è un male così subdolo che si presenta in ognuno in modi diversi e scatenato dalle cause più disparate.
Tornando al libro in quanto scritto: nessun tipo di errore, scorrevole, ma troppo troppo limitato. troppo breve per mettere riflessioni, pensieri sparsi, emozioni, consigli e racconti di vita.