“Il mondo di oggi pone le sue radici sulla contraddizione…” – pensò – “…gli esseri umani con la rivoluzione digitale hanno eliminato le barriere….Perchè? Forse in fondo l’uomo non è ancora pronto a ciò che sta per arrivare e quando arriverà sarà ormai troppo tardi”.
Questo è uno stralcio del romanzo denominato hyperbook ed intitolato “Conception: la genesi della perfezione” che il nostro giovane e promettente Eugene Pitch, scrittore italiano, o per meglio dire hyperwriter, ha ideato e che è il prequel del suo primo romanzo “Absorption – I colori del sangue”, oggi in una edizione completamente rinnovata e rieditata, cui farà seguito a breve il terzo capitolo del romanzo.
Due donne divise. Due donne diverse. Eugenie è una nota giornalista in cerca di uno scoop. Sarah gira per il mondo portando il suo messaggio di pace. Ma entrambe hanno segreti che non possono rivelare a nessuno.
Solo un uomo potrà far luce su quanto sta accadendo: Hans Van Der Meer. Ma per farlo dovrà portare a termine la sua indagine combattendo contro un unico, insormontabile nemico: il tempo.
Per capire bene perché consiglio la lettura di questo hyperbook è doveroso che spieghi innanzitutto cosa sia questa nuova tipologia di “libro”.
Hyperbook, letteralmente tradotto in italiano potrebbe essere iper-libro, un pò come il famoso hyperloop di Elon Musk – il treno futuristico più veloce del mondo – contiene un numero di parole che non deve superare il numero di 60.000, frasi brevi, capitoli che non superano le dieci pagine, e ambientazione e personaggi tratteggiati ad arte lasciando il resto libero di essere immaginato da chi legge come più gli piace.
Ed a me è successo proprio questo.
Ho letto nell’arco di un’ora le sue pagine sentendomi trascinare fin da subito nella sua spirale intrigante, i cui personaggi, ciascuno nella propria individualità, sono stati intrecciati l’uno all’altro facendomi provare ora gioia, ora dolore, e perfino rabbia.
Prendiamo per esempio Sarah, tratteggiata dall’autore come portatrice di pace, di lei scrive:
“Sarah, tu sei una donna straordinaria, che ha saputo distinguersi in tutto il mondo portando avanti un messaggio di progresso con la sola forza delle sue parole….”
ma ciò che leggo dopo mi lascia perplessa e mi fa porre porre una domanda: perchè questa donna così “osannata” rimane imperturbabile, nessuna emozione la sfiora, cosa nasconde? Dalla descrizione che ne fa l’autore dà l’impressione di una donna troppo bella per essere vera, e nello stesso tempo che un handicap la limiti.
Eugenie, la giornalista, tutta dedita al suo lavoro per il quale ha le idee molto chiare:
“Suo padre sarebbe stato fiero di lei, anche se avrebbe voluto diventasse avvocato. Ma ad eugenie non interessava imparare a memoria pagine di codici e leggi. a lei interessava fare la giornalista e aiutare la gente a capire il mondo.”
E’ uno spirito libero, non ha bisogno di un marito che la coccoli, non le interessa preparare biscotti. Ciò che più le piace è bersi un bel bicchiere di vino e scrivere, scrivere e scrivere i sui articoli, essere sempre dentro la notizia. Perché la gente ha il “diritto di sapere la verità”.
Queste due donne così distanti, non si conoscono, eppure perseguono lo stesso obiettivo, far conoscere tutta la verità al mondo intero. Pitch è riuscito a evidenziare le situazioni che si presentano e a creare la giusta dose di suspance.
I colpi di scena non sono mancati e risultano abbastanza diversi, scritti con uno stile chiaro e preciso lasciandomi di volta in volta sopraffatta dall'”ovvietà”, che si percepisce solo quando si termina di leggere.
Ambiguo, ma non troppo, Malik-al-Fazan (chissà perchè la sua descrizione mi ha riportato alla mente Lady D e Dodi Al Fayed) un uomo potente, di Abu Dhabi, possessore di un patrimonio incalcolabile e con “istinti omicidi”; mentre l’ispettore Van Der Meer della polizia di Amsterdam, viene tratteggiato come un uomo che sente il bisogno di mantenere unita la famiglia pur non riuscendovi, perchè il lavoro viene prima di tutto.
La bellezza di questo nuovo genere di lettura, come ho già scritto, ci lascia sempre con il fiato sospeso, perché quando termina un capitolo questo rimane in bilico e tu sei “costretto” ad andare avanti se vuoi seguire l’esito delle vicende; insomma un romanzo concepito per quelle persone che vorrebbero leggere ma non ne hanno il tempo, un libro, anzi un hyperlibro, che tra misteri e colpi di scena evidenzia una sola domanda: CHE COSA E’ LA PERFEZIONE
E il finale? Diretto e veloce come una pallottola, e…sconvolgente, ma non sarò certo io ad anticiparvelo. Leggetelo e poi ne riparliamo se vi va.
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