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Recensione: Che nessuno s’innamori di Paola Russo

Maura Radice 6 anni fa Commenta! 5
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Che nessuno s’innamori è il romanzo d’esordio di Paola Russo

Un buon esordio per Paola Russo dove la trama e i personaggi ti tengono in bilico fino al termine delle vicende. Virginia e Dorian due vite completamente diverse, due strade che il caso fa incontrare, due passati da dimenticare.

Che nessuno s’innamori è un romanzo a tutto tondo, dove vengono scandagliate le vite di entrambi i protagonisti ma ognuna dal punto di vista dell’altro. Sarà dalle domande che i protagonisti si faranno, dai segreti che di sveleranno, dalle riflessioni che a vicenda saranno portati a fare, fin dall’inizio del romanzo, che li potremo conoscere sempre meglio.

Virginia è una trentenne con me tante, che si è costruita da sola e che ha un segreto di cui si vergogna. Descritta fisicamente dal punto di vista di Dorian, o meglio raccontataci da lui che la osserva e la accompagna nel suo bizzarro cammino. Anche il lato psicologico sarà studiato del bel laureato di Harvard.

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«Abbastanza alta, corpo snello e ben proporzionato, capelli biondi – anche se quando l’ho conosciuta erano castani – bei lineamenti, occhi verdi, bel sorriso. Nel complesso si può dire che è carina.» […]

«Di sicuro è molto brava a valorizzarsi» aggiunse. «In lei tutto: abbigliamento, accessori, trucco, pettinatura e addirittura unghie è abbinato alla perfezione. È piuttosto chiaro che non lascia niente al caso.»

Molto brava Paola Russo a non lasciare nulla un sospeso, il passato di Virginia ben trattato per far emergere alcuni lati del personaggio; l’amica e collega di lavoro che è l’antitesi della protagonista è presentata con un linguaggio molto più schietto e diretto proprio per evidenziare le diversità.

Dorian, quasi quarant’anni e tantissime donne, lo apprezzerai per quello che è, inizialmente potrà sembrare altezzoso, ma poi… Non posso proprio dirti cosa succede nella parte centrale di questo romanzo. Dorian è l’uomo che tutte vogliono, che a tutte si concede ma che solo ad una rivelerà se stesso e le sue fragilità.

I suoi lineamenti erano fini e regolari, le labbra né troppo sottili né troppo carnose, il naso proporzionato, la barba ben curata, i capelli folti e corposi, e anche se in quel momento non poteva vederli, ricordava perfettamente i suoi occhi: i più profondi e intensi che avesse mai visto. Peccato sorridesse così poco e avesse sempre stampata in faccia quell’insopportabile espressione gelida e altera. Improvvisamente le venne spontaneo un gesto che faceva sempre sua madre quando lei da piccola stava male. Con un tocco leggero delle dita gli sfiorò la fronte per accarezzarlo delicatamente. «Andrà tutto bene» gli disse con un tono dolce. «Vedrai che te la caverai. Sono sicura che potrai continuare a fare lo snob antipatico ancora per molto tempo.» Poi, senza neanche rendersene conto, cominciò ad affondare le dita nei capelli dell’uomo, deliziandosi della loro morbidezza.

Attorno a Dorian la Boston bene, locali, amici, conoscenti tutti ad identificare il suo personaggio in modo perfetto. Molto studiati i diversi ambienti dove lui si muove così da far risaltare le differenze con quelli di Virginia.

Scritto veramente bene e, per essere un esordio, vorrei sottolineare che si può trattare un tema leggero facendolo incrociare con altri e portando alla conclusione un bel libro.

Nota negativa in Che nessuno s’innamori? E sì, cara Paola, un editing maggiore avrebbe evitato diversi refusi e qualche problema di impaginazione.

 

Paola Russo si racconta nel suo blog dicendo di adorare ascoltare musica, in particolare quella rock, guardare film e show televisivi in lingua originale e creare buffi personaggi immaginari per divertire il figlio. Afferma di essere smemorata, maldestra e distratta, ma comunque concreta e affidabile.

Detesta l’attività fisica, in tutte le sue forme possibili, ed è molto ordinata, ma non in modo maniacale

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