Qualche articolo fa ti avevo parlato del nuovo riconoscimento per la letteratura sportiva chiamato Premio Gianni Mura, dedicato a una delle firme più prestigiose del giornalismo sportivo, erede di Gianni Brera. Tra i vari finalisti in gara il vincitore è il libro Randagio di Fulvio Valbusa e Serena Marchi, edito da Fandango, un memoir emozionante e toccante in cui il campione olimpico Valbusa si mette a nudo e ripercorre i dolori familiari, la perdita del fratello, quel legame così stretto che gli da la spinta di scegliere uno sport che gli permette di fare l’impossibile e di integrarsi con la natura della neve.
Campione olimpico, ha vinto la medaglia d’oro a Torino nel 2006 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Nagano 1996, un altro argento e quattro bronzi in diversi campionati del mondo, 36 medaglie ai campionati italiani. Insomma, uno dei più grandi fondisti a livello mondiale.
La trama di Randagio
Come un ragazzo delle montagne veronesi è diventato uno dei più forti fondisti di sempre? Randagio è il racconto della vita di Fulvio Valbusa, prima e dopo lo sci. Il prima, con la nascita in una famiglia umile e la perdita del gemello Silvio a 15 anni che la porta a scegliere l’agonismo.
Grazie al talento e alla disciplina raggiunge i suoi traguardi. I Campionati italiani, la chiamata nella Forestale, la consacrazione alle olimpiadi di Torino con la medaglia d’oro nel 2006. E c’è un dopo, con l’addio al mondo dello sci e un nuovo obiettivo che rivoluziona la sua vita, seguire da guardia forestale il ritorno dei lupi in Lessinia.
La premiazione
Sabato 12 novembre alle ore 15 a Casa Tennis – Palazzo Madama a Torino, nell’ambito delle iniziative culturali che accompagnano le Nitto ATP Finals, il Premio di Letteratura Sportiva Gianni Mura festeggia i vincitori della sua prima edizione, in un appuntamento aperto a tutta la città (ingresso libero fino a esaurimento posti, prenotazione consigliata). Serena Marchi e Fulvio Valbusa con Randagio (Fandango) riceveranno il premio come Miglior libro di letteratura sportiva.
Gli altri libri finalisti in gara erano: Bartali. La scelta silenziosa di un campione di Lorena Canottiere e Julian Voloj (Coconino); Il pugilatore. Viaggio intorno a Sonny Liston di Amleto de Silva (Les Flaneurs); Il sublime e la speranza. I tre Mondiali di Roberto Baggio di Jvan Sica (Ultra Sport); Valentino Rossi il tiranno gentile di Marco Ciriello (66thand2nd).
Premio Gianni Mura: gli altri riconoscimenti
Silvia Salis con La bambina più forte del mondo (Salani) ottiene il riconoscimento per la sezione “Fuoriclasse”, che premia il miglior libro di letteratura sportiva per ragazze e ragazzi”. Gli altri libri finalisti in gara erano: Elettra di Brian Freschi ed Elena Triolo (il Castoro); ‘O Maé Storia di judo e di camorra di Luigi Garlando (Rizzoli); La ragazza che imparò a volare. Storia di Simone Biles di Viviana Mazza (Mondadori Junior); Volevo essere Garrincha di Edoardo Maturo (Piemme).
Giorgia Mecca riceverà la menzione speciale della giuria, che premia il miglior libro sul tennis, per il suo Serena Venus Williams, nel nome del padre (66thand2nd).