Jacques Prévert: un canto d’amore e libertà valido ieri come oggi, perchè il linguaggio del cuore e dell’anima non conosce tempo.
Freschi reduci da San Valentino, oggi, vogliamo non parlare d’amore? No, non si può non parlarne perchè l’amore è la massima fonte d’ispirazione per i poeti. E non soltanto l’amore fra due esseri umani, ma l’amore in senso lato, quello che “move il sole e l’altre stelle”, come il Sommo cantò secoli fa.
Fiumi di parole e d’inchiostro si spendono sull’amore da sempre: che sia in rime, in prosa, in canzonette, in teorema o in qualsiasi altra forma, nessuno, neanche il più scettico fra gli uomini, può negare che l’amore sia necessario per vivere, in qualsiasi forma esso si manifesti. “Che tu ne faccia meraviglie o spettacolo banale, lacrime a rendere o scherzo di carnevale, neve di ferragosto, macchine per sognare, musica per i tuoi occhi o parole da conservare…” prendo in prestito L’amore comunque di Francesco De Gregori, per chiarire meglio il concetto.
E parlando d’amore, in una rubrica di poesia ti pare che posso ignorare il poeta dell’amore più famoso e recitato? No, non posso e quindi mio caro vecchio Jacques Prévert, mi tocca proporti a chi, in questo momento, sta leggendo e sono sicura che proprio sconosciuto non risulti!
Jacques Prévert poeta e sceneggiatore francese, nato il 4 Febbraio 1900 e morto l’11 Aprile 1977, fin da giovanissimo si dimostra amante della letteratura e dello spettacolo. Tra il 1932 e il 1936 svolge un’intensa attività letteraria e teatrale con la compagnia Gruppo Ottobre della Federazione Teatro Operaio, che intende promuovere un particolare tipo di teatro, volto a mettere in rilievo la questione sociale, molto sentita in quel periodo. Aderisce al movimento surrealista e, in contemporanea, iniziano le sue numerose collaborazioni cinematografiche, con la scrittura di varie sceneggiature per film.
Non meno fertile la sua produzione poetica, da Histoires e Paroles, prime due sillogi poetiche, la sua vena trova riscontri di critica e di pubblico. Altre sue raccolte di poesie, pubblicate rispettivamente nel 1955 e nel 1963, sono La pluie et le beau temp e Histoires, d’autres histories.
Prévert scrive e si interessa anche di arte e di artisti: una personalità eclettica, la cui fama, se è arrivata fino a noi, ha ben ragione d’essere, non tralasciando il suo impegno civile e sociale.
Il 10 Gennaio scorso, Guanda Edizioni ha pubblicato un’antologia in lingua originale, con traduzione a fronte, delle sue poesie raccogliendo nel volume Poesie d’amore e libertà, gran parte della produzione poetica di Prévert, incentrata sul tema dell’amore e su quello della libertà politica ed esistenziale.
Ricordare Jacques Prévert, solo come il poeta dell’amore e del cuore è riduttivo, visto il suo grande impegno sociale ed artistico a 360 gradi, ma sappiamo pure che la volontà nazional-popolare attacca agli artisti cartellini a volte riduttivi e con quelli sono ricordati e passano alla storia.
A me piace andare oltre i cartellini appiccicato e quindi, in conclusione di questo nostro appuntamento settimanale, non ti propongo una delle famose poesie d’amore di Prévert pur se ieri si festeggiava l’amore, (che brutta cosa festeggiarlo a comando, qui si potrebbe aprire una tavola rotonda… ma sorvoliamo) anche perchè sono sicura che conoscerai già le stra-famose Questo amore, Tre fiammiferi, I ragazzi che si amano… Ti propongo invece un Prévert meno famoso e meno scontato:
Mio malgrado
“Assunto mio malgrado nella
fabbrica delle idee
mi sono rifiutato di timbrare il
cartellino
Mobilitato altresì nell’esercito delle
idee
ho disertato.
Non ho mai capito granchè.
Non c’è mai granchè
nè piccolo che.
C’è altro.
Altro
vuol dire che amo e chi mi piace
e ciò che faccio.”
….e anche oggi ti rimando al prossimo venerdì… e grazie per la tua attenzione.
Brava . Mi piace il tuo modo di non fermarti alle apparenze , di entrare dentro un libro o un autore, scavando, mettendo da parte l’etichetta che si vuol appiccicare a certi autori. Sicuramente Prevert è il poeta dell’amore, ma tu mi hai incuriosita e invitata a scoprire un autore meno scontato.
Grazie Susi, è sempre produttivo andare oltre le apparenze, del resto chi ama la poesia non potrebbe mai essere superficiale.
Grazie per il tuo commento e per la tua attenzione.
Ultimamente sto leggendo un po’ di poesie, quindi magari leggerò anche queste 😉
Benissimo, leggere di poesia non può fare che bene… Grazie,