Pianaccio, frazione di Lizzano in Belvedere sull’Appennino bolognese, dove il 9 agosto 1920 è nato Enzo Biagi. Nel giorno del 102/o anniversario, e nel luogo dove ora riposa, martedì 9 agosto dalle 16, al Centro Documentale dove in convenzione con Teche Rai sono arrivati i suoi programmi in forma digitale, si terrà un incontro aperto a tutta la cittadinanza.
In ricordo di Enzo Biagi a Pinaccio
Le figlie Bice e Carla, amici e colleghi ricorderanno il giornalista scomparso nel 2007 e alcune tappe importanti della sua carriera attraverso racconti, aneddoti di vita, frammenti dei suoi programmi. L’evento si potrà seguire anche online sul canale del Comune.
Le figlie riveleranno “com’è stato vivere accanto al giornalista più popolare“; il direttore di ‘Oggi‘ Carlo Verdelli, all’epoca vicedirettore del Corriere della sera, e Loris Mazzetti, già capostruttura di Rai1 e regista di molti programmi di Biagi, racconteranno la loro esperienza a fianco di un collega che ha segnato la storia del giornalismo e innovato profondamente la professione. Le testimonianze saranno accompagnate da frammenti televisivi tratti dai programmi del “grande cronista”. Ci sarà anche un inedito: un filmato realizzato negli anni ’90 che documenta la consegna a Biagi del premio conferitogli dal Comune di Lizzano in Belvedere, dove il giornalista racconta, in maniera intima, il rapporto con la sua terra.
Il ricordo di Don Giovanni Fornasini
Possibile la presenza dell’Arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che ricorderà anche la storia di don Giovanni Fornasini, un altro pianaccese illustre trucidato dai nazifascisti il 13 ottobre 1944, che nel settembre scorso Papa Francesco ha elevato a beato, e del sindaco di Bologna Matteo Lepore, perché la città di Bologna è sempre stata nel cuore di Enzo Biagi, che lo ha insignito nel 1993 dell’Archiginnasio d’oro e che prossimamente intende dedicargli un Centro Studi.
Quante trame di vita
Mercoledì 10 agosto, sempre a Pianaccio, sarà invece di scena Quante trame di vita di Carlo Albè, spettacolo teatrale dedicato a Enzo Biagi con Carlo Albè e la Gang. Le iniziative sono state realizzate, spiegano i promotori, “nella consapevolezza che ricordare l’opera di Enzo Biagi significhi raccontare la storia del ventesimo secolo e dell’inizio del ventunesimo“.