Gian Antonio Galaschi è il sarto dei libri, uno degli ultimi a Milano. Ha passato trent’anni in laboratorio dando nuova vita ai libri rovinati dal tempo.
Antonio, racconta i tempi duri che ha dovuto passare per diventare un bravo rilegatore, grazie a Francesco Cavina, uscito dalla scuola dell’Umanitaria dove vengono formati i più bravi rilegatori di Milano.
Galaschi annuncia in anticipo, che purtroppo dopo di lui, essendo rimasto solo e la professione andata ormai ad estinguersi, il laboratorio sarà chiuso.
Ovviamente non nega il dispiacere di non lasciare un’eredità. Ma purtroppo il rilegatore non è un mestiere da ragazzini, si impara col tempo, con l’esperienza e sopratutto bisogna metterci il cuore.
Sono poche le persone che danno valore ai libri cartacei, ormai tutto si sostituisce con uno schiocco di dita, senza farsi problemi a lasciare testi trasandati, stracciati e sottolineati.
Come ben sappiamo, lentamente, il cartaceo sta svanendo, nonostante ci siano ancora persone che lo sanno apprezzare.
Il Signor Antonio, quando si trova nel suo studio, ed analizza i “malati” da riportare in salute, non può fare a meno di biasimare i ragazzi che sottolineano pagine o lasciano dentro ogni genere di cose che rovinano la carta.
Già, perché per chi ama i libri, questa è una mancanza d’amore.