Parco letterario di Aliano, dedicato all’artista e scrittore Carlo Levi, autore di “Cristo si è fermato a Eboli”
Dopo Valsinni e il Parco letterario dedicato alla poetessa Isabella Morra, il nostro viaggio letterario ci porta a 53 km da Matera e precisamente ad Aliano, un piccolo ma suggestivo paesino di appena 970 abitanti impreziosito dal famoso Parco Letterario dedicato al grande artista e scrittore Carlo Levi autore di “Cristo si è fermato a Eboli”.
SCOPRIAMO LE BELLEZZE DI ALIANO E IL SUO TERRITORIo
Come molti dei paesi della Lucania, anche Aliano si scopre terra impervia e selvaggia, situato nel cuore della Basilicata, come Valsinni è considerato teatro naturale di avvenimenti di grande rilevanza storica e letteraria. È arroccato su un alto costone argilloso nella zona dei Galanchi, guglie naturali di argilla che molti paragonano alle zone montuose dell’Arizona per la presenza di due canyon e per i tipici colori della terra e del verde che si fondono; nella zona si può ammirare in volo il Capovaccaio, un avvoltoio, uccello considerato sacro dagli antichi egizi.
L’incredibile paesaggio dall’aspetto quasi lunare e immerso in un profondo silenzio, circonda il paese di un’atmosfera misteriosa e quasi surreale. Poco lontano è possibile visitare Craco, il piccolo paese fantasma, abbandonato dai suoi abitanti nel 1963 per le continue frane e attualmente raggiungibile solo con l’aiuto di una guida. Una dimensione fuori dal tempo che ha spinto molti registi e varie produzioni cinematografiche a scegliere queste zone per alcune scene dei loro film, la più famosa quella dell’impiccagione di Giuda nel film diretto da Mel Gibson sulla passione di Cristo.
Le bellezze del territorio e la connotazione storica è indiscussa tuttavia, nell’immaginario collettivo, Aliano è legato alla figura di Carlo Levi, noto pittore e scrittore, confinato per 8 mesi nel paese lucano durante il periodo fascista, un’esperienza che lo segnò profondamente e da cui è nato il suo libro più noto “Cristo si è fermato ad Eboli
CONOSCIAMOLO …
Medico, pittore, scrittore e politico, Carlo Levi nasce a Torino il 29 novembre 1902. A soli 22 anni si laurea in medicina e nello stesso anno espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Partecipa da subito ai primi gruppi di resistenza contro il fascismo e nel maggio del 1935, alla vigilia della guerra contro l’Etiopia, viene arrestato, insieme a Cesare Pavese e Vittorio Foa per aver aderito a “Giustizia e libertà”, il movimento impegnato nella lotta contro la dittatura.
Con l’accusa di aver svolto attività politica per sovvertire l’ordine nazionale, Levi è costretto a lasciare Torino e partire per il confino ad Aliano, a quel tempo quasi inaccessibile per mancanza di vie di comunicazione. Isolato dal resto dell’Italia, lo scrittore si scontra con una realtà diversa, arcaica, che definisce “terra oscura, senza peccato ne redenzione,” verifica la miseria e la vita faticosa dei contadini, ma soprattutto prende coscienza dell’ingiustizia e della indifferenza politica nei confronti della realtà che trasferirà, successivamente, in moltissime delle sue tele.
Nel ‘43, segnato profondamente dagli otto mesi vissuti in quella parte di meridione allietata solo dalla presenza affettuosa e costante di Barone, il suo cane, Levi, pur non riconoscendosi doti letterarie, raccoglie la sfida e decide di raccontare l’esperienza in un libro. Nella stesura lo assiste Anna Maria Ichino, un’attivista antifascista, che lo affiancherà in una breve ma intensa relazione prima dell’incontro dell’artista con Linuccia, figlia di Umberto Saba con la quale rimarrà per 30 anni.
Dopo la pubblicazione Cristo si è fermato a Eboli (Einaudi) diventerà non solo il suo libro più famoso, tradotto in tutto il mondo, (Rosi nel ’76 ne farà anche un riedizione cinematografica) ma anche voce e testimonianza di una disastrosa realtà storico sociale della Basilicata e di un meridione abbandonato da tutti e forse anche da Dio, un concetto che darà poi il titolo al libro.
L’opera di denuncia da parte dell’artista torinese nel tempo ha smosso le coscienze degli stessi lucani, più consapevoli dei propri mezzi e capaci di guardare al futuro con maggiore ottimismo e voglia di riscatto.
Nel 1998, nasce il “Parco Letterario Carlo Levi” centro e promotore di una miriade di attività culturali in grado di attrarre l’attenzione dei media e di un pubblico non solo nazionale. All’interno del parco si possono seguire percorsi sensoriali tesi a far rivivere il ricordo del letterato, visite guidate, spettacoli, attività gastronomiche e di artigianato. Fra gli eventi più significativi il Premio Letterario Carlo Levi giunto alla XXII edizione, la suggestiva Festa della Paesologia, e “La Luna e i Calanchi”.
A Matera, Capitale Europea per la cultura 2019, lo spazio di Arte Contemporanea di Palazzo Lanfranchi ospita circa 700 dipinti di Carlo Levi che documentano minuziosamente la sua straordinaria esperienza umana e artistica, frutto di un mondo tanto amato da Levi al punto che prima di morire esprime il desiderio di essere sepolto ad Aliano.
Come quello di Valsinni, anche il Parco di Aliano merita di essere visitato, così come le tele esposte a Matera per rivivere le sensazioni, riportare alla memoria le esperienze di un artista la cui valenza è davvero riconosciuta in tutto il mondo.
Il mio consiglio è: dedicati un’intera giornata, vai a visitare il Parco, e gusta le prelibatezze del luogo. E stai tranquillo, puoi farlo tutto l’anno, anche se il periodo più idoneo è certamente da Marzo ad Ottobre, si respira un’aria meravigliosa.
Buon viaggio e come sempre, buona lettura!