Otto detective di Alex Pavesi è uno dei Gialli Mondadori pubblicato in seconda edizione (la prima nel Regno Unito) nel Settembre 2020, inserito a pieno titolo nella storica collana che la famosa casa editrice cura dal lontano 1929: quasi cento anni di pubblicazioni che, partendo da una copertina colorata di giallo, hanno dato il nome a quello che è diventato un vero e proprio genere letterario.
Per scrivere un giallo bisogna seguire regole precise. Ci devono essere almeno una vittima, due sospettati, un omicida e un detective. Grant McAllister, professore di matematica, ha messo a punto la ricetta del giallo perfetto e ha scritto sette racconti…
Alex Pavesi struttura la trama di Otto detective in maniera articolata, inserendo nel contesto di base sette racconti, il cui filo conduttore è retto dai due protagonisti principali: uno scrittore di gialli ormai a riposo, Grant McAllister ed una editor, Julia Hart, con l’incarico di rivedere e pubblicare una raccolta di racconti che Grant aveva scritto in passato.
Il rapporto fra i due assume i toni della competizione già dal principio: tanto Julia è incalzante, attenta e scrupolosa nelle sue correzioni e nell’osservare le contraddizioni nei vari testi, tanto Grant sembra invece essere sfuggente, evasivo, distratto, distaccato. Il motivo di questi due atteggiamenti saranno svelati alla fine delle trecentosettantasei pagine di Otto detective e certamente, mi guardo bene dall’anticiparlo… Che piacere ci sarebbe a leggere un giallo di cui si conosce l’epilogo?
Otto detective, un giallo nel giallo
Pagina dopo pagina, racconto dopo racconto, conversazione dopo conversazione, Julia e Grant conducono il lettore attraverso sette racconti gialli, differenti fra loro, con caratteristiche diversissime ma con dettagli e piccoli particolari che inducono il lettore attento a fare piccole associazioni, legate fra loro da altrettanto piccoli particolari e sappiamo bene quanta importanza hanno le minuzie all’interno di un giallo. I sette racconti diventano a loro volta sette storie dentro la storia e rendono Otto detective un libro avvincente e diverso dal solito giallo.
Ogni racconto consente di assistere ad una “piccola lezione sui principi fondamentali del giallo d’autore”, principi che rispettano regole ferree ispirate, secondo l’autore, alla matematica, dove ogni tassello, ogni minimo elemento trova la sua giusta collocazione, come nella struttura del grande puzzle. Grant e Julia si contrastano e si misurano nella ricerca di “discrepanze” e dettagli dietro cui si celano le fila di un misterioso e oscuro delitto avvenuto molti anni prima, passato alla cronaca come The white murder (L’omicidio bianco), ancora irrisolto.
Il bianco, infatti, ricorre ed aleggia spesso nelle conversazioni fra i due protagonisti e come particolare di contorno in tutti i racconti di Otto detective.
Quando ha scritto questi racconti, in ciascuno ha aggiunto qualche dettaglio che non ha senso. Un particolare, una discrepanza. Come se presi tutti insieme formassero una specie di puzzle, distribuito in sette testi…
Otto detective risulta quindi agli occhi del lettore essere un giallo nel giallo. La bravura di Alex Pavesi nell’ impostare una storia articolata ed imprevedibile è innegabile. Tuttavia il romanzo in alcuni punti risulta, a mio avviso, essere un po’ lento e descrittivo, soprattutto nelle parti in cui l’autore si sofferma a spiegare con parallelismi matematici la struttura del giallo, secondo la visuale del protagonista. Protagonista appassionato di matematica, nel quale si può senza dubbio ravvisare l’impronta dello scrittore, a sua volta studioso di matematica.
Se i parallelismi matematici in alcuni punti sembrano rallentare tutta l’azione della storia, considerati da un’altra angolazione, diventano proprio una caratteristica originale che contraddistingue Otto detective dai comuni gialli. Non credo sia usuale leggere di delitti strutturati come algoritmi matematici!
Il Pavesi matematico ha sicuramente influenzato il Pavesi scrittore
Con una struttura molto ben articolata e una lettura che richiede molta attenzione, com’è prassi nell’approccio con un romanzo di questo tipo, Otto detective è sicuramente degno di rientrare a pieno titolo tra i classici della letteratura del genere. Non per niente Mondadori lo ha incluso fra i suoi “Gialli d’autore”.
Julia Hart aveva letto a voce alta per quasi un’ora e le sembrava di avere la gola piena di sassi. « È questo il problema quando si mente, Henry Lei si alzò e gli andò accanto svettando su di lui Una volta cominciato non puoi più smettere. Devi andare dove ti porta.»
Il finale a sorpresa, è il coronamento di pagine e pagine dense di dettagli e particolari che solo alla fine riescono ad essere compresi dal lettore con l’aiuto-guida di Julia che poco a poco incastra tutti i tasselli al posto giusto, scoprendo un quadro nel quale lei stessa riserverà qualche sorpresa.
Alex Pavesi
Alex Pavesi vive a Londra. Prima di diventare uno scrittore a tempo pieno, ha lavorato come ingegnere informatico e ha studiato matematica, facendo il libraio part-time. Proprio su alcune regole matematiche, applicate alla scrittura del romanzo giallo, si basa Otto detective.