Ben ritrovato amico iCrewer, oggi ti segnalo l’uscita di un libro molto particolare. Si tratta di Noi, umani di Frank Westerman, giornalista olandese conosciuto per i suoi grandi romanzi reportage. Anche questo libro, uscito per Iperborea con la traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo, si colloca in questo settore della narrativa che galleggia tra il racconto e l’inchiesta.
Noi, umani è infatti un testo che si prefissa di raccontare la storia della paleontologia e dell’antropologia. Un vero e proprio viaggio reportage effettuato con l’intento di capire cosa ci rende umani. Il protagonista del libro è l’uomo, o meglio la sua storia e la sua evoluzione.
Frank Westerman: Noi, umani
Prima di lanciarci a capofitto nella sinossi, e quindi nei contenuti del libro, ci tengo – anche per interesse personale – a definire bene queste due discipline che studiano la storia dell’uomo.
Come sempre, in questi casi, la rete corre in soccorso: la paleontologia è la branca delle scienze naturali che studia gli esseri viventi vissuti nel passato geologico e i loro ambienti di vita sulla terra, mentre l’antropologia è una scienza, più moderna, che studia l’essere umano sotto diverse prospettive indagando sui suoi comportamenti all’interno della società.
Fatta questa premessa, a mio avviso doverosa, non mi resta che condividere con te, amico lettore, la sinossi di Noi, umani di Frank Westerman:
Nel 2003, sull’isola di Flores, fu portato alla luce lo scheletro di un ominide destinato a riaccendere il dibattito sulle origini e l’evoluzione della nostra specie: l’Homo floresiensis risultava infatti alto poco più di un metro e dotato di una massa cerebrale estremamente ridotta.
Una nuova specie, oppure un passo indietro nell’evoluzione? O forse un caso di nanismo, in una particolarissima area geografica dove sono state rinvenute ossa di rettili e cicogne giganti e di elefanti nani? Stuzzicato nel suo formidabile fiuto per le grandi storie, Westerman si immerge in un’indagine che lo porta dalle sponde della Mosa alle isole dell’Indonesia, sulle tracce dei nostri antenati.
Presto, però, la questione delle origini si rivela elusiva, troppo disputata tra grandi paleontologi e scuole di pensiero, con i dibattiti scientifici spesso viziati da rivalità personali, prestigio internazionale e rancori postcoloniali.
E la domanda su chi fosse l’uomo di Flores lascia spazio a interrogativi più disturbanti e urgenti: cosa ci rende geneticamente umani? Come è cambiata nel tempo la risposta a questa domanda, dalla paleontologia degli esordi alle tecnologie di oggi? Quanto il pensiero scientifico, con le sue pretese di oggettività, è invece un’inconsapevole vittima della storia?
Dopo anni di viaggi e ricerche, intervistando esperti, leggendo diari dimenticati e testi scientifici, fino a partecipare a scavi e farsi mappare il genoma, Frank Westerman racconta delle nostre origini e di chi le ha studiate, favole avventurose di pionieri, autodidatti, luminari di una scienza forse troppo umana, ma non per questo meno importante e grandiosa.
L’autore: Frank Westerman
Frank Westerman è nato nel 1963 a Emmen, in Olanda. Dopo aver frequentato studi scientifici diventa giornalista freelance nelle zone più calde del mondo. È conosciuto come un grande scrittore-inchiestatore fornito di una grande curiosità e della grande passione del conoscere e del sapere.
È autore di romanzi reportage sui temi di razzismo, cultura, identità e potere come El Negro e io, edito da Iperborea nel 2009, e I soldati delle parole, uscito sempre per Iperborea nel 2017. Con il libro Ararat è stato finalista al Premio AKO nel 2007 e al Premio Kapuściński nel 2010. Prima di Noi, umani, ha pubblicato in Italia Ingegneri di anime, sempre nella collana Narrativa di Iperborea.
Con questa segnalazione così… umana ti saluto e ti do appuntamento alla prossima occasione.
Come sempre il mio augurio è che tu possa fare buone letture!