Nuovo giorno, nuova segnalazione. Oggi, vi suggeriamo di leggere e di scoprire La Rivelazione di Adriel un urban fantasy firmato da J. Homless. Quest’opera, nata su Wattpad promette di essere un romanzo davvero interessante, ma iniziamo scoprendo la trama. Se siete interessati, il libro lo travate su Amazon.
La trama di La Rivelazione di Adriel di J. Homeless
Adriel ha tredici anni, non ha una madre e vive con suo padre Ben che di anni ne ha solo ventinove. I due non vanno molto d’accordo, specie perchè da qualche tempo, Ben si comporta in modo strano: è freddo e distaccato e spesso, quando rientra dal lavoro, i suoi vestiti sono sporchi di sangue.
La situazione precipita quando una sera, rincasando, Adriel lo trova gravemente ferito e intento a medicarsi. Ben è tassativo: non deve chiamare i soccorsi ma limitarsi ad andare al numero 134 di Saint Louis Street.
Quando Ben perde i sensi però, Adriel fa la cosa più razionale: chiama un’ambulanza, imboccando, senza saperlo, una strada senza ritorno.
Suo padre sembra essere dotato di uno strano potere e lei potrebbe avere lo stesso terribile dono. Chi sono gli esseri che li stanno cercando e perchè sembrano volere proprio lei? In una notte, la realtà a cui è abituata cambierà radicalmente e Adriel potrà fare soltanto una cosa: “vedere”.
Primo libro di una saga urban fantasy, in cui alla lotta tra bene e male, si intreccia il percorso di crescita di un’adolescente costretta ad accettare di essere diversa.
Si può restare sé stessi pur consapevoli di avere qualcosa che ci rende differenti? Le domande a cui trovare una risposta saranno tante, così come i personaggi che si muovono in questo world building diverso dal solito eppure così famigliare…
Chi è l’autore?
Sul suo blog possiamo conoscere J. Homeless che si descrive così:
J. Homeless è ovviamente uno pseudonimo, la parola scritta, il suono che finalmente posso usare per esprimere chi sono.
Se c’è una cosa che fin dall’infanzia non è mia mancata è stata la fantasia, una capacità naturale che mi ha sempre permesso di creare spontaneamente personaggi e situazioni, addirittura mondi, in cui poter fantasticare di essere e vivere.
Crescendo questo lato creativo invece di ridursi è andato allargandosi, credo a compensare la piega troppo razionale e canonica presa dalla mia vita e a cui in fondo non ho mai accettato di sottostare.
Essere J. significa essere liber* di dare vita a tutte le realtà che la mia fantasia è in grado di creare, senza freni e limitazioni.
Se J. mette in moto la fantasia, spesso stimolata da musiche, immagini o luoghi, si mette in moto un treno che poi è difficile fermare.
A volte vivo più nella mia immaginazione che nella realtà ma è così bello e appagante poter essere qualcun altro ogni volta che lo si vuole e poter vivere attraverso di lui/lei realtà diverse.
Perché accontentarsi di quello che si ha se in fondo quello che si ha non ci accontenta davvero?