In uscita dal 14 ottobre, in tutte le librerie fisiche e digitali, il nuovo libro di Fabrizio Gabrielli intitolato Messi, pubblicato da 66thand2nd.
Dopo aver parlato della storia intima di Cristiano Ronaldo, lo scrittore ha deciso di scrivere a cuore aperto su uno dei giocatori più vincenti della storia del calcio mondiale, la pulce Lionel Messi. Ma, come scrive Gabrielli, essere sempre all’altezza dell’immagine di un semidio, può risultare lacerante e in questo racconto appaiono luci e ombre di questo calciatore che punta a vincere i prossimi Mondiali in Qatar.
La sinossi e un estratto di Messi
Messi era molto diverso da Ronaldinho. Era costante. Certo, il suo status non era neppure lontanamente paragonabile a quello del brasiliano, era tutto da meritare, da costruire. La teoria del dono divino, del genio innato, è mendace, oltre che autoconsolatoria. Anche Van Gogh, per comprendere la tecnica e l’uso del colore, copiò dalla prima all’ultima tutte e 197 le illustrazioni del manuale di disegno di Charles Bargue.
Dopo due stagioni a contatto con il suo calcio trascinante, con il suo carisma dirompente, con la sua decisività, però, ora Lionel Messi è pronto a oscurare la stella di Ronaldinho. È il momento della maturità, della perdita dell’innocenza.
Tutti sanno chi è Lionel Messi: è il calciatore che ha vinto più volte nella storia il Pallone d’Oro. All’interno della squadra più identitaria d’Europa e del calcio moderno, il Barcellona, è cresciuto fino a diventare il protagonista principe di un’epoca irripetibile. Ha frantumato record su record, ha collezionato trionfi, ma non sempre è stato felice. Ha lasciato la sua patria, l’Argentina, e la sua patria non l’ha mai perdonato del tutto.
Nessuno sa davvero chi è Lionel Messi. Ha sempre giocato a calcio, è spesso stato il calcio. Ossessionato dalla vittoria, dal costante miglioramento, eppure imbrigliato in un’eterna – e interminabile – ricerca della sua identità. «Messi è Maradona tutti i giorni» è stato detto con un’espressione memorabile, e potremmo aggiungere: «Messi porta il peso di dover essere Maradona tutti i giorni».
In questa avvincente biografia Fabrizio Gabrielli racconta ascese, cadute e risalite di un calciatore che è riuscito a fagocitare la storia e la mistica di un club, quel Barcellona che si definisce «più di un club», diventando lui stesso il club.
E quando l’amore – che sembrava non poter finire mai – è finito, Messi ha saputo chiudere un’èra, e aprirne una nuova, abbracciando lo sfarzo del Psg, lasciandosi per sempre alle spalle la retorica posticcia della «pulce», dell’eterno bambino gioioso. Passati i trentacinque anni guarda ora a quello che sarà molto probabilmente il suo ultimo Mondiale, a quel Qatar che gli potrebbe dare il titolo che gli manca, il più ambito.
L’autore Fabrizio Gabrielli
Fabrizio Gabrielli è vicedirettore dell’Ultimo Uomo, rivista online di proprietà di Sky Sport. Ha scritto articoli e reportage per i blog di Finzioni, Edizioni SUR, Fútbologia e per le riviste Esquire, Footballista, Undici occupandosi di calcio e Sudamerica, spesso in combine. Nel 2012 ha pubblicato il libro di storie sportive Sforbiciate (Piano B) e nel 2019 Cristiano Ronaldo. Storia intima di un mito globale (66thand2nd, 2019, vincitore del premio Invictus – Guerin Sportivo).
Nel 2022 è il turno di Messi (66thand2nd).