Buongiorno amico iCrewer e bentornato sulle nostre pagine. Oggi ti segnalo una nuova uscita in casa Words Edizioni, la casa editrice guidata da Anita Sessa. Si tratta di un romanzo di genere thriller con forti tinte horror che promette di tenere incollati i lettori dalla prima all’ultima pagina: Eco dall’inferno di Manuela Fanti.
Anche oggi, dunque, abbiamo il piacere di suggerirti un nuovo titolo da inserire nella tua lista dei libri da leggere che, come posso immaginare, è sempre più ricca e sempre più lunga. Del resto è proprio questo il bello di noi lettori: compri un libro, lo inizi, e nel frattempo sei già con la testa – e con il portafoglio – ad altri due volumi 🙂
Eco dall’inferno, il nuovo romanzo di Manuela Fanti
È uscito lunedì 24 gennaio il nuovo libro di Manuela Fanti: Eco dall’inferno, Words Edizioni, trecento pagine abbondanti. Un romanzo che dalle premesse si presenta come molto accattivante e interessante.
La trama si sviluppa su tre linee temporali e fonda il fascino del soprannaturale con la storia degli orrori nazisti datati Seconda Guerra Mondiale e con il mistero di una leggenda che alla fine dei conti sembra più vera di quanto si pensi. Si parte quindi dagli anni Quaranta, per arrivare al 2007 attraverso gli anni Settanta.
Periodi storici che vengono molto bene amalgamati insieme grazie al filo conduttore adrenalinico della trama che l’autrice conduce in maniera serrata ed efficace. Gli orrori degli esperimenti nazisti sui bambini si intrecciano con omicidi efferati sanguinolenti e con entità soprannaturali che si manifestano come voci.
Quella di Manuela Fanti è una scrittura diretta, secca, addirittura macabra nei momenti più feroci. Una scrittura messa al servizio dei personaggi che sono gli occhi narranti della storia.
Questa la sinossi di Eco dall’inferno:
Si narra che dal lago di Grenze, durante le notti di luna piena, le anime urlanti di bambini che lo infestano risalgano sino alla cima della torre, generando un sentiero di orme insanguinate. Quando d’inverno la superficie si congela, restano invece imprigionate e attendono di incrociare uno sguardo a cui trasmettere il proprio tormento.
È solo una leggenda, ma quando Clara Steiner cade mentre pattina sul lago ghiacciato, inizia per lei un incubo fatto di voci, lamenti e flashback improvvisi che condurrà alla scoperta di un cadavere. Il male, però, affonda le sue radici nel passato, viaggia nel tempo come un’eco lontana, sino ad arrivare al 1945 e agli esperimenti compiuti dai nazisti, in una storia che serba colpi di scena dalla prima all’ultima pagina.
L’autrice
Manuela Fanti è nata a Bologna nel 1976. Fa la retail manager per un’azienda tessile e vive in Sicilia. Ama la pittura, gli animali, la solitudine e l’arte sotto ogni sua forma. Il suo primo libro è uscito nel 2014, un romanzo autobiografico dal titolo Semplicemente Complicato (Edizioni Creativa). Ha pubblicato in self su Amazon i romanzi L’altro suono della musica (2016) e Livore (2020). Ciatu Miu (Edizioni Nulla Die) è uscito invece nel 2018.
Alcuni estratti dal romanzo
Clara riprese fiato, pochi secondi di silenzio introdussero i loro sguardi intenti a scavarsi dentro. Ripercorsero gli attimi fino alle notti estive trascorse sul bordo del lago ad ascoltare l’eco dei boschi. Allora le sembravano voci che si snodavano tra gli alberi sulle cime delle montagne, inventandosi un motivo per comprenderne il lamento. All’epoca erano solo leggende, banali fantasie inventate dai boscaioli, e le leggende non uccidono e non fanno male a nessuno, fino a quando restano tali.
Il commissario le si avvicinò e chiuse la porta alle sue spalle.«Carl, mi devi ascoltare…»
Clara lo seguì con lo sguardo.
«Che succede? Stai bene? E i tuoi genitori?»
«No, no, loro stanno bene. È quella maledetta sensazione, non mi lascia tranquilla. Vedo qualcosa di brutto, anzi, di terrificante che sta per succedere. Dobbiamo fare qualcosa.»
«Ancora con questa storia? Perché non lasci che qualcuno ti aiuti? Perché ti ostini a fare del male a te stessa e alla tua famiglia?»«Non sono pazza! Perché non volete ascoltarmi? Il medico mi ha dato degli stupidi sonniferi e dei calmanti. Non devo dormire! Almeno tu, in nome della nostra amicizia, di quanto mi conosci, per favore, ascoltami. Ho rivisto gli stessi volti e udito le voci. Sta accadendo qualcosa di sinistro in questo paese!»
«Che cosa pensavi di fare?» dice, mentre con una mano libera muove il coltellino nella ferita per provocarmi altra sofferenza. Apro solo la bocca, ma la voce non vuole saperne di uscire. Le lacrime mi inondano il volto: il dolore è indescrivibile. «Volevi fare l’eroe della situazione, eh?»
«Lascialo andare!» gli intima il damerino.
Lee si gira a guardare Hart che ha ancora la pistola puntata verso di lui. «Avanti, spari!» lo sprona. «Tanto se non colpisce me, colpisce lui!»
Hart sembra scosso dalle parole di Lee, come se non avesse messo in conto che potesse far del male anche a me, o come se non volesse farmi del male.
«Che cosa aspetta? Spari!» urla Lee.
Non riesco a pronunciare la parola no che il suono assordante del proiettile mi costringe a chiudere gli occhi per lo spavento.
Un libro, Eco dall’inferno, che si presenta davvero come una lettura molto molto interessante.
Ti do appuntamento alla prossima segnalazione e come sempre… buone letture!