Secondo la famosa locuzione latina nomen omen che sembra uno scioglilingua ma in realtà si traduce grossomodo con il nome è destino o il destino nel nome, il futuro di un bimbo/a che nasce, si identificherebbe con il nome che i genitori scelgono per lui. Non so se è veramente così, probabilmente è uno dei tanti luoghi comuni di cui la nostra cultura è impregnata, fatto sta che un nome te lo porti appresso per tutta la vita. A meno che non decidi di cambiare identità, cosa non proprio facilissima.
Il nome è una delle due cose che non abbiamo la libertà di scegliere, la prima sono i genitori, la seconda è proprio il nome che ci danno che non dipende da una nostra precisa volontà. Mi spiego: se la sorte ti affibbia due genitori scavezzacollo, ricchi sfondati o poveri in canna (per dire vah!) e i due d’amore e d’accordo, oppure in disaccordo, ti appioppano un nome improponibile, quei genitori e quel nome ti devi tenere, in secula seculorum.
Nomen omen: dagli antichi Romani fino a noi
I Romani che per primi usarono nomen omen credevano davvero che il nome segnasse il destino di una persona, che fosse un presagio per la sua vita e sceglievano nomi per i loro figli secondo questa credenza. Così quando nacquero Nerone o Messalina (per citare i primi nomi che mi vengono in mente), immaginarono per il primo un destino di forza e di valore: Nerone infatti continua il cognomen romano Nero, di probabile origine sabina e significa forte, valente. Niente a che vedere con l’associazione che se ne fa in tempi più recenti, come vedi.
Il nome Nerone, oggi, ci suggerisce e rimanda alla memoria un imperatore dell’antica Roma che proprio forte e valente non è stato. Anzi piuttosto, siamo propensi ad associare quel nome alla follia incendiaria che caratterizzò il famoso personaggio storico. Oppure al nome che si può dare ad un cane. Mi scuso per l’associazione poco nobile, ma ho conosciuto un cane con questo nome e, malgrado il suo aspetto incutesse timore assieme al nome, era un vero e proprio giuggiolone, dolce e affettuoso.
Torniamo al nostro Nerone, il tristemente famoso imperatore romano: quando Agrippina e Gneo Domizio, suoi genitori (certo che questi antichi romani ne avevano di nomi strani), lo chiamarono Nerone, probabilmente speravano in un figlio forte e valente, con un destino consono al suo nome, beh, forse si sono leggermente sbagliati. Almeno stando a quanto ci raccontano i libri di storia, Nerone è passato a fama imperitura come colui che devastò Roma con un incendio, accusando i cristiani, pur se la sua figura è stata rivalutata da qualche storico ma è così che lo ricordiamo, folle e piromane.
A proposito se conosci qualche Nerone, a parte tutta la solidarietà e l’affetto che merita chi si chiama con questo insolito nome, puoi fargli gli auguri di buon onomastico il 1° Novembre, giorno in cui si ricordano Tutti i Santi. La Chiesa non ha un santo famoso con questo nome, ma sono convinta che fra i Nerone qualcuno con l’aureola deve esserci per forza, non fosse altro che per aver (sop)portato questo nome tutta la vita. (Mi permetto di ironizzare, se qualche Nerone sta leggendo, non me voglia).
E citando Nerone, dal momento che è un personaggio storico più che famoso, se vuoi approfondirne la conoscenza (con relativa fama di psicopatico e incendiario) ti suggerisco Nerone di Margaret George, edizioni Tea o La terribile storia di Nerone raccontata da Andrea Giardina edizioni Laterza.
Il destino è nel nome?
Restando in tema di nomi connessi al destino anche Messalina è un nome non propriamente messo bene! Messalina è il termine con il quale comunemente appelliamo una donna che “ama molto la compagnia maschile”, diciamo così, anzi da vocabolario italiano il significato di messalina sarebbe donna dissoluta e depravata, immorale e dai costumi licenziosi. Povera imperatrice romana, consorte dell’imperatore Claudio, la storia non è certo clemente con lei!
Chissà se i genitori della più famosa Messalina della storia antica, avrebbero voluto per la loro bambina un destino da mangiatrice di uomini. La stessa Messalina non credo immaginasse di dare, con la sua vita e i suoi appetiti sessuomani, un rilievo di questo tipo al suo nome. Così succede: a volte non è il destino nel nome ma il nome a simboleggiare un destino.
Il nome Messalina, deriva da Messala, nome dell’antica famiglia (quella sua, appunto) appartenente alla gens Valeria. Messala, venne dato come nomen a Marco Valerio Corvino, quando, nella Prima guerra Punica, conquistò la città di Messalla, l’odierna Messina: dalla sua discendenza nacque Messalina, anzi Valeria Messalina, famosa imperatrice terza moglie di Claudio, dai facili costumi, diciamo così. Ignara di ciò che sarebbe avvenuto e di cosa sarebbe stato associato al suo nome, si è ritrovata ad avere un nome di origine sicula e, inconsapevolmente, ne ha fatto un simbolo con i suoi comportamenti da ninfomane.
Un nome, tanti destini
Di contro, esiste invece una Santa Messalina vergine da Foligno, martirizzata il 23 Gennaio del 249 (alcune fonti danno il 250 o il 251 come anno di morte), a riprova del fatto che il nomen omen degli antichi romani non sempre funziona, dal momento che una santa e una meno santa hanno portato lo stesso nome ma non lo stesso destino.
Anche su Messalina gli scrittori hanno indagato e scritto, si sa che i personaggi controversi attirano l’attenzione e la voglia di conoscerli meglio e quindi puoi leggere il famoso Messalina. Una spudorata innocenza di Luca Goldoni, edizioni Rizzoli un classico di qualche anno fa; o il più recente Messalina e la Roma imperiale dei suoi tempi, di Marisa Ranieri Panetta, Salani Editore.
Come vedi caro lettore, dietro ad ogni nome c’è una storia ed un significato, e se proprio non segna il destino, sicuramente in qualche modo segna la vita di ogni persona. Il nome ci identifica e che ci piaccia o no, ci rappresenta, fa parte di noi. Che sia bello e importante, comune e semplice, oppure di qualche familiare come si usa ancora fare, antico, classico, moderno, italiano o esotico, ad ogni essere che viene alla vita spetta il proprio, esattamente come il destino.
A me è venuta la curiosità di approfondire il significato dei nomi, un po’ per capirne l’origine, un po’ per verificare se è vero come dicevano i Romani, che nomen omen, il destino è nel nome. Se ti va possiamo continuare prossimamente ad analizzare altri nomi per scoprirne il significato, la storia e magari i personaggi che hanno reso famoso qualche nome, che ne dici?
Articolo interessantissimo! Ora voglio scoprire cosa c’è dietro il mio nome😁
2 nomi in uno Maria e Grazia… Prossimamente cercherò di accontentarti.
Grazie. ♥️
articolo molto interessante❤️… Supercuriosa di scoprire l’origine e il significato della mio nome😉.
Erika, a parte la pianta che corrisponde al tuo nome, vedremo in seguito cosa c’è da scoprire…
Grazie ♥️
Sei forte Pina, io che ho due nomi. Quale devo mettere? Va bene li metto tutte e due Isabella e Erina.
Erina Isabella nome doppio anche per te… Vedremo in seguito quale storia c’è dietro questi nomi. Grazie e continua a seguire. ♥️
Sei fortissima Pina. Mi è piaciuto molto il tuo (nome da cosa deriva).
Il mio è il diminuitivo di Giuseppina. Anche per questo il seguito alle prossime puntate.
C’è un errore gravissimo: gli antichi romani non sceglievano a caso o per piacere i nomi dei loro figli come facciamo noi oggi che scegliamo il nome in base al nostro gusto personale (per esempio a me piace molto il nome Angelica).
I romani erano costretti a dare ai loro figli il nome che indicasse l’appartenenza alla propria famiglia, alla propria gens originaria e al proprio padre. Questo valeva sopratutto per i patrizi ma non meno per i plebei.
Le gentes erano dei gruppi familiari aventi un antenato comune di origine divina o comunque importante nella storia di Roma.
Il nome NERONE non gli è stato attribuito per il motivo che hai descritto tu:”probabilmente speravano in un figlio forte e valente, con un destino consono al suo nome”.
Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico è il nome intero. In questo nome è raccolta la gens, la famiglia, la discendenza, l’epiteto e perfino il nome del nonno di quest’uomo.
Nerone perchè apparteneva alla famiglia dei Neroni che a loro volta appartenevano alla gens Claudia insieme ad altri gruppi familiari.
Il nome Claudio viene dalla gens claudia.
Cesare Augusto perché era imperatore quindi assumeva un titolo ideologico.
(tutti gli imperatori si facevano chiamare Cesare Augusto)
e infine Germanico perchè era discendente, da parte di madre, del generale Germanico.
Per le donne era molto più semplice: portavano un solo nome ossia quello della gens di appartenenza.
Claudia apparteneva alla Gens Claudia
Flavia apparteneva alla gens Flavia
Grazie per l’attenzione e l’esauriente spiegazione. Nella vita, d’imparare non si finisce mai.
Il mio articolo però, non si poneva l’obiettivo di dare una spiegazione seriosa all’origine dei nomi di personaggi dell’antica Roma. Voleva solo essere un’indagine fra il serio (poco) e il faceto (molto).