Caro iCrewer,
oggi ti presento l’ultimo libro dell’illustre medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva Alberto Pellai, Mentre la tempesta colpiva forte, in uscita nel mese di settembre 2020 per l’editore De Agostini.
Inutile dire quanto questo titolo mi abbia colpito e mi abbia riportato alle settimane di completa clausura vissute da marzo a maggio 2020. Un incubo? No, non per me che sono fortunata perchè ho un grande giardino privato che si affaccia su un bosco isolato dall’umanità ed ho quindi potuto concedere sfoghi ai miei figli. Un momento difficile? Sì, difficilissimo a livello economico, emotivo, affettivo. Perchè non poter abbracciare i nonni, per i miei bambini, è stato come sentirsi togliere un pezzo di sicurezza. Hanno avvertito in modo concreto che i nonni non sono eterni e invincibili, sono persone da difendere, da proteggere, a volte deboli più di loro. In questo caso di sicuro.
Il blocco totale è stato un momento di privazioni che ha aguzzato l’ingegno: se, mentre la tempesta colpiva forte, io ho dovuto imparare a farmi durare una spesa per quindici giorni al fine di uscire di casa meno possibile, loro hanno imparato che si può fare a meno di un’infinità di cose che di solito danno per scontate. Niente più merendine, niente più biscotti nei pacchi, niente più brioches preconfezionate, perchè quando la mamma fa la spesa per quindici giorni quella roba prende troppo spazio nel carrello e dura troppo poco in casa. In compenso, tutti insieme, abbiamo imparato a fare torte come in una catena di montaggio: il piccolino apre le uova, la grande misura gli ingredienti, la mamma mischia tutto e segue la ricetta. Niente più succhi di frutta o bottiglie di bibite gassate per il motivo di cui sopra ma frutta fresca, latte, tisane con le erbe raccolte in giardino, finocchio, malva, camomilla.
Il blocco totale è stato un momento di scoperta di qualità, perchè se prima c’era la logopedista a insegnare i fonemi al piccolino, mentre la tempesta colpiva forte ci sono state la mamma per gli esercizi e la sorella maggiore per leggere libri e raccontare storie. E nonostante che la fratellitudine sia di solito fatta più da zuffe che da pace, a 8 e 6 anni, quando non c’è nessuno con cui giocare va bene anche il fratellino o la sorellona e allora si sono trovati, entrambi, ad apprezzare di più le qualità l’uno dell’altro.
Il blocco totale è stato un momento di controllo, perchè anche se il papà non andava a lavoro dalle 8 di mattina alle 8 di sera, Mentre la tempesta colpiva forte riuscire a controllare le preoccupazioni che si è portata dietro la chiusura delle attività economiche è stata una prova di nervi e di amore. Ricercare l’armonia, scovare momenti di felicità, sfruttare la calma distribuendola dove più ne esigeva la quotidianità, cercando di non alzare la voce, di esercitare tolleranza, di sorridere, sorridere tanto è stato un atto di amore tra mamma e papà e un atto di rispetto verso i bambini che senza capire bene perchè, si sono trovati da un momento all’altro privati di tutta la loro vita. E si sono adattati con una fiducia commovente.
La dimostrazione della resilienza di cui parla Mentre la tempesta colpiva forte, per me, è passata dall’amore e dal controllo. E dalla consapevolezza che non può piovere per sempre, la tempesta, prima o poi, lascia il posto all’arcobaleno.
Mentre la tempesta colpiva forte
di Alberto Pellai
Quello che noi genitori abbiamo imparato in tempo di emergenza.