Gli stereotipi sono come idee eccessivamente semplificate e talvolta sbagliate che abbiamo su interi gruppi di persone a causa di fattori come la loro provenienza, il loro genere, quanti anni hanno o cosa fanno per vivere. Spesso nascono da pregiudizi inconsci o dall’ignoranza e vengono perpetuati da cultura, media e società. Abbattere questi bigotti schemi è la chiave per rendere la nostra una società più equa, inclusiva e rispettosa della diversità.
Gli effetti degli stereotipi
Gli stereotipi influenzano negativamente la vita delle persone e contribuiscono a creare un ambiente di discriminazione e disuguaglianza. Ad esempio, se ci focalizziamo sul genere, questi possono limitare le opportunità di lavoro per le donne, rafforzando l’idea che alcuni lavori siano “da uomini” o “da donne”. Allo stesso modo, oppure possono portare a trattamenti ingiusti o discriminatori nei confronti di minoranze etniche.
Vivere in una società che si fonda su schemi rigidi e pregiudizi impedisce il pieno sviluppo delle potenzialità individuali e collettive. Basti pensare allo scambio culturale che ci potrebbe essere in una classe “mista”, ovvero formata da bambini e ragazzi di diverse origini.
La lotta agli stereotipi nei media
I mass media giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro stereotipi e pregiudizi, anche se in alcuni talk show, che invitano molti personaggi (più o meno controversi), si ottiene l’effetto contrario: ovvero la diffusione di idee banali e generiche, stereotipate. Tuttavia, un’industria mediatica responsabile e consapevole può contribuire a promuovere storie più realistiche, inclusive e diversificate.
Negli ultimi anni, numerose campagne pubblicitarie e prodotti culturali hanno iniziato a rappresentare in modo più autentico e sfaccettato persone di diverse etnie, orientamenti sessuali e identità di genere, contribuendo a rompere gli schemi tradizionali.
La lotta attraverso i libri e la letteratura
Non c’è nulla di più efficace di un libro per ampliare la propria prospettiva: superare i nostri preconcetti, rompere i tabù, sviluppare una mentalità più critica e aperta, andando oltre i cliché. Sono molti gli argomenti che meritano di essere esplorati in profondità, cercando di allontanarsi dalle interpretazioni più semplici e diffuse.
Tra i temi più delicati figurano certamente questioni come la sessualità e la pornografia, ma anche, in senso più ampio, il corpo. Senza trascurare la violenza e la discriminazione di genere e di razza o di appartenenza a un gruppo etnico o regionale diverso. Questi argomenti, ricchi di complessità e sfaccettature, sono spesso difficili da affrontare, ma meritano ampio spazio di discussione. Non solo sui social – che sono piattaforme importanti, ma dove il dibattito rischia di essere semplificato e polarizzato – ma soprattutto attraverso i libri: sia quelli di carattere divulgativo, come saggi e manuali, sia opere narrative, come romanzi e raccolte di racconti.
Contro i pregiudizi legati alla sessualità e alle discriminazioni di genere
Partiamo da Anche questo è femminismo (Tlon), un libro realizzato da Bossy, un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 2014, che promuove l’uguaglianza “nel senso più ampio del termine” e si impegna per i diritti della comunità LGBTQIA+. Si tratta di una realtà femminista intersezionale che si occupa di persone a prescindere dal loro genere, orientamento sessuale, etnia, religione o cultura. Il libro, curato da Biancamaria Furci e Alessandra Vescio, con un’introduzione di Irene Facheris, è un progetto collettivo che include, tra gli altri, i contributi di Marina Cuollo, Marina Pierri e Sofia Righetti.
Un tema di cui spesso si fatica a discutere in modo adeguato è la violenza di genere. Nel suo libro Maledetta sfortuna (Fabbri Editori), Carlotta Vagnoli, giornalista, sex columnist, femminista e attivista, affronta argomenti come il revenge porn e il linguaggio dell’odio, il victim blaming e i media, pregiudizi e stereotipi, educazione e ruoli, vittime e carnefici. In questo modo, ci offre l’opportunità di distanziarci da stereotipi profondamente radicati (anche a livello inconscio) e di rivedere tutto con una prospettiva più chiara e inclusiva.
È evidente che, quando si discute di emancipazione femminile, non si può tralasciare il tema dell’indipendenza economica. Il denaro rappresenta il vero tabù da infrangere per le donne, poiché è simbolo di potere e, storicamente, è stato per lungo tempo appannaggio esclusivo degli uomini. In questo contesto, Michela Murgia e Chiara Tagliaferri mettono in evidenza proprio questo aspetto nella loro nuova opera. Morgana. L’uomo ricco sono io (Mondadori) è una raccolta di storie di donne come Oprah Winfrey, Nadia Comaneci, Francesca Sanna Sulis, J.K. Rowling, Helena Rubinstein, Angela Merkel, Madame Clicquot, Beyoncé, Chiara Lubich e Asia Argento. Il titolo riprende la celebre risposta sovversiva di Cher, che, quando sua madre le suggerì di smettere di cantare e sposare un uomo ricco, rispose ironicamente: “Mamma, l’uomo ricco sono io“.
I libri che vogliono abbattere i pregiudizi sul razzismo
Vi offriamo una selezione di libri per esplorare, comprendere e affrontare con saggezza, chiarezza e, soprattutto, con un senso di speranza, un tema rilevante e delicato come la discriminazione razziale.
Il primo libro è Africana. Viaggio nella storia letteraria del Continente di Chiara Piaggio e Igiaba Scego, pubblicato da Feltrinelli. Si tratta di una raccolta di testi provenienti da diverse epoche e paesi, scritti sia in lingue occidentali che locali, che offrono uno spaccato di una scena letteraria vivace e in costante trasformazione. Questi racconti sono particolarmente intensi, poiché una storia forte come quella dell’Africa genera una letteratura altrettanto potente.
Questo percorso narrativo ripercorre il lungo cammino che ha condotto gli scrittori e le scrittrici africani ai recenti traguardi, attraverso testi inediti e sorprendenti. La letteratura africana ha saputo riflettere la propria storia, sfidare stereotipi, reinventarsi e affermarsi in modo unico. Partendo dall’epoca coloniale, il libro attraversa le trasformazioni culturali e politiche che ne sono seguite, dalla nascita dei nuovi stati alle lotte sociali, fino ai primi successi degli autori della diaspora e alle avanguardie recenti che affrontano un’Africa in cambiamento.
Africana ci invita a rileggere il passato da una prospettiva nuova, osservando il mondo di ieri e di oggi con occhi diversi e scoprendo le sfumature di una letteratura ricca e diversificata. Tra le voci presenti, troviamo figure storiche come Flora Nwapa e Ngugi wa Thiong’o, scrittrici contemporanee di rilievo internazionale come Akwaeke Emezi e Leila Aboulela, affiancate da autori meno noti.
Proseguiamo con Lo schiavista di Paul Beatty, edito da Fazi. Il protagonista, nato a Dickens – un ghetto nei sobborghi di Los Angeles –, è rassegnato a un futuro tipico della classe medio-bassa californiana. Cresciuto da un padre single, sociologo controverso, ha trascorso l’infanzia come soggetto di esperimenti psicologici sulla razza.
Convinto che il lavoro del padre sarebbe stato pubblicato in un memoir capace di risolvere i problemi finanziari della famiglia, scopre invece, alla morte del genitore per mano della polizia, che il tanto atteso libro non esiste e che l’unica eredità lasciata è il conto del funerale economico. Spinto da questa delusione e dal declino della sua città, il protagonista decide di riparare a un’ingiustizia: Dickens è stata cancellata dalle mappe per evitare ulteriori imbarazzi alla California. Con l’aiuto di Hominy Jenkins, un residente celebre ma decaduto, mette in atto un’azione provocatoria e scandalosa: reintrodurre la schiavitù e la segregazione nella scuola locale.
Vi consiglio anche Perché non parlo più di razzismo con le persone bianche di Reni Eddo-Lodge, pubblicato da E/O. Nel febbraio 2014, una giovane blogger britannica scrisse un post dal titolo Perché non parlo più di razzismo con le persone bianche, in cui dichiarava di non riuscire più a gestire le reazioni di incredulità e negazione ogni volta che sollevava il tema del razzismo. Inaspettatamente, il post diventò virale, con numerosi lettori bianchi che le chiedevano di continuare a parlare dell’argomento.
Questo libro nasce da quella conversazione mai interrotta e da anni di ricerche, confronti e interviste. Eddo-Lodge dimostra come il razzismo non sia solo un pregiudizio personale o legato a estremisti, ma un sistema politico profondamente radicato nelle istituzioni e nella società – un razzismo strutturale, sostenuto da una rete di complici inconsapevoli. Con capitoli su concetti come privilegio bianco, cecità al colore e la bianchezza come norma politica, il libro esplora le forme più subdole e invisibili di discriminazione che permeano ogni ambito della società, dall’istruzione alla sanità, dal lavoro ai media. Con uno stile incisivo e ben documentato, questo testo rappresenta un manifesto per la consapevolezza e la responsabilità sociale, offrendo strumenti per costruire un futuro più giusto e inclusivo.
Infine, vi segnalo Troppo neri (Feltrinelli) di Saverio Tommasi. Nei viaggi migratori, c’è una regola tra gli immigrati: non partire mai con un parente stretto, per evitare di perdere entrambi nel viaggio. Questo porta a separazioni dolorose tra fratelli, coniugi e altri familiari, con l’incertezza di rivedersi. In Italia, solo una minima parte dei migranti viene salvata dalle navi delle ONG, e tra loro ci sono donne che hanno subito violenze inimmaginabili, tra cui stupri ripetuti. Alcune portano con sé figli piccoli, gli unici beni preziosi da proteggere.
Oltre ai migranti che affrontano pericoli mortali, ci sono anche le seconde e terze generazioni, giovani cresciuti in Italia o nati qui, che non hanno cittadinanza e sono percepiti come troppo “stranieri” per essere italiani, o troppo “italiani” per essere associati ai loro paesi d’origine. Questi ragazzi frequentano le scuole, vivono e sognano accanto ai nostri figli, ma non godono degli stessi diritti. Saverio Tommasi, con la sua sensibilità giornalistica, racconta queste storie vere e toccanti, sempre con lucidità e umanità, accompagnato dalle fotografie di Francesco Malavolta, che documentano la vita di migranti in tutto il mondo.