Ciao iCrewer!
Oggi per la rubrica Lifestyle parliamo di Roberto Bolle e del suo libro intitolato Parole che danzano edito Rizzoli.
Parole che danzano di Roberto Bolle, trama
Il libro pubblicato da Mondadori Electa, nella collana Rizzoli illustrati, si presenta con duecentoquaranta pagine illustrate per raccontare novantanove parole – da Acqua in apertura a Volontà in chiusura, passando da Carisma a Eccellenza, Loggione e Musicalità, senza scordare i balletti a lui più cari come Schiaccianoci, Giulietta, Orfeo, Jeune Homme, Boléro e naturalmente il Teatro, la Sbarra e la Scala – sul mondo interiore, la sensibilità, i valori umani, con quei sorrisi alla ricerca della bellezza.
“Sollevai la cornetta e composi il numero. Il tempo di dire: ‘Mamma, mi hanno promosso primo ballerino’, e scoppiai in lacrime. Eravamo una gioia sola. Era la realizzazione di tanti sacrifici, di un percorso voluto, sofferto, travagliato, che mi aveva visto andar via di casa da ragazzino. In quell’istante non percepii tanto la mia gioia quanto la loro. Di questo sarò sempre grato alla danza. Mi ha offerto la possibilità di diventare un unico battito, un unico sentimento, prima con i miei genitori, e successivamente con il pubblico.”
Comincia da qui la storia intima e profonda di Roberto Bolle. Una storia narrata in prima persona da uno dei più grandi ballerini del nostro tempo, raccogliendo – in un vocabolario inedito, coinvolgente, appassionato – le parole che hanno dato e danno senso alla sua vicenda artistica, personale e umana. Una “coreografia” di pensieri, ricordi, sogni, desideri, paure ed emozioni, composta dagli assolo di alcune straordinarie “parole che danzano”.
Roberto Bolle, ha fatto del suo fisico, un motivo di orgoglio e di perfezione estetica. Una perfezione che si ottiene solo con anni di duro lavoro e sacrificio.
Sacrificio… Bella questa parola, vero?
Una parola che non tutti conoscono. Quando in mano non hai niente, fai di tutto per ottenere un briciolo di qualcosa. Sacrifichi tutto pur di ottenerla. Sacrifichi il tuo tempo e la tua vita, però poi, quando raccogli i frutti, ottieni dei risultati, le soddisfazioni e le emozioni, sono tante; tutta la fatica viene ripagata.
Ma chi è Roberto Bolle?
Tutti conosciamo Roberto Bolle, la sua bravura e la sua dedizione nella danza, la quale non è solo un sport bensì una vera ragione di vita e di necessità, diventata a tutti gli effetti il suo pane quotidiano.
Ciò che non conosciamo è la parte più profonda e intima del ballerino; di quanto abbia faticato per raggiungere tali livelli e di tutti i suoi sacrifici.
Roberto Bolle nasce il 26 marzo 1975 a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, da padre meccanico e mamma casalinga. Ha tre fratelli, uno dei quali (la sorella) diverrà sua manager.
In una famiglia priva di artisti Roberto esplicita fin da piccolo una passione irrefrenabile per la danza: attratto dai balletti che vede in televisione comprende che il suo più grande sogno è danzare. La mamma lo incoraggia a proseguire il suo interesse e lo porta, all’età di sei anni, a una scuola di danza a Vercelli. Successivamente, quando ha undici anni, lo porta a Milano per sostenere l’esame d’ingresso all’autorevole scuola del Teatro alla Scala. (Viene ammesso)
Per inseguire il suo sogno Roberto deve affrontare una scelta difficile per un bambino della sua età in quanto deve lasciare famiglia e amici. Ogni mattina alle otto, comincia gli allenamenti alla scuola di danza e la sera segue i corsi scolastici, arrivando a conseguire la maturità scientifica.
A quindici anni arriva il primo grande successo: il primo a notare il suo talento è Rudolf Nureyev che in questo periodo si trova alla Scala e lo sceglie per il ruolo di Tadzio in Morte a Venezia di Flemming Flindt. Bolle è troppo giovane ed il Teatro non gli concede l’autorizzazione, ma questa vicenda non lo ferma.
All’età di diciannove anni entra a far parte della compagnia di ballo della Scala e due anni dopo, alla fine di un suo spettacolo di Romeo e Giulietta, viene nominato Primo Ballerino.
Roberto Bolle diviene così uno dei più giovani Primi Ballerini nella storia del teatro. Da quel momento sarà protagonista di balletti come Don Chisciotte (Nureyev), Il lago dei cigni (Nureyev-Dowell-Deane-Bourmeister), Schiaccianoci (Wright-Hynd-Deane-Bart) e Notre-Dame de Paris (Petit).
Roberto Bolle ricopre il ruolo principale di tantissimi balletti e balla nei teatri più celebri del mondo. Alcuni esempi sono il Covent Garden di Londra, l’Operà di Parigi, il Bolshoi di Mosca, il Tokyo Ballet, il Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera, il Wiesbaden Festival.
Tanti i balletti, tanta la fatica ma tante sono anche le soddisfazioni che riceverà. Un esempio di grande soddisfazione è l’anno 2003/2004. A Roberto Bolle viene riconosciuto il titolo di Etoile del Teatro alla Scala.
Appare poi in mondovisione al Festival di Sanremo, danzando L’Uccello di fuoco, un assolo appositamente creato per lui da Renato Zanella.
Altro grande traguardo, Bolle, lo raggiunge il giorno 1 aprile 2004, quando balla al cospetto di papa Giovanni Paolo II , a Piazza San Pietro, in occasione della giornata della Gioventù.
Fra le sue numerose partner ricordiamo: Altynai Asylmuratova, Darcey Bussell, Lisa-Marie Cullum, Viviana Durante, Alessandra Ferri, Carla Fracci, Isabelle Guérin, Sylvie Guillem, Greta Hodgkinson, Margareth Illmann, Susan Jaffe, Lucia Lacarra, Agnès Letestu, Marianela Nuñez, Elena Pankova, Lisa Pavane, Darja Pavlenko, Laetitia Pujol, Tamara Rojo, Polina Semionova, Diana Vishneva, Zenaida Yanowsky, Svetlana Zakharova.
Sono tanti anche i premi che Roberto Bolle riceve; ad esempio nel 1995 consegue sia il Premio Danza e Danza che il Premio Positano. Nel 1999, nella Sala Promoteca del Campidoglio a Roma, gli viene assegnato il Premio Gino Tani per aver contribuito con la sua attività a diffondere attraverso il linguaggio del corpo e dell’anima i valori della danza e del movimento.
Anche la tv italiana si accorge del grande valore di Roberto Bolle e della sua immagine tanto che viene richiesto come ospite in tantissime trasmissioni, tra cui: Superquark, Sanremo, Quelli che il Calcio, Zelig, David di Donatello, Che tempo che fa, Ballando con le Stelle. Anche i giornali parlano di lui e alcune famose riviste gli dedicano ampi articoli: Classic Voice, Sipario, Danza e Danza, Chi, Style. Diventa inoltre testimonial italiano per diversi noti marchi.
Tra le sue ultime iniziative c’è il “Roberto Bolle & Friends”, un gala di danza straordinario a favore del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano.
Non c’è solo un bel corpo in Roberto Bolle, ma anche tanto animo e tanto cuore, poiché è impegnato anche nel sociale: dal 1999 è Ambasciatore di buona volontà per l’UNICEF.