Buon tardo pomeriggio iCrewer! Sei curiosa di sapere di cosa parleremo nell’articolo di Lifestyle di oggi? Anche se vorrei tenerti sulle spine, mi pare giusto svelarti subito che il nostro argomento sarà Luciana Littizzetto. O meglio il nuovo libro che ha pubblicato con Mondadori.
L’idea mi frulla in testa fin da quando ho visto la classifica dei libri più venduti dello scorso ottobre, e ho notato che Io mi fido di te. Storia dei miei figli nati dal cuore è riuscito a conquistarsi la decima posizione. Ora, magari è una mia impressione, ma per mesi ho visto la Top Ten rimanere in parte stabile, senza enormi sconvolgenti e cambiamenti nei titoli presenti. Quindi sono stata abbastanza sorpresa nel notare come questo memoir sia riuscito a scalzare volumi che erano ospiti ormai da un bel po’.
A farmi decidere di parlare proprio del libro di Luciana Littizzetto è stato principalmente il tema che l’autrice ha deciso di affrontare. Ammetto di non aver ancora avuto il piacere di leggere altre sue opere, ma, abituata ai suoi monologhi sagaci e pungenti, mi ha immediatamente incuriosito l’abbinata storia dei miei figli-penna comica.
Luciana Littizzetto: comica, autrice, attrice, doppiatrice, produttrice, mamma
Quando penso a Luciana Littizzetto, me la immagino seduta irriverentemente sul pianoforte di Che tempo che fa, oppure che va avanti e indietro per il palco, sprizzando energia da tutti i pori, o, ancora, impegnata in lunghi monologhi riflessivi o sketch irriverenti.
È una donna super impegnata e che fin’ora ha messo la sua firma su lavori che abbracciano i più svariati ambiti: è doppiatrice, conduttrice televisiva e radiofonica, attrice, sceneggiatrice, comica, giudice. Insomma, non cessa mai di mettersi in gioco e dire la sua, sempre in quel modo provocatorio che la contraddistingue.
Ciò che più mi piace di Luciana Littizzetto è come espone i problemi, le contraddizioni e le insensatezze dei nostri giorni: ti fa scompisciare dalle risate ma, nel frattempo, da voce a tutte quelle incongruenze che scorrono sotto la superficie e che spesso non vengono portate alla luce. Espone le assurdità della nostra società (come, se non sbaglio, ha raccontato delle pretese, un po’ particolari, che ebbe la cantante Madonna quando fu ospite in un programma televisivo italiano) in modo così diretto, da essere irresistibile.
Non deve stupirci, quindi, che anche i suoi libri conquistino i lettori. Ogni cosa è fulminata, Sola come un gambo di sedano, Madama Sbatterflay, La principessa sul pisello, L’incredibile Urka, L’educazione delle fanciulle: Dialogo tra due signorine perbene e Col cavolo sono soltanto alcuni titoli. In tutti questi volumi la Littizzetto riesce a mettere su carta la sua vena comica e ironica (e credo sia un risultato abbastanza difficile da raggiungere, perchè, se ci pensi, non sempre una cosa scritta è efficacie come se fosse stata detta). Con un linguaggio sagace e irruente, smantella pian piano stereotipi, o espone piccoli drammi che solitamente passano sotto il radar.
Proprio per questo Io mi fido di te. Storia dei miei figli nati dal cuore ha catturato la mia attenzione. Questa volta Luciana Littizzetto non ha raccolto dei suoi articoli, non ha composto un saggio o un monologo su temi di attualità, ma ha deciso di svelare uno degli aspetti secondo me più privati, intimi e personali della propria vita: il suo essere madre.
Tra queste pagine l’autrice torinese racconta del cammino che lei e i suoi figli hanno intrapreso, del peso dei giudizi altrui, di chi commenta senza sapere, degli alti e dei bassi della vita. Soprattutto, però, usa il suo stile inconfondibile per parlare di quella grande bestia che è l’amore.
Trama di Io mi fido di te. Storia dei miei figli nati dal cuore
“Te che non sei nato dalla mia pancia ma dal mio cuore. Te che hai una faccia diversa dalla mia, anche se tutti dicono che mi somigli. Te che la vita è bastarda, perché ti ha fatto nascere in un posto e rinascere in un altro. E non hai potuto scegliere. Nessuna delle due volte.”
C’è una storia nella vita della comica più amata d’Italia. Una storia complicata, ma anche piena di momenti divertenti, che nasce con l’affido di due ragazzi da un istituto e continua negli anni con tutto quello che comporta crescere dei figli: i dubbi, gli spaventi, i ricevimenti professori, i fidanzati, i tatuaggi, la stanchezza, il senso di colpa, di inadeguatezza, costante: “Dio come le ho odiate queste mamme perfette, genitrici naturali di figli perfetti.
Pitonesse dagli occhi a mirtillo sempre pronte a farti sentire inadeguata e inutile come il mignolo per le arpiste. A spampanarti il cuore, a te che ti danni l’anima nel tentativo di trasformare quel mucchio di detriti in un bambino tranquillo e felice. Provaci tu, madre gaudiosa, a inventarti madre a quarant’anni di due bambini di nove e undici anni senza un minimo di tirocinio…”.
Luciana Littizzetto racconta questa storia privata in un memoir potente e originale, senza risparmiarsi niente, nemmeno i momenti più duri, “quando il cuore si scartavetra, si corrode a forza di ruminare lacrime, e ti convinci che non hai capito una mazza, un tubo di niente e di niente”.
Si racconta con sincerità e grazia, spingendo la scrittura umoristica verso una nuova frontiera, mettendola al servizio dei sentimenti più profondi e contraddittori: “l’amore è un puttanaio infinito, un guazzabuglio che ti fa battere il cuore e saltare i nervi, a volte nello stesso momento. In sincrono. E qui si tratta d’amore”.