Bisognerà attendere ancora un mesetto prima di potere tenere tra il mani il nuovo libro dedicato ai Beatles, in uscita il prossimo 12 ottobre in contemporanea mondiale, che in Italia raggiungerà gli scaffali di tutte le librerie grazie a Mondadori. The Beatles: Get back, un libro di duecentoquaranta pagine ricco di fotografie inedite scattate durante la registrazione dell’album Let it be e di conversazioni reali trascritte fedelmente.
Un appuntamento imperdibile per tutti i fans degli scarafaggi di Liverpool e più in generale per tutti gli amanti della musica. Un libro a cui faranno seguito un documentario di tre puntate girato dal regista Peter Jackson – che vedremo a novembre su Disney + – e una nuova edizione dell’ultimo album della band.
Insomma l’universo Beatles continua a splendere nel panorama artistico, e non vedo come potrebbe essere altrimenti.
The Beatles: Get back. Il libro ufficiale dei Fab Four
Caro iCrewer non ho resistito. Anche se manca un mese esatto all’uscita di The Beatles: Get Back, ho voluto fin da oggi, utilizzando lo spazio ideale di questa rubrica, condividere con te che ci scegli ogni giorno, questa meravigliosa notizia: un nuovo libro sui Beatles!
In verità, mi piaceva l’idea di fare uscire questo articolo proprio oggi che si celebrano i venti anni dall’attacco alle Torri Gemelle di New York. 11 settembre 2001 – 11 settembre 2021. Mi scuso con chi leggerà queste righe dedicate a Get Back in una data diversa da quella di oggi, ma io sono uno a cui piace legare le storie e cucire con ago e spago quei segni che appaiono come pure coincidenze. O meglio, suggestioni.
Perché il primo pensiero che mi viene alla mente quando parlo dei Beatles, oltre ovviamente alla miriade di capolavori musicali, è il messaggio di pace che hanno portato come segnale distintivo della loro immagine. In particolare John Lennon.
Penso alla canzone Imagine, che ascoltata oggi come colonna sonora delle immagine di quel giorno che ha cambiato la storia di tutti noi fa venire davvero i brividi.
Pensaci bene, amico lettore. Sono sicuro che ti ricordi esattamente cosa stavi facendo nel momento in cui a reti unificate è uscita la notizia dell’aereo finito contro la torre numero uno.
Te lo ricordi a distanza di venti anni, con la questione non ancora risolta – anzi, negli ultimi mesi tornata al punto di partenza – e con quell’immagina che tutte le persone possano vivere la loro vita in pace, senza nulla per cui uccidere o morire che fa parte ancora, appunto e purtroppo, della sfera dell’immaginazione.
Penso al brano Give peace a chanche e a come questa esortazione sia ancora molto lontana dalla realtà. Credo che il mondo sarebbe stato migliore con John Lennon ancora presente. Anche perché, per lo meno, avremmo avuto nuove canzoni da amare, e non è cosa da poco.
New York che oltre alla città delle Torri Gemelli, è anche il luogo in cui il leader dei Beatles è stato assassinato con quattro colpi di pistola da Mark David Chapman, un ammiratore squilibrato. Fatto tragico avvenuto fuori dal Dakota Building, edificio a pochi passi da Central Park, dove, se non sbaglio, ancora oggi risiede Yoko Ono.
Nel 2019, durante il mio viaggio nella Grande Mela, sono stato sia a Ground Zero, il luogo del memoriale per le vittime dell’11 settembre, che al mosaico immerso nel verde in memoria di John Lennon, recante la scritta Imagine. Sono due emozioni ovviamente diverse, ma ti assicuro, amico iCrewer, entrambe molto intense.
The Beatles: Get Back
Ho voluto mettere insieme questi tasselli di esperienze ed emozioni personali, per condividere la gioia della notizia di un nuovo libro dedicato ai Beatles. Un libro edito da Mondadori e che – vista anche la data di uscita – si presterà ad essere una delle idee regalo più interessanti per il prossimo Natale.
Se qualcuno non sa cosa regalarmi 🙂
The Beatles: Get Back raccoglie nero su bianco molte delle conversazioni catturate durante la registrazione dell’album Let it be, nel 1970. Si narra la storia del concepimento di uno dei capolavori della storia della musica, culminata con uno dei concerti più spettacolari e storici di questa arte: quello avvenuto sul tetto al numero civico 3 di Savile Road, l’ultimo della band al completo.
Uno straordinario lavoro di trascrizione curato da John Harris, giornalista che si occupa di cultura e musica per The Guardian, già autore di un bellissimo libro sui Pink Floyd.
Prefazione curata dal regista Peter Jackson, che come detto, ha ricavato un documentario, che vedremo alla fine di novembre, dalle registrazione di quei giorni pieni di creatività passati chiusi negli studi da parte di John, Paul, Ringo e George.
Il libro sarà inoltre impreziosito dall’introduzione dell’autore pluripremiato Hanif Kureishi e dalla fotografie, molte inedite, di Ethan A. Russel e Linda Eastman – poi moglie di Paul MAcCartney -, le uniche due persone autorizzate ad essere presenti in studio.
Direi che di motivi per non perdere questa nuova uscita ce ne sono più che abbastanza.
Concludo, con una delle frasi, tratte da una canzone dei Beatles, che più amo e che spesso e volentieri utilizzo come mantra per il mio vivere quotidiano:
Take a sad song and make it better
Hey Jude – 1968