Gigi Proietti se n’è andato da pochissimi giorni.
Il covid non ha risparmiato nemmeno questo grande artista del panorama teatrale prima di tutto. Gigi Proietti era anche un grande poeta e scrittore, lui non si riteneva un grande ma noi sappiamo che lo era.
Ti voglio qui ricordare alcuni dei suoi libri, magari non lo conoscevi sotto questo aspetto.
Iniziamo da questo che ripercorre cinquant’anni di carriera: Tutto sommato (VINTAGE): Qualcosa mi ricordo
Come tanti ragazzi cresciuti nella periferia romana all’ombra del boom economico, Proietti pensava soprattutto alla musica e viveva nel mito del sogno americano. Per lui l’unico palco era quello dei night club, dove suonava e cantava insieme agli amici. Si era iscritto per gioco al Centro universitario teatrale, ma non poteva immaginare che quel “gioco” gli avrebbe cambiato la vita. Cinquant’anni di carriera artistica, tra teatro d’avanguardia e night club, cinema e televisione, raccontati da Proietti con tutta la forza di un’inimitabile ironia.
Gigi Proietti: una vita in teatro
I palcoscenici dei teatri di Roma lo avevano visto per tantissime volte, li aveva recitato, insegnato, fatto regie: era la sua casa. In questo libro racconta proprio questo, cos’era il teatro per lui e cos’era il dietro le quinte.
Decamerino: novelle dietro le quinte
C’era una volta una grande tenda da circo, dove un giorno non si sentirono più i ruggiti dei leoni ma rumori di teatro: quelcirco si era trasformato in un teatro tenda. Per lo spettacolo servivano un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e una cassa che nel tempo si è riempita di personaggi e di storie e sonetti e novellacce, alcuni approdati sulla scena, altri rimasti nascosti nel camerino. A cominciare dalla grande rappresentazione sacra di Giubileo, passando da Gaetanaccio a Edmund Kean, Gigi Proietti, o meglio il dottor Divago, racconta in questo libro di mondi perduti e di altri vicinissimi a noi. Sono novellacce dietro le quinte, rubate tra una battuta di scena e l’altra, battibecchi fra le sarte e i giovani attori, ma anche squarci di cronaca come la decisione di quel sindaco che voleva cancellare S.P.Q.R. e sostituirlo con RoMe&You. E tra un racconto e l’altro fanno capolino molti sonetti e poesie, annotati di corsa dietro una scaletta, poco prima di cambiare l’abito e riaggiustare il trucco. Il risultato è un racconto nel racconto di pensieri arruffati, atti unici, odori, abitudini che segnano il ritorno di un grande affabulatore capace di far sorridere e commuovere con le sue cronache ad alto tasso di romanità. E non solo, perché questo diariode- camerino è un’occasione per vedere il lavoro dell’attore da vicino, spiarne la meticolosità maniacale, l’incanto ossessivo che da finzione diviene realtà per ogni spettatore.
Ti ho voluto presentare due dei suoi scritti ma se è stato un attore che ti è piaciuto potrai trovare molte curiosità su di lui.