Caro iCrewer il cambiamento climatico è stato così repentino che siamo passati dal caldo sole della spiaggia al caldo di una soffice coperta di pile che, coprendoci accoccolati sul divano, in poltrona o a letto, ci terrà compagnia con uno dei libri che sto per segnalarti.
Libri Novità Mondadori ottobre 2020
Tra le numerose novità ecco un bel ritorno, Sophie Kinsella e il suo ultimo romanzo:
“Ava vive a Londra, ha tre amiche del cuore e un compagno speciale, il suo beagle Harold, un cane molto vivace e disubbidiente che ne combina di tutti i colori.
Non ha ancora trovato l’anima gemella e, dopo una lunga serie di incontri a dir poco insoddisfacenti, capisce che la ricerca di un partner online non fa per lei.
Ava ha in mente mille progetti per la sua vita, le piace “ampliare i suoi orizzonti” anche se in realtà non sa quale strada prendere. Di fatto si guadagna da vivere scrivendo i bugiardini dei farmaci, è iscritta a un corso di aromaterapia e ha iniziato un suo romanzo, però non è molto ispirata.
Decide perciò di partecipare a un corso di scrittura in Puglia dove conosce un uomo bello e misterioso da cui è irresistibilmente attratta. Tra i due scocca la scintilla, ma decidono di non chiedersi nulla delle loro rispettive vite, nome compreso.
Alla fine di questa romantica avventura scoprono con gioia di essere entrambi diretti a Londra e cominciano a frequentarsi, ed è così che hanno inizio le sorprese…”
E come al solito la Kinsella ci introduce nel suo mondo romantico, fatto di risate e sorrisi, affrontando, guarda un po’ anche il Covid, da cui prende le distanze volutamente nella maniera che le è più congeniale, far ridere.
Perché chi hai davvero di fronte non è mai come pensavi fosse e soprattutto come lo volevi tu.
Libri Novità Mondadori ottobre 2020
Ti propone sempre per la narrativa il romanzo di Robert Harris che torna a raccontare al lettore una delle pagine meno esplorate della Seconda guerra mondiale.
Un titolo “lapidario” ma leggendolo riusciremo ad inquadrare anche il motivo per cui è stato scelto.
“Novembre 1944. L’ingegnere tedesco Rudi Graf si trova in una cupa cittadina sulla costa olandese occupata dai nazisti per sovrintendere al lancio dei missili V2 su Londra. Nessuno meglio di lui conosce quelle macchine mortali.
Fin da bambino ha sognato di inviare un razzo sulla luna. Invece, con il suo amico Wernher von Braun, ha contribuito alla creazione di quest’arma sofisticatissima, capace con la sua testata da una tonnellata di viaggiare a tre volte la velocità del suono.
Disilluso e preoccupato, Graf deve obbedire: Hitler ha ordinato la fabbricazione di diecimila missili e nessuno può fermare il suo tentativo disperato di evitare la sconfitta.
Kay Caton-Walsh, ausiliaria dell’aeronautica militare britannica, è scampata per poco all’orrore dell’esplosione di uno di questi brutali strumenti di terrore civile e, armata solo di un regolo calcolatore e delle tavole dei logaritmi, partecipa con altre donne a una missione in Belgio, da poco liberato dai tedeschi, finalizzata a localizzare e distruggere le basi di lancio dei V2.
In una corsa contro il tempo, le vicende dei due protagonisti viaggiano in parallelo su fronti opposti. Ma in guerra è difficile capire di chi ti puoi fidare.”
L’ultimo romanzo della Mondadori scritto da Mauro Corona è la storia di un’amicizia speciale, che fa intravedere l’autobiografia dell’autore, e il cui ricordo è tenuto in vita come fiamma e fa luce sul potere dell’amicizia, rara e inafferrabile ma capace di farsi salvifica nell’ostilità e nell’indifferenza del mondo.
“Rocciatore, taglialegna, scalpellino, minatore, apicoltore: chi è Celio? “Un niente” risponde lui, un semplice signor nessuno di un paesino sulle Alpi che è terra di nascita dell’autore. È lui a far rivivere Celio, a strapparlo all’oblio per renderlo personaggio vero, sfuggente, pulsante di idiosincrasie e contraddizioni.
Insofferente alle persone fino alla misantropia, il protagonista si rifugia in se stesso, nell’ermeticità del dialetto ladino e nell’abbraccio ambiguo dell’alcol, che lo stringerà per tutta la vita, fino al delirio e alla morte.
In Celio, conosciuto durante la problematica infanzia e quarant’anni più vecchio di lui, l’autore troverà un inaspettato mentore, una protezione dalle violenze perpetrate dal padre, una via d’accesso privilegiata ai misteri e alla saggezza della natura, rivelatasi solamente per lui. Nel racconto, Mauro Corona si riscopre bambino, mettendo nero su bianco le parole – sempre misurate, mai lasciate al caso – dell’anziano amico e compagno di bevute, alla ricerca delle radici di un male di vivere sempre scacciato e mai sopito, nel duro e apparentemente impenetrabile cuore da montanaro.
Una scrittura aspra, nervosa e autentica al pari del protagonista di questo romanzo, dietro le cui vicissitudini si legge in controluce l’autobiografia dell’autore, vero alter ego di Celio e solo testimone di un’esistenza che si fa simbolo di una terra sospesa nel tempo, in cui la solitudine, portata su di sé come una croce, sembra l’unico rimedio al contagio della miseria e del dolore. Le uniche leggi e autorità riconosciute sono quelle della natura, al contempo madre e matrigna.”
Buona lettura.