Sebbene già da giorni, o da mesi, in tutta Italia infuri un caldo torrido (e una preoccupante assenza di pioggia), il vero primo giorno d’estate è soltanto oggi. Esatto, il 21 giugno 2022 è il giorno del solstizio d’estate e quindi, il momento che segna l’inizio di questa nuova stagione.
Durante l’anno, ci sono quattro giornate specifiche che hanno un grande significato simbolico in moltissime culture e civiltà – anche di oggi, sebbene i secoli le abbiano mascherate o abbiano cambiato il loro nome. Gli equinozi sono giorni in cui le ore di luce e di buio si equivalgono (come suggerisce già il nome) e segnano il punto di partenza della stagione primaverile – 21 marzo – e di quella autunnale – 23 settembre. Diversa è la questione dei solstizi: quello invernale – 21 dicembre – è il giorno più corto dell’anno, in cui le ore di luce sono molte meno di quelle d’oscurità; viceversa il solstizio d’estate – 21 giungo, appunto – è la giornata più lunga di tutti i 364 giorni precedenti.
L’orario preciso in cui questi fenomeni accadono ritarda ogni anno di circa sei ore, salvo poi riallinearsi durante l’annualità bisestile (ogni quattro anni).
La ricorrenza ciclica e periodica di questi eventi astronomici ha fatto sì che nei secoli attorno a essi si creassero riti e tradizioni, usanze sia religiose sia legate all’agricoltura, rendendo queste date ancora più uniche.
Riti del sole e usanze tipiche del solstizio d’estate
Moltissime culture, soprattutto antiche, riservano un posto speciale nel proprio pantheon per le divinità solari, spesso collegate a simboli di vita, forza e rinascita. Pensiamo, ad esempio, alla religione egizia, dove è possibile identificare ben tre dei del Sole: Horus, il Sole del mattino; Ra, il fulgido Sole di mezzogiorno; e infine Atum, il Sole della sera.
Molti sono, anche, i miti che cercano di spiegare il motivo per il quale l’astro di luce scompare ogni giorno dietro l’orizzonte. Le popolazioni Inuit, autoctone delle zone più settentrionali del Pianeta, raccontano che il Sole, una volta finito il suo viaggio nel cielo, rotola sotto l’orizzonte in direzione nord, e da lì la luce dei suoi raggi, ora flebile, dà vita alle aurore boreali. Per gli Aztechi, invece, il Sole era un guerriero, che ogni sera periva nello scontro con Luna e Stelle, salvo poi rinascere il mattino dopo. E per sfamare questa divinità, gli antichi le offrivano in dono dei sacrifici umani.
Ripensando a questi esempi, è facile immaginare che ci pootessero essere feste e riti particolari legati ai solstizi, visto che il protagonista è proprio il sole. E infatti è così. Molti riti si concentrano sul solstizio d’inverno, in quanto segna il momento in cui le giornate cominciano, pian piano, ad allungarsi. Inizia a delinearsi la promessa della primavera, di nuovi raccolti e nuova vita.
In occasione del solstizio d’estate venivano svolti rituali e celebrazioni, anche se non altrettanto grandiose. Nei territori in cui era diffusa la cultura celtica, oppure quella germanica, si celebrava la “Festa del sole di mezza estate”, al centro della quale erano poste la mascolinità e la sua funzione sociale. Nel Cristianesimo, questo giorno coincide con la nascita di Giovanni Battista. Infine, nel neopaganesimo il solstizio d’estate coincide con i festeggiamenti di Litha, in cui il dio e la dea si sposano.
Ci sono, poi, usanze che sono arrivate fino a noi, o che sono state create proprio di recente. Questa mattina, ad esempio, centinaia di persone si sono radunate a Stonehenge, in Inghilterra, per assistere al sorgere del Sole, che in questa giornata risplende esattamente sopra il monolite chiamato Heel Stone. Decisamente più moderna è l’iniziativa che ha avuto luogo a New York: questa mattina l’intera Time Square è diventata punto d’incontro e di meditazione per gli amanti dello yoga.