Dal 5 dicembre, sulla piattaforma di streaming Netflix, sarà possibile vedere il film Mio fratello rincorre i dinosauri, tratto dall’omonimo libro di Giacomo Mazzariol.
Su Netflix in arrivo Mio fratello rincorre i dinosauri
Il film che sarà presto disponibile su Netflix, è tratto dal libro di Giacomo Mazzariol, la storia autobiografica dell’autore, che a 18 anni aveva raccontato il suo rapporto con il fratello Giovanni, detto Giò, di cinque anni più giovane e affetto dalla sindrome di Down. In merito alle differenze tra libro e film, si è espresso lo stesso autore che ha anche collaborato alle realizzazione del film:
Il libro era più una sequenza di aneddoti del rapporto con mio fratello, nel film abbiamo individuato un Io narrativo, abbassando l’età del protagonista a 14 anni, e dato più spessore ai personaggi secondari.
Il lavoro di Giacomo ha inizio nel 2015, anno in cui con il fratello, pubblica un video su Youtube per il World Down Syndrome Day. Inaspettatamente il video attira l’attenzione di molti quotidiani che gli dedicano le prime pagine e gli apprezzamenti arrivano anche dall’estero.
Grazie a questo lavoro, il giovane autore trova il coraggio di spingersi e buttarsi nella scrittura. Parte da una serie di aneddoti, che trovano l’apoteosi in semplici gesti che aiutano a formare il lettore (ma anche lo spettatore). Un romanzo e un film che stupiscono e ti restano nel cuore.
Le differenze tra il libro e il film sono tante, proprio per il tipo di adattamento che è stato fatto. Per qualcuno, invece, potrebbe sembrare che Jack (nel film) sia freddo e distaccato. In realtà non è così, è un ragazzo molto sensibile e che farebbe di tutto per Giò.
Alessandro Gassmann interpreta papà Davide, molto bravo a trasmettere l’ironia e l’attaccamento alla famiglia che caratterizzano questo personaggio, a cui ha saputo imprimere la giusta personalità; la bella Isabella Ragonese nei panni di mamma Katia, colonna portante dell’intera famiglia, ha un sorriso dolcissimo e l’espressività dei suoi occhi vi incanterà; Francesco Gheghi impersona Giacomo adolescente; Lorenzo Sisto nel ruolo di Giovanni, con il sorriso che va da orecchio a orecchio, gli occhi a mandorla sorridenti e i suoi abbracci che esprimono quanto di più dolce e puro possa esistere, rende giustizia al vero Mazzariol.
La trama del libro
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna.
Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.
Insomma, è la storia di Giovanni, questa. Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze.
Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche. Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo.