27 Gennaio, Giornata della Memoria, fra celebrazioni ed eventi per non dimenticare le tragedie del passato ed esorcizzare le future.
da domani sarà triste, da domani
ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
perchè soffia un vento cattivo.
perchè dovrei dolermi oggi del domani.
forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
forse domani splenderà ancora il sole.
e non vi sarà ragione di tristezza.
da domani sarà triste, da domani.
ma oggi, sarò contento
e ad ogni giorno dirò
da domani sarà triste,
oggi no.
Comincia così oggi. Comincia con la poesia di un non identificato ragazzo ebreo, ritrovata nel ghetto nel 1941. Una poesia di 78 anni fa che potrebbe essere benissimo stata scritta da un qualsiasi ragazzo africano rifugiato, di oggi.
Perchè è vero sai? E’ vero che la memoria celebrata non serve a niente se non insegna e se non fa aprire gli occhi sulla realtà: rimane soltanto una sterile commemorazione, un ricordo di quello che è stato. La memoria è importante solo se fa ancora riflettere, solo se rende capaci di tracciare parallelismi fra passato, presente e futuro. E questo nostro presente è carico di linee parallele con la Memoria degli anni infausti della Shoah. I campi di concentramento, le deportazioni di massa, le torture, i soprusi, i morti ammazzati, gli uomini trattati come merce o come bestie da macello, il valore della vita ridotto a meno di zero, c’è ancora. E facciamo finta di non saperlo. E ci illudiamo che non esista, soltanto perchè è lontano da noi (ma neanche tanto). Sono cambiati i luoghi, è cambiato il colore della pelle, sono cambiate le modalità e le motivazioni, ma le atrocità ci sono ancora e soltanto a distanza di una lingua di mare da noi, civiltà occidentale. E un giorno qualcuno farà sentire la sua voce, come avviene oggi in tutte le parti del mondo il 27 Gennaio, giorno della Memoria e accuserà anche noi di aver fatto dormire la ragione e le coscienze, proprio come noi, oggi, facciamo con i nostri progenitori i quali hanno chiuso occhi e orecchie davanti alle assurde leggi razziali di 80 anni fa che hanno poi provocato le tragedie che oggi conosciamo.
Nel giorno della Memoria, i calendari si infittiscono di eventi un po’ in tutta Italia e i sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, ormai pochissimi, giusti ospiti di conferenze, trasmissioni televisive e interviste varie, testimoniano ancora i loro calvari, dichiarandosi fortunati o graziati dalla sorte, per essere ancora vivi e poterlo raccontare.
La loro memoria, le loro testimonianze dirette, i loro racconti, sono il modo migliore per capire quanto è avvenuto. Liliana Segre, è una di loro. Nata a Milano da famiglia ebraica e laica, dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste, emanate dal governo Mussolini, ebbe, ragazzina, la viva consapevolezza di cosa significava essere di razza ebraica: espulsa dalla scuola, perseguitata, catturata e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenan, dove cominciò il suo calvario assieme a migliaia di altri ebrei, fatto di fame, freddo, paura, umiliazioni di ogni tipo e duro lavoro. Tuttavia, Liliana Segre, si reputa fortunata di essere una dei 25 ragazzini sopravvissuti ad Auschwitz, sui sui 776 deportati con lei.
Per molto tempo non ha voluto non ha voluto parlare pubblicamente della sua dolorosa esperienza, solo nel 1977, in un film-documentario, testimonia al mondo la sua vicenda e da allora il suo impegno non ha mai avuto sosta.
Numerosi premi e riconoscimenti le sono stati attribuiti, fino alla nomina, nel 2018 da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di senatrice a vita.
Quest’anno, assieme alla scrittrice e giornalista Daniela Palumbo, sarà ospite il 27 Gennaio alle ore 18, nei locali della Biblioteca Comunale di Iglesias, in Sardegna. Insieme presenteranno [amazon_textlink asin=’886836980X’ text=’Fino a quando la mia stella brillerà’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f0ca2abb-2509-40ea-8d77-9020f10959f2′] con l’introduzione di Ferruccio Bortoli, il romanzo edito da Piemme e pubblicato il 16 Gennaio 2018, racconta l’odissea della Segre, dalla sera in cui apprende di essere stata espulsa da scuola perchè ebrea, fino alla liberazione il 27 Gennaio 1945. E’ un libro dedicato principalmente ai ragazzi, perchè era una ragazzina quella deportata ad Auschwitz, perchè è importante che sappiano e facciano memoria.
Daniela Palumbo, romana, nata nel 1965, è autrice e giornalista. ha scritto diversi libri per ragazzi, ricevendo molti riconoscimenti letterari.
Questo è solo uno degli eventi che la FieraOFF della Fiera del Libro di Iglesias e l’Associazione ArgoNautilus, hanno organizzato in occasione delle celebrazioni per il giorno della Memoria. Per due giorni, il 26 e 27 Gennaio 2019, gli eventi saranno fittissimi e vari, si articoleranno tra Gonnesa e Iglesias e vedranno ospiti di eccezione.