Il tema della precarietà nel lavoro che si traduce in precarietà di vita, in un romanzo dell’autrice spagnola Elvira Navarro, per LiberAria edizioni.
Non è un’uscita nuovissima quella che ti propongo oggi, (la terza edizione in Spagna, con il titolo di La trabajadora, è del 2014) ma il tema trattato dall’autrice, Elvira Navarro, è attuale più che mai.
La precarietà nel lavoro, sia maschile che femminile, è diventata purtroppo, dalla crisi economica in poi, una vera e propria piaga sociale. Il lavoro fisso, è diventato quasi un privilegio per pochi eletti, anzi, il famoso posto di lavoro che consentiva di guardare al futuro con serenità e permetteva di programmare tappe importanti per la vita, non solo è un privilegio ma è quasi un miracolo. Lo sanno bene i giovani, lo sa bene anche chi, sulla soglia dei cinquant’anni o su di li, si ritrova, non solo ad essere disoccupato ma anche ad essere costretto ad accettare lavori sottopagati, nella migliore delle ipotesi.
La società ha compiuto un balzo indietro di sessant’anni o più, con la ormai famigerata crisi economica che dal 2008 ad oggi, non ha mai smesso del tutto di far sentire i suoi effetti devastanti, specie per le classi medie o basse e, se ogni tanto si intravedono fondo “lucine in fondo al tunnel”, la speranza che non siano un treno, come dice Woody Allen, a volte, resta solo un miraggio da Fata Morgana.
Probabilmente l’autrice Elvira Navarro, avrà vissuto sulla sua pelle questa condizione di precarietà e la trascrive in un romanzo, La lavoratrice. Tradotto in italiano da Sara Papini e pubblicato in Italia nel Maggio 2019, dalla casa editrice LiberAria che ha aperto le sue porte alla traduzione della narrativa straniera, “il romanzo getta uno sguardo sulla precarietà lavorativa ed esistenziale e sulle conseguenze sulla stabilità mentale. Indagando fino a lasciare in sospeso un’ultima cruciale domanda: la letteratura è un tipo di terapia o la terapia è una forma di letteratura?”
Elvira Navarro, spagnola, è stata inserita nel 2010, nella lista dei ventidue miglior narratori in lingua spagnola del mondo, sotto i trentacinque anni. Ha pubblicato La ciudad en invierno, del 2007, La ciudad feliz, del 2009, La trabajadora, del 2014, Los ultimos dias de Adelaide Garcia Morales e la raccolta di racconti La isla de los conajos. Nel 2013 la rivista El cultural, ha selezionato il romanzo La lavoratrice, inserendolo tra i migliori dieci dell’anno. Elvira Navarro scrive su El mundo e El pais e ha ricevuto il Premio Tormenta come miglior autore.
Aggiungo la sinossi del romanzo per darti un piccolo anticipo della storia:
Elisa fa la redattrice per un grande gruppo editoriale che tuttavia la paga con enormi ritardi, costringendola a dividere un piccolo ed economico appartamento, in una Madrid periferica, con la misteriosa Susana. Ben presto il desiderio di saperne di più sull’identità di Susana e sul suo passato, spinge Elisa a indagare sulla vita privata e sul lavoro della sua coinquilina, generando in risposta storie fantastiche e incomplete, elementi di un puzzle verosimile ma poco soddisfacente, che conduce le due donne a dialogare, e perdersi, sul filo sottile dell’equilibrio mentale. Elisa e Susana si rivelano così l’una all’altra nella loro alienazione privata, superando la vergogna e creando così un vincolo, avvinte dal potere delle loro stesse narrazioni. Ma quella che si raccontano è davvero la loro vita, oppure solo un puzzle incompleto?