Se è vero che tutto si ripete nella storia e che la stessa sia maestra di vita, i nuovi segnali ci conducono verso deja vù tristemente famosi ? L’autrice Michela Murgia, con lucida ironia, prova a spiegarlo.
Sono i fermenti politici ad influenzare gli scrittori o è la politica ad essere influenzata dalla letteratura? Se diamo un rapidissimo sguardo alla storia passata e trapassata, non possiamo scindere le due cose che si intrecciano, si intersecano e si influenzano a vicenda.
L’idea o meglio il sogno che la letteratura potesse cambiare il mondo e trasformarsi in azione politica, accarezzata da sempre nel mondo moderno, in maniera particolare agli inizi degli anni 60, vede il progressivo disimpegno degli intellettuali e le prese di distanze dal contesto socio-politico.
Più che in passato il mondo letterario (e non) oggi prende le distanze dalla politica, ma non solo: il romanzo, il libro è diventato un genere di consumo, orientato sempre più verso il disimpegno, verso una letteratura d’evasione che non prende posizione. Specchio dei tempi e di una società sempre più lontana dalla politica attiva. Salvo qualche rara eccezione.
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Michela Murgia è un’eccezione. Sarda, di formazione cattolica, attivista politica, dopo aver svolto svariati lavori e gestito un blog, esordisce nel mondo letterario nel 2006, con Il mondo deve sapere–romanzo tragicomico di una telefonista precaria, primo di una lunga e fertile serie di romanzi, opere teatrali e saggi. L’ultimo, in ordine di tempo, è il saggio Istruzioni per diventare fascisti, edito da Einaudi che ha scatenato non poche polemiche nel mondo politico, con l’intervento risentito dell’attuale Ministro degli interni Matteo Salvini.
Essere democratici è una fatica immane, significa dare spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene, per migliorare lo stare insieme. A dire il vero, sembra che oggi non interessi più a nessuno la democrazia, tanto meno alla politica. E allora perchè continuare a perdere tempo appresso ad ideali democratici quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida, veloce ed efficiente? Il fascismo offre questa scorciatoia…Dando prova di un’ottima capacità dialettica e di pungente ironia, la scrittrice suggerisce provocatoriamente al lettore, il metodo più rapido per diventare fascista.
[…] Sono lieta di vivere ancora in un tempo in cui un intellettuale può dare fastidio… Così la scrittrice replica alle polemiche e, in questa frase, si esplica tutto il suo impegno di scrittrice e intellettuale sensibile ai venti reazionari che, ultimamente e non di rado, spirano in Europa e non solo.
Il libro si conclude con il discusso Fascistometro, un test disponibile anche online che ironicamente e simpaticamente, misura il grado di fascismo presente in chi risponde.
Una scrittrice che scrive quello che pensa e con le sue parole raggiunge molte persone può diventare, se non scomoda, fastidiosa se tocca nervi scoperti o se, con ironia, mostra incongruenze e toglie maschere. Intellettuale non è chi impara la Treccani a memoria, è intellettuale chi sa cogliere i segni del tempo in cui vive, sa proiettarli nel futuro e, all’occorrenza, sa anche denunciarli. Michela Murgia è intellettuale con un valore aggiunto: la profonda ironia.