“Un manuale per prendere consapevolezza di se stessi, imparando a dire di no”. Per la serie, l’autodeterminazione può far emergere risorse che non sappiamo di avere.
Il titolo, con sottotitolo annesso, del libro che ti segnalo oggi, è tutto un programma, Il tuo destino è sbocciare. Consigli spinosi per reagire all’aridità e ti rimanda già ai contenuti del libro e allo stile che Stefano Pigolotti utilizza per questo manuale sui generis che insegna a dire di no.
Sui generis, sicuramente, perchè l’autore molto fantasiosamente adotta uno spinosissimo cactus parlante che agisce da guida e da filo conduttore, in modo da consentire al lettore di acquisire quella consapevolezza personale che rende ogni individuo più determinato in tutte le scelte di vita. Una trovata originalissima questa del cactus-guida! Un filo conduttore ironicamente pungente in tutti i sensi.
Edito da Vikyanna, Il tuo destino è sbocciare, fa scoprire in maniera ironica e pratica quelle peculiarità che ogni persona ha dentro di se che magari conosce poco e non sa mettere nella giusta luce. Un libro per far capire all’eventuale lettore, che l’unica cosa mancante, al raggiungimento del successo personale, è proprio la consapevolezza di avere dentro di se le potenzialità necessarie al raggiungimento dei propri obiettivi. Non si finisce mai ne di crescere, ne di scoprire se stessi: Stefano Pigolotti promette di far sbocciare l’autocoscienza del lettore, di condurlo per mano (una mano spinosa ma sempre mano è…) nell’acquisizione quella sicurezza necessaria per individuare e credere nelle proprie potenzialità.
“per quanto dure e difficili possono essere le condizioni esterne, la forza per sbocciare la dobbiamo trovare dentro di noi”
Non a caso, penso, la scelta del cactus-guida: il cactus è una pianta che sopravvive a grandi aridità del terreno e che utilizza la pochissima acqua a disposizione, conservandola e accumulandola nel suo interno. Le spine esterne, nascondono e proteggono un corpo carnoso e i fiori che produce sono di una bellezza inusuale, non ti sembra che ci sia un filo logico che unisce questa pianta ad un individuo che ha dentro di se tutte le prerogative per produrre fiori di successo? A me si… e probabilmente anche all’autore.