Alessandro Milan e il suo ultimo romanzo “pieno zeppo di baci!”
Quando ho letto la trama del libro di Alessandro Milan non ho potuto fare a meno di pensare a quanto mi sentissi vicina alle sue esperienze. Di situazioni come queste, ce ne sono probabilmente tante, situazioni che, forse non vediamo o non vogliamo vedere, situazioni in cui uno dei due genitori è costretto ad assumersi responsabilità fino a quel momento inattese. La famiglia si trasforma, la vita cambia, cambiano i ruoli, cambiano le prospettive della vita stessa, tutto assume un significato diverso perchè sei solo! Le scelte smettono di essere personali ma coinvolgono chi ti è vicino ed è quello il momento in cui le piccole cose della vita, come può essere un semplice bacio o un abbraccio si trasformano in una medicina quotidiana per superare le difficoltà. Improvvisamente, ho provato una grande solidarietà per quest’uomo fragile nel dolore provato dopo la morte della moglie tanto amata eppure cosi forte, nel testimoniare questa realtà improvvisa, straziante ma capace di riprendere responsabilmente la propria vita e quella dei suoi figli in nome di un sentimento mai dimenticato. Una vita che comprendo appieno perchè è la mia da tempo, tutt’altro che facile ma che mi ha insegnato tante cose rendendomi più forte.
Due milioni di baci, in uscita il prossimo 10 settembre parla proprio di resilienza emotiva e affettiva ma soprattutto di amore e di come sia importante anzi vitale dimostrarlo, attraverso ogni gesto possibile. Gesti che in qualche modo, la vita frenetica, la digitalizzazione, l’indifferenza e l’intolleranza hanno sminuito, destrutturando i criteri della condivisione, relegando nella angoli bui della memoria ciò che invece è importante. I primi gesti che sin dalla nascita ci aiutano ad accettare, con fiducia, l’esistenza, i baci dati e quelli non dati, che avremmo potuto e abbiamo rimandato, l’abbraccio ad un amico o alla madre che non c’è più, il bacio del primo amore o quello dato per l’ultima volta, come per lui, all’amore della sua vita, Francesca, scomparsa per una terribile malattia.
Il bacio… questo sconosciuto! Un gesto che bisognerebbe insegnare nuovamente come gesto primario, almeno per questa generazione che si accontenta di un like piuttosto che guardarsi negli occhi e magari prendersi per mano.
E allora ha ragione Milan quando afferma che tutto scorre, non solo la nostra vita, anche quella degli altri accanto a noi, che ci amano e ci hanno amato, verso i quali ci siamo dimenticati di dimostrare i nostri sentimenti o ai quali avremmo potuto dare di più. Ed è ancora più doloroso sapere di non poterlo più fare, rendersi conto che tutto è passato e allora, un rimedio c’è, dice Milan. Abbracciarsi, quando si ha la possibilità, rivolgere il nostro sorriso a chi ha bisogno di guardare ancora alla vita con più ottimismo, uno due tre magari milioni di baci ai propri figli perchè imparino il significato dell’amore, senza dimenticare che un piccolo gesto, un qualsiasi gesto d’amore ci farebbe sentire tutti più vicini.
Non mi sento di aggiungere altro, solo farti conoscere l’autore di questo bellissimo libro.
Alessandro Milan è un giornalista, si è laureato in Scienze politiche all’Università degli Studi di Milano, dal 1999 lavora a Radio 24, dove ha condotto per tre anni Linea 24 e in seguito Reporter 24. Dal 2007 al 2009 ha condotto Viva Voce, dal 2010 al 2017 24 Mattino e dal 2013 al 2014 Funamboli che a ha ripreso dal 2017. Nell’estate del 2015 ha co-condotto Platone – La caverna dell’informazione.
Nel 2018 ha pubblicato il libro Mi vivi dentro, dedicato alla moglie Francesca Del Rosso, scrittrice, giornalista e blogger, venuta a mancare nel 2016 a causa di un cancro al seno, soprannominata Wondy per il coraggio nell’aver affrontato la terribile malattia. Da lei il giornalista ha avuto due figli: Angelica e Mattia. Dopo la scomparsa della moglie ha fondato l’associazione culturale “Wondy sono io”, in collaborazione con Vanity Fair, sul cui sito Francesca creò Le chemioavventure di Wondy, dove raccontava con ironia la sua malattia. Il Premio Wondy di letteratura resiliente, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è stato dato al romanzo Le assaggiatrici di Rosella Postorino, una premiazione molto speciale che si svolta al Teatro Manzoni di Milano, con la partecipazione di Andrea Boccelli e Mahmood, oltre alla performance del ballerino siriano naturalizzato olandese Ahmad Joudeh, cresciuto nel campo profughi Yarmouk, in Siria.
Che dire… mi raccomando, se non vuoi aspettare settembre, prenota su Amazon il libro, vale la pena!
Io ti abbraccio e ti mando una grosso bacio!