Ci ha lasciato a fine febbraio 2021. Nato nel 1919, Lawrence Ferlinghetti è stato un poeta, pittore, attivista americano, anima e corpo della leggendaria City Lights Booksellers & Publishers di San Francisco. Da molti è stato considerato un poeta della Beat Generation – di cui aveva pubblicato molte opere – ma lui stesso negò di esserlo mai stato. Credeva che l’arte dovesse essere accessibile a tutti, non solo a uno sparuto numero di intellettuali.
Il Lawrence Ferlinghetti Day
In occasione dei suoi 100 anni, la città di San Francisco ha proclamato il 24 marzo – giorno del suo compleanno – il Lawrence Ferlinghetti Day. Proprio nel 2019 è uscito l’ultimo libro che ti cosiglio qui sotto e in quest’occasione nel blog della casa editrice SUR – Sotto il Vulcano – sono stati pubblicati due racconti che vale davvero la pena di leggere. Il primo si intitola Diario americano ed è il diario di viaggio di Marco Cassini, editore di SUR, che nel 2019 si trovava negli Stati Uniti proprio per festeggiare i 100 anni di Lawrence Ferlinghetti. Il secondo è Le fantasie divertenti e così vere di Lawrence Ferlinghetti. Incontro a San Francisco, scritto da Valter Vecellio e pubblicato originariamente sulla Voce di New York.
Tre libri per ricordare Lawrence Ferlinghetti
La sua raccolta di poesie più famosa è A Coney Island of the Mind (1958), pubblicata in Italia da Minimum Fax, con la traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan.
A Coney Island of the Mind, di Lawrence Ferlinghetti
Pubblicata originariamente nel 1958, e da allora tradotta in tutto il mondo, «A Coney Island of the mind» è l’opera più celebre di Lawrence Ferlinghetti. Irriverenti, psichedeliche, libertarie, queste quarantanove poesie nascono dalla volontà di rappresentare «senza censure le tragicomiche pagliacciate di quelle creature bipedi note col nome di esseri umani».
E scavando nel significato delle piccole cose comuni ricompongono nel loro insieme ciò che annuncia il titolo: una “Coney Island mentale”, un luna-park dell’anima.
Il secondo libro che ti consiglio per conoscere meglio Lawrence Ferlinghetti è Scrivendo sulla strada. Diari di viaggio e di letteratura, edito da Il Saggiatore, nella traduzione di Giada Diano
Scrivendo sulla strada. Diari di viaggio e di letteratura, di Lawrence Ferlinghetti
Lawrence Ferlinghetti non avrebbe potuto che essere un viaggiatore infaticabile, un cosmopolita a oltranza, un vagabondo avido di vita e paesaggio. Nato in America da una madre di origine francese e da un padre italiano, che morì ancor prima di conoscerlo, ha vissuto a Strasburgo e ha fatto poi ritorno in America. Ha studiato letteratura alla Sorbona, ha partecipato allo sbarco in Normandia, è stato travolto da quell’ondata di irrequietezza e desiderio, di scrittura e ribellione che ha preso il nome di Beat Generation.
Ha continuato a viaggiare mentre scriveva capolavori come “A Coney Island of the Mind”, mentre fondava un faro dell’editoria indipendente come la City Lights e sconvolgeva l’America, non solo letteraria, pubblicando libri come “Urlo” di Alien Ginsberg – per cui fu processato con l’accusa di aver diffuso oscenità -, o prendeva parte alle battaglie politiche del proprio tempo, osservando con sguardo poetico e libertario la rivoluzione a Cuba e in Nicaragua, oppure la sua degenerazione nella Russia sovietica. “Scrivendo sulla strada” raccoglie i diari, finora inediti in Italia, scritti durante più di cinquant’anni di corse su navi, aerei, treni a vapore, furgoncini Volkswagen.
Pagine che compongono un’unica opera-mondo, in cui si incontrano personaggi come Fidel Castro, scrittori e poeti come Ezra Pound, William Burroughs e lo stesso Alien Ginsberg; un interminato viaggio omerico dalla Parigi della nostalgia all’Italia delle radici, da una Russia kafkiana, osservata a bordo dell’Orient Express, a un Messico notturno, ubriaco ed esuberante, dai motel dell’America on the road fino a Marrakech, all’Australia, alla Spagna franchista. Con i suoi versi, i suoi disegni e la sua prosa tellurica e incantevole, Lawrence Ferlinghetti testimonia il proprio passaggio attraverso il Novecento e oltre, fra poeti e straccioni, grandi capitali e bidonville.
Posa il suo sguardo su distese di neve sconfinate o minuscole gocce di pioggia, su baracche, campesinos, asini, cani, terra arida. E trasmuta il viaggio in una forma di meditazione, alla ricerca di ciò che è umano e di ciò che è eterno, in un canto fatto di incontri, parole, paesaggi.
Infine, ti consiglio Scoppi urla risate, tradotto da Damiano Abeni e pubblicato da SUR.
Scoppi urla risate, di Lawrence Ferlinghetti
Poeta, pittore, agitatore culturale, editore, all’età di cento anni Lawrence Ferlinghetti è un’icona della controcultura americana. Dopo essere stato uno degli animatori della Beat Generation ― primo editore dell’Urlo di Allen Ginsberg, amico di Jack Kerouac e Gregory Corso, autore di raccolte di poesie e testi teatrali ― ha sempre portato avanti di pari passo l’attività letteraria e quella politica, animato da un pacifismo ecologista e anarchico che ne ha fatto una delle grandi voci critiche del sistema politico-economico degli Stati Uniti.
È inoltre il fondatore di City Lights Bookstore, la leggendaria libreria indipendente di San Francisco che dal 1955 a oggi non ha mai smesso di essere un luogo simbolo della cultura alternativa. Nella sua più recente raccolta di poesie, questo grande «irregolare» della letteratura contemporanea leva ancora la sua voce contro le ineguaglianze, le guerre e la sopraffazione su cui si basa la prosperità dell’Occidente.
Unendo lo slancio estatico di Walt Whitman agli echi della tradizione classica dà vita a poesie attualissime e senza tempo che ci richiamano con forza alla nostra umanità: lo sguardo di Ferlinghetti è sempre pieno di ardore e compassione, che si posi sulle ferite di un’intera nazione o su una semplice coppia di innamorati seduta su un molo.
Buona lettura e auguri Lawrence, ovunque tu sia!